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Sabato
11 e domenica 12 gennaio 2014
(sabato ore 21|domenica ore 18.30)
al Teatro Bolivar
(via Bartolomeo Caracciolo 30|zona
Materdei|Napoli)
La Solot Compagnia Stabile di Benevento
presenta
La Mandragolacarpazica
da La Mandragola di
Niccolò Machiavelli
di Franco Cossu e Rosario Giglio
regia Rosario Giglio
con Michelangelo Fetto|Rosario
Giglio| Antonio Intorcia
e Francesca De Nicolais|Pino
Carbone|Loretta Palo|Gingy Comune
Sabato 11 gennaio alle 21 e
domenica 12 alle 18.30, sul palco del
Teatro Bolivar di Mater Dei la Solot Compagnia Stabile di
Benevento presenta “La Mandragolacarpazica” di Franco
Cossu e Rosario Giglio che firma la regia e veste i panni di
Ligurio in scena. |
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Ad interpretare, in versione partenopea,
la celebre opera di Machiavelli – potente satira sulla corruttibilità
della società italiana – sono Michelangelo Fetto, Rosario Giglio e
Antonio Intorcia, insieme a Francesca De Nicolais, Pino Carbone, Loretta
Palo e Gingy Comune. Pozioni magiche, intrighi amorosi e desideri
nascosti per raccontare una storia universale: l'uomo per ottenere ciò
che vuole è pronto a utilizzare biechi espedienti, conservando però
intatta la capacità di giustificarsi dei misfatti compiuti. Prenotazioni
allo 081 544 2616, dalle 17 alle 20.
«Lavorare sul testo de La
mandragola è stata un’esperienza felice per la scoperta di una
storia ricca di sfumature e di una drammaturgia dalle mille
sfaccettature. Una continua alternanza di scene, un susseguirsi di
personaggi, un avvicendarsi di dialoghi: da quadri a volte stralunati e
fiabeschi a momenti di profondo smarrimento. Non c’è pessimismo, né
sfiducia nell'uomo. C'è invece una fotografia, a volte indiscreta,
delle miserie umane e dell’innata ricerca di appagamento. Nessuno appare
migliore dell'altro, nessuno più vincitore o più sconfitto. È l'umanità
che alla fine raggiunge il suo traguardo, in nome della pietas che la
contraddistingue, sempre pronta a perseguire ideali eticamente più
nobili. L'infuso de La Mandragolacarpazica ancora oggi parla al
nostro cuore e pone il tema della libertà delle scelte come il
trampolino di lancio di un vivere coerente, felice e soprattutto
responsabile».
Rosario Giglio |
Trama
Il ricco Callimaco è innamorato di
Lucrezia, moglie fedele di Messer Nicia. Con l'aiuto dell'astuto amico
Ligurio e travestito da medico, Callimaco convince Nicia che l'unico
modo per avere dei figli è quello di somministrare alla bella moglie una
pozione a base di radice di mandragola ma con un ingrediente segreto. Il
primo uomo che giacerà con lei, però, morirà. Inganni, falsità, bugie e
corruzione in uno spettacolo costruito interamente intorno alla
caratterizzazione dei personaggi: il passionale Callimaco, il furbo
Ligurio, lo sciocco Nicia, la rigida Lucrezia e la pragmatica Sostrata.
Dicono de “La Mandragolacarpazica”:
«Partendo dal testo di
Machiavelli, Rosario
Giglio e Franco Cossu hanno partorito una Mandragola che non parla
fiorentino ma napoletano, anche se a tratti lo si è mescolato con
francese, sardo e barese. Uno spettacolo che forse avrebbe fatto
sbellicare dalle risate lo stesso Machiavelli e che ne ha conservato le
tematiche. […] Bravissimi gli attori, pubblico divertito, due ore che
volano come niente».
Recensione su
www.magmazone.it
«Briosa versione di grande
gradevolezza e di sicuro impatto, quella rielaborata dalla Solot, de “La
Mandragola” di Machiavelli, divenuta “carpazica” nella versione
partenopea, firmata da Franco Cossu e Rosario Giglio. |
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Fetto, Intorcia e Giglio, appunto, hanno
fatto buon uso dell’estremo loro affiatamento sulla scena, regalando al pubblico
un fuoco di fila di battute e di trovate sceniche, senza cali di ritmo o pause
di stanchezza». Maria Ricca per
palcoscenicocampania.blogspot.it
«“Divertirsi e… far divertire”: è questa la
formula magica della “mandragola carpazica”. Il punto di forza dello spettacolo
sta nella caratterizzazione comica degli attori, i quali sono riusciti, senza
sosta, a mantenere alto il coinvolgimento del pubblico, grazie a tempi comici
efficaci e consoni alle loro capacità interpretative. L’uso di un linguaggio
familiare al grande pubblico ha reso fruibile un messaggio ricco di allusioni
sarcastiche». Annalisa Castellitti per Il Brigante
«Quest’operazione spoglia di seriosità il
testo e lo fa assurgere alla non meno nobile dimensione della comicità. In
questo modo la Mandragola diventa carpazica e gli spettatori
ricevono il messaggio in maniera indiretta ma efficace. L’operazione che meglio
riesce agli autori è proprio questa e consiste nella chiara definizione
dell’opera in quanto pura beffa boccacciana».
Francesco Maiolini per Oltrecultura
Credits
Scene e costumi Daniela Donatiello|Aiuto regia Concetta Affannoso
Amicolo|Organizzazione generale Paola Fetto|Documentazione
fotografica Vincenzo Fucci
Trailer de “La Mandragolacarpazica”:
https://www.youtube.com/watch?v=fe7NGhuK5tw&feature=youtube_gdata_player
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