Lo
spettacolo vive anche di una sua particolare multimedialità che
comprende la proiezione di filmati originali di Fabrizio De André,
estratti audio, foto rare, ed esecuzioni dal vivo in acustico e anche su
base.
Da
Geordie a Brassens, dal Suonatore Jones alla Canzone
del maggio, da Se ti tagliassero a pezzetti ad Anime salve.
Senza dimenticare la produzione dialettale e l’apporto fondamentale dei
tanti collaboratori avvicendatisi accanto a lui.
E'
una storia per nulla sbagliata, quella di Fabrizio De André.
Tra
cattive strade e fiori che nascono dove meno te lo aspetti.
Una
storia che continua e continuerà, in direzione ostinatamente contraria.
“Di Fabrizio De Andrè si parla tanto. Forse troppo. Un talento
inquieto, spigoloso, quasi mai facile. Un uomo bruciato dal desiderio
quasi inconscio, e talora da lui stesso mal sopportato, di inseguire e
concretizzare rivoluzioni continue. Nessun desiderio di raccontare un
santino; molta voglia di restituire gli snodi di un artista vero. Tra i
più grandi del Novecento italiano”. (Andrea Scanzi) |