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FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
Fluid Tales
Mostra personale di Virginia Ryan
a cura di
Rosalba Branà e Lia De Venere
Inaugurazione 12 aprile 2014 ore 19,00
Sabato
12 aprile alle ore 19 sarà inaugurata – alla presenza dell’artista – la
mostra personale di Virginia Ryan, intitolata Fluid Tales, curata da
Rosalba Branà e Lia De Venere.
L’artista, australiana di nascita, ha vissuto a lungo in altri
continenti e da diversi anni lavora in Africa. In particolare, durante
la permanenza in Ghana e Costa d’Avorio, ha realizzato delle
installazioni attraverso le quali la cultura e la spiritualità delle
popolazioni indigene vengono rilette con modalità rispettose della loro
sensibilità e al tempo stesso innervate da tensioni legate al vivere
contemporaneo. |
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A monte
delle grandi installazioni in mostra alla Fondazione Museo Pino Pascali,
stanno l’interesse nei confronti della persistenza del mito delle
sirene presso alcune comunità africane e l’intento di preservare –
attraverso le immagini degli individui – la memoria collettiva di un
tessuto sociale in rapida trasformazione.
Con l’installazione Surfacing, Virginia Ryan evoca le figure mitiche
delle Mami Wata (dall’inglese Mammy Water), metafore dei pericoli della
navigazione, ma anche simboli dell’archetipo del femminile e simili per
molti aspetti alle sirene, creature ibride che si incontrano spesso
nelle mitologie occidentali, capaci di ammaliare con il loro canto
melodioso e di portare alla perdizione gli umani. Accanto alle grandi
code di lunghi capelli neri, come emerse dagli abissi marini e
fluttuanti nell’aria, con cui Ryan raffigura le divinità africane,
saranno esposti alcuni disegni raffiguranti delle sirene che Frédéric
Bruly Brouabré, il più importante artista ivoriano, recentemente
scomparso, ha voluto realizzare per Virginia nel 2010.
Duemila fotografie, recuperate dall’artista negli studi fotografici di
Gran Bassam, la vecchia capitale coloniale della Costa d’Avorio, oggi
patrimonio dell’UNESCO, e salvate dalla distruzione o comunque
dall’oblio, sono riunite nell’installazione I love you, che costituisce
una efficace testimonianza del vissuto di individui degli ultimi
vent’anni – immagini di nascite, matrimoni, rituali religiosi, feste di
famiglia, momenti di svago – e insieme un invito alla riflessione su ciò
che accomuna le vite di persone appartenenti a culture diverse. |
La
mostra, che è patrocinata dall’Ambasciata della Costa d’Avorio in Italia
e dalla città di Gran Bassam, rimarrà aperta dal 12 aprile all’8 giugno
2014.
Orario: dal martedì alla domenica ore 11-13, 17-21; lunedì chiuso.
Biografia
Il lavoro di ricerca di Virginia Ryan è incentrato sui temi delle
migrazioni, della memoria, della perdita e della trasformazione.
L’artista, che predilige i materiali locali e interagisce spesso con le
associazioni e le comunità artistiche appartenenti ai luoghi in cui
opera, attraverso il ricorso a un linguaggio visivo di evidente matrice
occidentale e l’impiego di oggetti di uso comune mira a porre in luce la
realtà e il dinamismo dell’Africa occidentale di oggi.
Virginia Ryan, artista, scrittrice e arteterapeuta, è nata in Australia
ed è cittadina italiana dal 1981. Si è laureata alla National School of
the Arts di Canberra (1979) e specializzata in Arteterapia
all’Università di Edimburgo (1995). Ha vissuto e lavorato anche in
Egitto, Brasile, Scozia e nell’Ex-Yugoslavia. Dal 1995 è residente in
Italia, con studio a Trevi in provincia di Perugia. Dal 2000 lavora
anche ad Accra (Ghana). E’ fondatrice della Foundation Of Contemporary
Art (www.fcaghana.org)
ed è stata professore associato della New York University (2004/07). Dal
2009 vive e lavora anche in Costa D'Avorio, con studio ad Abidjan e dal
2013 nella città di Gand Bassam, la vecchia capitale coloniale, ora
Patrimonio dell'Umanità UNESCO. E’ rappresentata dalla Galerie Cécile
Fakhoury in Costa D'Avorio.
www.virginiaryan.com |
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FONDAZIONE MUSEO
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