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Monte San Biagio,
patria della salsiccia, festeggia i 10 anni di sagra
Pochi lo sanno, ma la
patria della salsiccia è a meno di un’ora di treno da Roma. E
precisamente a Monte San Biagio, in provincia di Latina, dove questo
insaccato viene preparato in modo unico, come la storia del paese
insegna. La salsiccia di Monte San Biagio infatti è condita con la “petarda”,
ovvero con il coriandolo, così come facevano i Longobardi. Il gusto è
forte o fortissimo, dipende se la si sceglie carica o meno carica di
peperoncino: ma è certamente una leccornia e quando se ne prova una è
difficile smettere di mangiarla. Quest’anno la Sagra della Salsiccia
spegne le prime dieci candeline: un motivo in più per raggiungere Monte
San Biagio venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 marzo. Sono in programma tre
giorni di festa nei quali il paese si animerà grazie anche agli stand
dei prodotti tipici locali e nazionali, all’angolo dell’antiquariato,
alle visite guidate curate dal Comune nel centro storico e alle band
musicali che si alterneranno sul palco. Venerdì, in occasione
dell’apertura della festa, gli sbandieratori di Cori daranno spettacolo
con i loro colori e le loro coreografie, mentre Demo Morselli e la sua
band animeranno la serata.
A portare da queste
parti la tradizione della salsiccia furono, secoli or sono, i
Longobardi. E’ da allora che gli abitanti del posto condiscono la carne
di maiale solo con il coriandolo. |
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Il coriandolo è
infatti un potente antibatterico e per questo ne custodisce le
proprietà: i Longobardi, che la sapevano lunga, ne facevano il giusto
utilizzo. Questo popolo nomade, inoltre, preferiva ricavare dai maiali
solo salsicce e salami, perché facilmente trasportabili e subito
commestibili. Ed ecco quindi che la gastronomia si mescola alla storia,
con un processo produttivo che è rimasto praticamente immutato nei
secoli. I semi di coriandolo vengono fatti essiccare o vengono
abbrustoliti prima di aggiungerli alle salsicce, il cui retrogusto di
fumo, dovuto al fatto che vengono fatte “maturare” per due o tre di
giorni in un locale con un camino acceso con legna di lentisco,
rappresenta un’altra loro caratteristica peculiare. Prima di essere
insaccata in budelli naturali, inoltre, la carne viene bagnata con il
vino Moscato di Terracina, mentre la conservazione sott'olio avviene
preferibilmente con olio extravergine di oliva della cultivar Itrana.
Cibo di primissima
qualità, insomma, ma non solo: la Sagra della Salciccia rappresenta
anche una buona occasione per scoprire Monte San Biagio e il suo
territorio ricco di storia, se si pensa che fino all’unità d’Italia
Monticelli, questo il primo nome della località, fu il primo centro
abitato del Regno delle Due Sicilie in cui si imbattevano i viaggiatori
che da Roma raggiungevano Napoli mediante la Via Appia. |
E così dalla Porta di
San Rocco, da quella dedicata a San Vito oppure dalla Porta del
Castello, non c‘è che scegliere la strada che si preferisce per entrare
a visitare il centro storico medievale del paese, dolcemente adagiato su
una collina a 133 metri sul livello del mare. Nei dintorni meritano una
visita l’Epitaffio, una costruzione in pietra di stile classico che si
trova al km 109,400 della Via Appia, e poco distante la Torre -
costruita durante il pontificato di Sisto V – che segnò fino al 1870 il
confine dello Stato Pontificio. E ancora il Castello, costruito sui
ruderi di una fortezza o di un tempio romano, che domina il bacino
Fondi-Monte San Biagio, il mausoleo dell’Imperatore Galba e il Passo di
Portella. Per gli amanti della natura è impossibile non visitare la
sughereta di San Vito, l'unica esistente in Italia con alberi di alto
fusto, che si espande su una zona di circa 300 ettari e ospita sughere e
lecci di oltre cent'anni.
Scheda
Date – 7/9 marzo
Località – Monte San Biagio – Latina
Info – 3408505381
info@fuoriporta.org
web -
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