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Fondazione Stelline
c.so Magenta 61,
Milano
Guglielmo Spotorno. Tra Surreale e Reale
Opere dagli anni ‘70
a cura di Luciano
Caprile e Elena Pontiggia
20 novembre – 7
dicembre 2014
inaugurazione
mercoledì 19 novembre, ore 18.30
comunicato stampa, 30.10.14
La Fondazione
Stelline dal 20 novembre al 7 dicembre ospita per la Sezione
Stelline Spazio Aperto la mostra antologica “Guglielmo Spotorno.
Tra Surreale e Reale. Opere dagli anni ‘70” a cura di Luciano Caprile
e Elena Pontiggia, patrocinata dalla Regione Lombardia e dal
Comune di Milano.
Per l’occasione, nella
storica Sala del Collezionista, è esposta una significativa selezione di
trenta opere pittoriche inedite, realizzate dagli anni Settanta ad
oggi su tela e su carta, che illustrano l’evoluzione del percorso
artistico di Guglielmo Spotorno. |
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Riguardo il suo
orientamento espressivo, Elena Pontiggia scrive: “Potremmo dire, con
qualche schematicità, che la sua ricerca si muove tra un informale di
ascendenza surreale e un astrattismo carico di riferimenti quotidiani,
sia pure mimetizzati nella libertà dei segni. […] Le sue opere sono, da
un punto di vista segnico, lontane dal realismo e potremmo definirle,
riprendendo la famosa definizione di Klee, “astratte con qualche
ricordo”. Tuttavia non sono mai un puro esercizio formale. Si insinua
nelle sue composizioni, piuttosto, un pensiero che va al di là della
piacevolezza dei segni, dell’armonia delle linee, della luminosità del
colore e denuncia contraddizioni, crisi, questioni irrisolte o forse
irrisolvibili”.
In mostra spiccano i
lavori degli anni Settanta e Ottanta, dove l’attenzione è rivolta a
tematiche legate al mondo naturale; lo si vede nelle opere dai colori
intensi e cariche di movimento come Landscape in the sea (1975) e
Evolution in the sea (1975) della serie “Profondità marine” e in
quelle dai colori più tenui di Libellule pietrificate (1980)
della serie “Insetti”, dove l’occhio dell’artista diventa una ‘lente’.
Negli anni successivi un maggiore interesse è dedicato ad aspetti più
concettuali descritti con un equilibrio geometrico e un ritmo serrato,
come si osserva nelle serie “Surreale” e “Informale”.
“New economy”, “Città
Umanizzate”, “Ritorno alla poesia” realizzate nell’ultimo decennio,
esprimono un nuovo orientamento della poetica dell’artista indirizzata
al mondo e alla società contemporanea, all’evoluzione tecnologica, a
significativi momenti storici della nostra epoca e alla riflessione
sulla natura, come forza devastatrice . |
A questo proposito
sono da ricordare Pechino (2014), dove l’armoniosa combinazione
di linee colori cela il soggetto della rappresentazione: abitazioni
identiche e accatastate, che simboleggiano un conformismo diffuso;
Tsunami (2013) e 11 Settembre (2014) che raccontano le stragi
causate da tragici eventi; Black sun (2014) la raffigurazione del
sole divenuto nero a causa dell’inquinamento.
Non mancano opere
legate al rapporto quotidiano tra uomo e mondo virtuale, tra cui Uomo
al computer (2011), Web (2014) e Anche i cigni twittano
(2013) che rivela un sottile senso ironico. Come afferma Luciano Caprile
nel suo testo critico “Spotorno…si sofferma a indicare le strane
comunioni tra la macchina sempre più sofisticata e l’individuo che ne
subisce la fatale, spasmodica attrazione; … pone il caustico accento su
quel destino di tecnologica dipendenza che ci accomuna e ci assorbe”.
Le opere di Guglielmo
Spotorno entrano in sinergia con le poesie che ha scritto negli stessi
anni, in cui coesistono descrizioni oniriche e riferimenti al reale, da
lui definite “fogli unici a quadretti”, ovvero appunti di vita tra reale
e surreale. La raccolta sarà pubblicata e distribuita in occasione della
mostra.
L’espressione
pittorica di Guglielmo Spotorno (Milano, 1938) inizia in giovane età,
frequentando la Galleria d’arte di sua madre, già scultrice, vivace
luogo d’incontro di artisti e critici tra i più importanti degli anni
’50 e ‘60, fra cui Arturo Martini e Felice Casorati. |
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A dodici anni partecipa a un
concorso nazionale riservato agli alunni delle scuole medie: il suo disegno in
punta di penna, intitolato Incubo, viene prescelto ed esposto nel 1950 a
Roma a Palazzo Venezia, dove riscuote l’attenzione di Federico Fellini.
Segue un periodo legato alla
figurazione. La pittura è una passione che coltiva nel corso di tutta la sua
vita, complici l’amore per l’arte della madre e la personalità del padre. A
circa vent’anni rivolge il suo interesse soprattutto al gruppo Cobra, in
particolare a Jorn e a Sutherland, che influenzano la sua pittura. Quella di
Guglielmo Spotorno non è un’imitazione passiva e meccanica, ma questi maestri
contribuiscono a far emergere l’espressione della propria vena artistica
manifestata fin da ragazzo.
Nel corso degli anni lo studio
e la frequentazione di maestri dell’avanguardia italiana e internazionale come
Lam, Jorn, Fontana, Baj e Sutherland, accompagnano Guglielmo Spotorno nel suo
percorso artistico nel quale naviga il conoscere tra ragionevoli dubbi e
prepotenti emozioni.
Accompagna la mostra un
catalogo con testi critici di Luciano Caprile e Elena Pontiggia.
Coordinate mostra
Titolo
Guglielmo Spotorno. Tra
Surreale e Reale. Opere dagli anni ‘70
A cura di
Luciano Caprile e Elena
Pontiggia
Sede
Fondazione Stelline - Sala del Collezionista - c.so Magenta 61, Milano
Date
20 novembre - 7 dicembre 2014
Inaugurazione
mercoledì 19 novembre, ore 18.30
Orari martedì -
domenica dalle 10 alle 20 - ingresso libero
Info pubblico
tel. 02 45462.411 -
www.stelline.it
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