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“Giovedì 9 ottobre ore 21.20 Fondazione
Luigi Tronci: finalmente si presenta anche a Pistoia la prima opera
letteraria di Elena Baldi dal titolo Resta Ribelle”.
“Ci sono luoghi, odori
e sapori che rievocano l’infanzia. Ci sono in particolar modo ricordi
di persone ed insegnamenti dati da soggetti che ti hanno cresciuto che
ti porti dietro per tutta la vita, ricordi ed insegnamenti nei quali ti
rifugi o che richiami alla memoria nei momenti in cui la vita ti chiede
il conto, nei momenti di tristezza o di smarrimento morale”.
Questo
l’incipit della prima fatica letteraria dell’avvocato Elena Baldi, libro
che sarà presentato nella prestigiosa sede della Fondazione Luigi Tronci,
corso Gramsci 37, Pistoia, giovedì 9 ottobre ore 21.120 con
un’importante iniziativa dell’Associazione Culturidea e della Fondazione
stessa.
Il programma della
serata è interessante e variegato. L’introduzione all’opera sarà di
Riccardo Fagioli, docente di lettere, mentre la presentazione e
discussione con l’autrice dell’opera sarà accompagnata al pianoforte
dalla M°Maria Teresa Guarracino e da letture di Romano Fedi, Beatrice
Papi, Giuseppe Amoriello.
Un particolare libro
di memorie è quello di Elena Baldi. Lo stile è diretto, le descrizioni
sono fotografie di momenti che non si limitano ai fatti, ma all’anima
dei personaggi ritratti in una frazione di vita senza tempo. La
scrittura, come la tecnica narrativa, per certi versi, si arrampicano
su pendii manzoniani in un toscano schietto e provocante, molto lontano
dal “fiorentino emendato” che diventerà l’italiano ufficiale dagli anni
sessanta del secolo scorso in poi.
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Leggere questa “chicca
narrativa” ha la forza emozionale di riportare ad un’infanzia condivisa
aprendo non la porta, ma “l’uscio” ad un universo di toscanità che è
fatto per tutti dei medesimi ingredienti, colori, stupore, rabbia e
dubbi. Elena Baldi coglie, parcellizzandolo in immagini narrative
ciascuna indipendente in se stessa e legata allo stesso tempo al filo
conduttore dell’opera intera, un senso di appartenenza ad un comune modo
di sentire e vivere che è italiano in genere, ma pistoiese in
particolare. La lingua, ricca di toscanismi che si intersecano e
profumano un italiano comunque scorrevole e domato alle esigenze della
narrazione, è il colpo di colore con cui l’autrice riesce a coinvolgere
e condurre con sé il lettore a scoprire, pagina dopo pagina, l’essenza
di ciascun personaggio. Il libro ha la capacità non comune di far
sentire il lettore parte del racconto, spettatore e protagonista,
soggetto narrato e narrante all’unisono.
“…Mi aveva parlato
spesso di quei tempi e la descrizione delle persone era stata minuziosa,
quasi maniacale. I vestiti, i volti, le voci, tutto mi era stato
descritto e tra poco avrei potuto verificare l’esattezza di quel
racconto…”. Così scrive Fausto Malucchi nell’introduzione a “Resta
Ribelle” e queste parole sono assolutamente condivisibili, tuttavia c’è
un fatto ancora più stupefacente che riguarda questo libro. Fossero
anche inventati, personaggi ed episodi, sarebbero tutti egualmente veri,
perché in essi si coglie un universale di memoria che va oltre
l’esperienza personale del singolo.
(Ufficio Stampa
Culturidea) |
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