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Ma il principe della
due giorni di festa resterà comunque il Pecorino, quello Romano Dop
prodotto nel Lazio, un formaggio dal gusto molto intenso che subisce la
cagliata fino alla temperatura di 45-46 gradi e che si può gustare
grattugiato o consumare direttamente in tavola. Il Pecorino sarà
comunque in ottima compagnia, dalla pizza con cipolla nepesina, piatta e
non tonda, al salame cotto, una tradizione che risale agli inizi del
900’, fino alla scapicollata, una particolare pancetta stagionata e
insaporita con aromi naturali.
Nepi, città dalle
origini antichissime, conserva intatte molte tracce del suo glorioso
passato. Nel centro del paese merita una visita la piazza del Comune,
abbellita da una fontana del Bernini, sulla quale si affaccia il palazzo
progettato da Antonio da Sangallo il Giovane; e ancora l'acquedotto,
terminato nel 1727, che resta uno dei luoghi più suggestivi e
pittoreschi dell'intera città, così come il Duomo con le sue 5 navate
del XII secolo e la cripta a 12 colonne. Per due giorni insomma, la
“citta dell'acqua” prima, divenuta poi “città dei cipollari”, mette in
mostra il meglio della gastronomia e delle tradizioni di un territorio,
la Tuscia laziale, che vale davvero la pena di scoprire. |