|
Il progetto Keepitalive
lanciato da Foovel fa luce su una delle grandi contraddizioni
dell’Italia del vino
Vigneto Collezione in
Lunigiana: una storia di rinascita
Sarà raccontata per la
prima volta a Spino Fiorito il 25 aprile dall’imprenditore e sommelier
Francesco Sarri,
la controversa vicenda del Vigneto Collezione ha avuto un lieto fine.
Grazie all’intervento della Provincia di Massa Carrara i circa 60
vitigni autoctoni abbandonati, saranno adottati dai viticoltori locali
nell’ambito di un nuovo progetto di vigneto diffuso.
Una storia di
rinascita che accende i riflettori
su una
delle grandi contraddizioni dell’Italia del vino.
E’ la storia del Vigneto Collezione della Lunigiana raccontata per la
prima volta dall’imprenditore e sommelier Francesco Sarri con il
progetto Keepitalive, lanciato da “FOOVEL.La community che ti
premia”, il social network dedicato agli appassionati di food&travel (www.foovel.it).
Un racconto video
realizzato da Francesco Sarri, prodotto da Tvedo.tv e disponibile anche
online su
www.foovel.it,
fa luce sullo stato in cui versano i circa 60 vitigni autoctoni messi a
dimora nel Vigneto Collezione. |
|
|
Il racconto
ricostruisce le vicende che hanno segnato il destino di Campo di Teglia,
quasi due ettari di terra nel Comune di Mulazzo, al centro di un
ambizioso progetto sperimentale nato per volontà della Provincia di
Massa Carrara, dell’Università
di Pisa e
del
Consorzio Produttori Vino della Lunigiana,
con l’obiettivo di individuare, recuperare e tutelare le varietà dei
vitigni autoctoni della Lunigiana: dalla locale malvasia alla schiava,
passando per la durella, la paradisa, la pollera e tante altre ancora,
alcune delle quali a rischio di erosione genetica, ma anche per fare
cultura enologica, rilanciare le tipicità locali, arginando così il
fenomeno del ricorso ai vitigni internazionali.
Dalla sua nascita il
Vigneto Collezione ha beneficiato dei finanziamenti della Provincia di
Massa Carrara e ciò ha permesso lo svolgimento delle attività di ricerca
condotte dal prof. Giancarlo Giancarlo Scalabrelli, Ordinario di
Viticoltura della Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa. Oggi,
purtroppo, l’obsolescenza scientifica non permette la prosecuzione delle
attività di ricerca e per questo motivo, il patrimonio delle varietà
ancora presenti nel Vigneto Collezione rischia di andare perduto per
sempre.
Per salvare il
germoplasma dei vitigni autoctoni della Lunigiana, la Provincia di Massa
Carrara ha avviato un nuovo progetto di vigneto diffuso coordinato
dall’Università di Pisa, grazie al quale i vitigni autoctoni del Vigneto
Collezione saranno adottati dagli imprenditori del vino della
provincia. |
La testimonianza di
Francesco Sarri che ha ricostruito con il progetto Keekitalive,
la storia del Vitigno Collezione sarà ospitata nel convegno pubblico in
programma venerdì 25 aprile nell’ambito della manifestazione Spino
Fiorito. Tema dell’incontro che si terrà alle ore
11 nel
Salone di Rappresentanza del Castello di Massa Carrara è: “Vignaioli
custodi: la salvaguardia del passato”. Nell’occasione oltre al video
prodotto da
Tvedo.tv saranno proiettati altri documenti video
realizzati da Francesco Sarri.
La storia del Vigneto
Collezione
Il Vigneto Collezione
è un progetto di valorizzazione della viticoltura minore, avviato nel
1994 per riportare alla luce le tante varietà di vitigni presenti in
Lunigiana. Una vasta campagna di raccolta nei poderi della zona -
condotta dal prof. Giancarlo Scalabrelli e i suoi collaboratori che ha
coinvolto anche il poeta Mauro Rocati memoria storia del territorio - ha
permesso di individuare circa 188 varietà di vitigni. Circa 60 di queste
varietà tra le più significative, sono state messe a dimora - a multipli
di cinque - nel Campo di Teglia, concesso da Francesco Ruschi Noceti
della Fattoria Ruschi Noceti, affinché la comunità scientifica potesse
studiarne le variazioni in purezza e dare vita ad esperimenti di
micro-vinificazione che dovevano servire a stabilire se questi vitigni
autoctoni fossero adatti o meno, a tornare in coltura. |
|
Cos’è Keepitalive?
E’ una rubrica di
Foovel.it che parla dell’Italia che ce la fa. Che vuole ripartire e rinascere
come una Fenice dalla sue ceneri. E’ uno spazio di confronto dove insieme alle
emergenze si raccontano anche le soluzioni, gli sbocchi possibili. Ospita video
testimonianze di una Italia minore, fatta dai piccoli centri di provincia e di
gente del posto che ne è il vero motore. L’Italia delle ricchezze spesso
misconosciute che chiede attenzione e di cui troppo spesso non ci prendiamo
cura.
Cos’è Foovel?
E’
un blog di informazione, un social network e una piattaforma di
social commerce che premia l’attività dei suoi
foovel'ers,
ma anche un progetto
innovativo nel
campo del turismo, finanziato dalla Regione Toscana attraverso POR CReO 1.3.E
2007-2013 (Innovazione settore terziario e servizi-turismo e commercio) uno dei
più importanti programmi operativi regionali mediante il quale la Regione
Toscana e l’Europa sostengono i progetti di investimento migliori.
Dinamico e intuitivo,
FOOVEL ha una navigazione user-friendly che ricorda quella di Pinterest e si
adatta ad ogni esigenza. Food e Travel sono le macro aree di interesse intorno
alle quali ruotano i contenuti del portale, la cui immagine-simbolo è la
mongolfiera. La community degli iscritti è il vero motore di una piattaforma
pensata prima di tutto come
luogo di scambio e di condivisione.
Con FOOVEL è possibile informarsi ma soprattutto raccontarsi con la stessa
libertà e leggerezza con cui si scrivono le pagine di un diario di viaggio.
Segnalare luoghi da vivere, esperienze inedite da fare, cibi tipici da gustare,
è il modo giusto per essere protagonisti ed accumulare straordinari vantaggi.
FOOVEL, infatti, è l’unico portale di enogastronomia e viaggi che premia
l’attività dei propri
foovel'ers
con una speciale
moneta - la FOOVEL COIN - che dà diritto a promozioni sui prodotti e le offerte
di viaggio
del FOOVEL SHOP, la vetrina di social commerce dedicata agli
acquisti, una doppia opportunità per chi vuole promuovere i propri prodotti e
per chi vuole acquistare a condizioni vantaggiose.
|
|