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sabato
19 aprile 2014
san
giovanni a carbonara
meraviglie trecentesche
La
visita riguarderà la chiesa trecentesca di San Giovanni a Carbonara,
tra le più ricche di opere d'arte della città, ubicata nell'omonima
strada del centro storico, così chiamata in quanto era destinata in
epoca medievale a luogo di scarico dei rifiuti inceneriti. La fondazione
del monastero e della chiesa va collocata tra gli anni 1339 e 1343
quando Gualtiero Galeota dona agli Agostiniani un suolo fuori le mura
urbane denominato ad carbonetum.
E’
solo nel 1399, con l’arrivo
di re Ladislao di Durazzo a Napoli, che ha inizio un completo
rifacimento che conferisce alla chiesa l’aspetto
attuale.
Le prime trasformazioni avvengono alla morte di Ladislao
(1414), quando, per volere della sorella Giovanna, si eleva nel
presbiterio della chiesa, il monumento funebre del sovrano. Nel
1427, voluta da Sergianni Caracciolo, viene costruita la
cappella della Natività
dei Caracciolo del Sole.
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Aggiunta al muro di fondo della
chiesa gotica, in asse con l’aula
unica, alterando la tipologia precedente, non risulta chiara la logica
compositiva della nuova cappella. La visita offrirà quindi anche
l’occasione per ripercorrere il tormentato amore della regina Giovanna
II e del suo amante, morto per una pugnalata nel 1432 in Castel Capuano.
Per tutto il XVI e il XVII secolo la chiesa si arricchirà
di sepolture e monumenti di notevole qualità plastica. All’
antica chiesa nel Settecento l’architetto
Ferdinando Sanfelice, che lavorerà
a lungo anche nell’annesso
convento, aggiunge la cappella per Gaetano Argento nella quale
costruirà anche il
sepolcro. Per l’esterno la
soluzione sanfeliciana prevedeva una scala a doppia rampa con la quale l’architetto
risolse il problema dei dislivelli fra la strada e i diversi ingressi
degli edifici, chiesa della Consolazione e cappella di Santa Monica, che
formano la complessa struttura architettonica.
Appuntamento ore
presso l’ingresso
della chiesa in via San Giovanni a Carbonara, 5
–
Napoli
E’ previsto un contributo
organizzativo. La prenotazione è obbligatoria.
info e
prenotazioni:
392 2863436
-
cultura@sirecoop.it –
www.sirecoop.it
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sabato
19 aprile 2014
il cimitero delle capuzzelle
visita all’antico ossario napoletano delle
fontanelle
Il percorso si svolgerà nell’antico
ossario
sito nel cuore del Rione Sanità, nella zona scelta per la necropoli pagana e più
tardi per i cimiteri cristiani. Il sito conserva da almeno
quattro secoli i resti di chi non si poteva permettere una degna
sepoltura e delle vittime delle grandi epidemie che hanno più
volte colpito la città.
In quest'area erano dislocate numerose cave di tufo, utilizzate
fino al 1600, per reperire il materiale costruttivo. Lo spazio delle
cave di tufo fu usato a partire dal 1656, anno della peste,
flagello che provocò
almeno trecentomila morti, fino all'epidemia di colera del 1836.
A tali resti si aggiunsero anche le ossa provenienti dalle cosiddette
“terresante”
(le sepolture delle chiese bonificate dopo il decennio francese).
Il canonico Andrea De Jorio racconta
che verso la fine del Settecento tutti quelli che avevano i mezzi
lasciavano disposizioni per farsi seppellire nelle chiese. Qui però spesso non vi
era più spazio sufficiente, accadeva, allora, che i becchini ponevano i
defunti in una delle tante cave di tufo. Tuttavia, in seguito alla
improvvisa inondazione di una di queste gallerie, i resti vennero
trascinati all'aperto, allora le ossa furono ricomposte nelle grotte ed
il luogo restò
destinato ad ossario della città.
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Oggi si possono contare
40.000 resti, ma si dice che sotto l'attuale piano di calpestio vi siano
compresse ossa per almeno quattro metri di profondità,
ordinatamente disposte, all'epoca, da becchini specializzati.
Appuntamento ore 11,00 presso ingresso chiesa Santa Maria della
Sanità (o di San Vincenzo)
–
p.zza Sanità, Napoli
- 1
E’ previsto un contributo organizzativo. La prenotazione è obbligatoria.
info e prenotazioni:
392 2863436
-
cultura@sirecoop.it –
www.sirecoop.it
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