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In mostra i costumi
storici della fondazione, tra cui i costumi restaurati della ultima
opera di Puccini, la Turandot, di diverse produzioni, quella di U.
Brunelleschi del 1940, della produzione televisiva della RAI del 1958
firmata dal costumista Attilio Colonnello e infine l'ultima produzione
per il Festival Puccini del 2014 a firma di Angelo Bertini.
Costumi indossati da
cantanti del calibro di Renata Scotto, Fiorenza Cossotto, Katia
Ricciarelli, Daniela Dessì e Giovanna Casolla, di diverse produzioni e
di diverse epoche, che messi a confronto, evidenziando come si possa
interpretare i medesimi personaggi con estro e genialità diverse.
Grande rilievo avrà,
inoltre, il dialogo dei costumi con la scenografia: all'interno della
mostra, saranno presenti elementi scenici e modellini di scenografie a
firma di grandi maestri come Ezio Frigerio, Arnaldo Pomodoro, Pietro
Cascella e Angelo Bertini concessi dalla Fondazione Festival Puccini che
collabora all'evento. Il costume, infatti, deve tener conto della
scenografia, perché ne è parte integrante, e deve servire al cantante
per interpretare al meglio il personaggio che è chiamato ad
rappresentare. La mostra metterà in evidenza quanto questi due elementi
si fondano indissolubilmente: l'uno ha bisogno dell'altro, sono entrambi
l'apparato visivo necessario per contestualizzare l'opera e veicoli
essenziali per la comunicazione dei messaggi che il regista intende
donare ai suoi spettatori. |