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STORIA E
COSCIENZA IN SCENA AL PIO MONTE DELLA MISERICORDIA: NARTEA ALZA IL
SIPARIO CON “CAPTIVI”
Sabato
8 marzo 2014 (ore 18:30 e ore 20:00) l’Associazione Culturale NarteA
alza il sipario con una visita guidata
teatralizzata rivolta alla storia del Pio Monte della Misericordia:
dal riscatto dei “captivi” all'aiuto ai poveri, fino all'assistenza
sanitaria agli indigenti, NarteA vi catapulterà nel 1600, portando in
scena un "pezzo" di storia, iniziata per opera di sette nobili
napoletani, nel gioiello del Decumano partenopeo che custodisce il noto
capolavoro delle «Sette opere» di Caravaggio. Con il patrocinio morale
dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, l’iniziativa
prenderà vita per la prima volta in apertura straordinaria serale.
Per partecipare è
obbligatorio prenotarsi ai numeri 339.7020849 - 334.6227785. Quota di
partecipazione € 15,00 per gli adulti, omaggio previsto per bambini fino
ai 12 anni.
L'8 marzo non è un anniversario, ma
è un giorno di lotta, di rivoluzione, di coraggio. In occasione di
questa giornata, l’Associazione Culturale NarteA vuole ricordare
una pagina di storia, forse tra le più oscure, che ha sconvolto la vita
di molti meridionali, e in particolar modo del popolo napoletano. Dal
riscatto dei “captivi” all'aiuto
ai poveri, fino all'assistenza sanitaria agli indigenti, NarteA vi
catapulterà indietro nel tempo, portando in scena un "pezzo" di storia
partenopea, iniziata per opera di sette nobili napoletani, nel
magnifico Pio Monte della Misericordia (via Tribunali, 253).
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Con il patrocinio morale
dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, in
collaborazione con il Pio Monte della Misericordia, l’Associazione
Culturale NarteA alza il sipario per la prima volta in apertura
straordinaria serale (ore 18:30 e ore 20:00) con la visita
guidata teatralizzata “Captivi” (prenotazione obbligatoria
ai numeri 339.7020849 -
334.6227785, quota di partecipazione € 15 per gli adulti, omaggio
previsto per bambini fino ai 12 anni).
Siamo nel 1600 circa, i mari del
Mediterraneo divennero lo sfondo principale di tante barbarie e
nefandezze: la città di Napoli non fu risparmiata, anzi le sue coste
furono alquanto ambite sia per le ricchezze, sia per sottomettere anime.
Una storia di lotta, di sacrifici, di diritti, di libertà da conquistare
ed anche di opere caritatevoli. Durante le incursioni in Italia
meridionale da parte dei Turchi e dei berberi, i napoletani furono uno
dei popoli maggiormente esposti all'emergente minaccia di essere predati
e catturati per finire come schiavi. Ancora peggio era il destino per le
donne, considerate puramente come “oggetti”, preziosa “merce di
scambio”. All'epoca, questi corsari-predoni fondavano la loro attività
economica sul commercio e sul riscatto dei catturati: questi erano
destinati alle piazze marittime del Nord Africa e, in attesa di un
eventuale pagamento di riscatto, erano costretti a vivere lunghi periodi
di prigionia in condizioni disumane. |
La pièce teatrale inedita ideata da NarteA,
attraverso una trama architettata sulle passate vicende storiche
napoletane e fortemente intessuta sulla profondità dei sentimenti umani,
si coniuga perfettamente sulla scena del Pio Monte della Misericordia:
antica istituzione benefica napoletana
attivamente impegnata sin dal 1602 con l’esercizio dell’ Opera
della Redentione dei Captivi:
ossia la liberazione dei catturati cristiani dalle mani degli infedeli e
dei barbari. Misericordia e crudeltà, generosità ed egoismo, presa di
coscienza e depravazione sono volti della stessa “moneta” che esorta a
liberarsi dalla schiavitù, intesa come condizione psicologica oltre che
prigionia fisica. Un lavoro che parte dal passato, toccando argomenti
sempre attuali, anzitutto per quanto riguarda la condizione della
donna.
L’istituzione del Pio Monte della Misericordia è importante anche in
ambito artistico: il sito contiene un cospicuo numero di capolavori,
partendo dall'elegante chiesa barocca progettata dal regio architetto
Francesco Antonio Picchiatti, dove si possono ammirare la grande tela
del Caravaggio e altri capolavori di pittura e scultura tra le più alte
testimonianze del naturalismo napoletano. L’opera realizzata da NarteA,
con il format esclusivo della “visita guidata teatralizzata”, unisce
un’attenta indagine storica – partendo dai beneplaciti e dagli albarani,
o meglio i documenti sui quali erano registrati i dati dei prigionieri
riscattati –, arricchita dall'esperta conduzione della guida Alessia Zorzenon,
al talento degli attori professionisti quali Raffaele Ausiello, Serena
Pisa e Antonio Perna, che indosseranno
abiti d’epoca realizzati appositamente dalla sarta Antonietta Rendina.
Captivi non
è un semplice viaggio temporale alla scoperta dell’arte e del passato,
ma vuole trasmettere al pubblico una presa di coscienza quasi
“shakespeariana” dell’animo umano. |
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