Renata Boero. Contaminazioni a cura di Paolo Biscottini fino al 6 aprile 2014
Una stringente
riflessione sulle modalità operative ed il fine “estetico” del lavoro
di Renata Boero e sulle connessioni con i capolavori delle raccolte del
Museo Diocesano hanno condotto a questo
progetto espositivo che non si limita ad
uno sterile confronto ma si propone di
ricollocare in un più ampio quadro culturale le eventuali possibilità di
un dialogo fra l’antico e il moderno, indagando le
ragioni che li rendono così distanti.
La propensione all'infinito e il fascino ieratico dei Cromogrammi
di Renata Boero, la scansione ritmica del racconto che si dipana per
continuità e non per sintesi,
trasmettono la stessa solennità ed il calore dell’oro. Questi lavori,
insieme alle sorprendenti e felici ultime prove del ciclo delle
Germinazioni -modulazioni cromatiche costituite dalla vibrazione di
un unico colore- costituiscono il nucleo delle opere che si raffrontano
con i “maestri dell’oro” della collezione Crespi e gli altri capolavori
racchiusi nelle sale del museo.
La forte componente
“naturale” degli elementi che caratterizzano la materia della pittura dei lavori
della Boero, legati a complessi procedimenti di trasformazione metabolica dei
materiali usati, senza ignorare le griglie concettuali del linguaggio del
contemporaneo, rimandano ad una pratica antica e rituale che tende a creare un
ponte tra il cielo e la terra, tra il finito e l’infinito.
Tutte questi elementi hanno reso più complesso il progetto tanto da considerare
l'edizione di un libro che ne approfondisca i temi proposti. Il volume, edito
dal Museo Diocesano e curato da Paolo Biscottini, si avvale dei preziosi
contributi di Arturo Carlo Quintavalle, Giuseppe Marcenaro,
Maria Concetta Sala,Francesco Tedeschi, Elio Carmi e
Giacomo Agosti.
Sarà presentato giovedì 3 aprile alle ore 18, in occasione del finissage
della mostra.