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Spiccano i lavori
degli anni Settanta e Ottanta, dove l’attenzione è rivolta a tematiche
legate al mondo naturale; lo si vede nelle opere dai colori intensi e
cariche di movimento come Landscape in the sea (1975) e
Evolution in the sea (1975) della serie “Profondità marine” e in
quelle dai colori più tenui di Libellule pietrificate (1980)
della serie “Insetti”, dove l’occhio dell’artista diventa una ‘lente’.
Nei lavori degli anni successivi un maggiore interesse è dedicato ad
aspetti più concettuali descritti con un’armonia geometrica e un ritmo
serrato, come si osserva nelle serie “Surreale” e “Informale”.
“New economy”, “Città
Umanizzate”, “Ritorno alla poesia” realizzate nell’ultimo decennio,
esprimono un nuovo orientamento della poetica dell’artista indirizzata
al mondo e alla società contemporanea, all’evoluzione tecnologica, oltre
a significativi momenti storici della nostra epoca. A questo proposito
sono da ricordare 11 Settembre (2014), Pechino (2014),
Black sun (2014) e Tsunami (2013) in cui ritorna la
riflessione sulla natura, ma in riferimento alla sua violenza
devastatrice. Non mancano opere legate al rapporto quotidiano tra uomo e
mondo virtuale, tra cui Uomo al computer (2011), Web
(2014) e Anche i cigni twittano (2013) che rivela un sottile
senso ironico.
Le opere di Guglielmo
Spotorno entrano in sinergia con le poesie che ha scritto negli stessi
anni. La raccolta sarà pubblicata e distribuita in occasione della
mostra.
L’espressione
pittorica di Guglielmo Spotorno (Milano, 1938) inizia in giovane età, a
dodici anni, frequentando la Galleria d’arte di sua madre, già
scultrice, luogo d’incontro di artisti e critici tra i più importanti
dell’epoca, fra cui Arturo Martini e Felice Casorati. |