|
Francesco De Grandi
| ARCHETIPI DELLA PITTURA INQUIETA
Marsala | Convento del
Carmine | 6 luglio > 26 ottobre 2014
MOSTRE: tra
paesaggi e ritratti l’inquietudine visionaria di Francesco De Grandi
alla Pinacoteca di Marsala
Immagini-archetipi per
ritrovare simboli e significati esplorando la vertigine della pittura
L’artista: “Guardo
ancora con particolare
attenzione, emozionata e amorevole,
alla
cultura del popolo, del misticismo, della follia, dello sguardo puro e
innocente”
Marsala (Tp), 12
giugno 2014 –
Paesaggi, ritratti, deserti silenziosi, spettacolari
naufragi ed episodi della Passione. I grandi temi della pittura
rivivono, inquieti, nel Convento del Carmine di Marsala con le
opere di Francesco De Grandi per la mostra “Archetipi della
pittura inquieta”, a cura di Sergio Troisi, in programma
dal 6 luglio al 26 ottobre 2014.
Un viaggio
visionario, drammatico e pieno di interrogativi quello di Francesco
De Grandi – palermitano, indicato come uno degli autori più coerenti e
originali nel panorama dell’arte italiana contemporanea - attraverso
tutti i topos della
pittura dove l'inquietudine è stata la cifra predominante. |
|
|
Quaranta le opere in
mostra nella Pinacoteca di Marsala – dipinti, alcuni di grandi
dimensioni, e opere su carta - per esplorare l’universo interiore e
creativo di De Grandi. Spiega Troisi: “Sembrano paesaggi tradizionali,
legati come sono all’iconografia ottocentesca. Ma al loro interno c’è
sempre un elemento di disorientamento che spiazza lo spettatore e
lo lascia in un limbo di domande. La natura, soprattutto, diventa un
elemento di allarme per De Grandi, e per noi spettatori, per via di
quelle atmosfere post-atomiche rese dal suo particolare modo di
dipingere, di stendere la materia, il colore, di rendere la luce. Per
chi osserva è una vera ‘catastrofe dello sguardo’: una vertigine
verso un mondo che crede di conoscere e invece non riconosce più, per
via di certi elementi di disturbo che alterano l’iconografia del
soggetto. Con De Grandi siamo dinanzi a una dimensione fortemente
contemporanea della pittura: e questo diventa esplicito nei
naufragi, con la loro grande drammaticità: sia quelli di ieri, sia
quelli di oggi legati come sono alla quotidiana cronaca degli sbarchi
dei migranti. Filo conduttore dell’esposizione di Marsala – conclude il
curatore - è sempre la capacità di ritrovare in queste
immagini-archetipi il loro intatto significato simbolico
attraverso la specificità irriducibile della pittura, della sua pratica
esecutiva e dei suoi materiali: il colore, i pastelli, il disegno”. |
In una
conversazione tra l’artista e il curatore racchiusa nel catalogo
dedicato alla mostra, De Grandi nel rivelare come quella della pittura
sia una “pratica quotidiana, un
mezzo di elevazione spirituale, un esercizio monastico”,
riferisce
del tormento che ha preceduto e accompagnato questo ciclo.
“Pittore e per di più ‘passatista’”, ironizza De Grandi, che lo scorso
anno è pure stato protagonista di un evento collaterale della
Biennale di Venezia. “Ho dovuto fare un lungo percorso interiore –
spiega - per riuscire a gestire il terrore dell’essere fuori strada,
fuori dalla “contemporaneità” e farmi accettare alla bella società
dell’arte del XXI secolo che mi guardava con sospetto. Poi mi sono
arreso: ho incontrato i Wu Ming (lett. “senza nome”, inteso come
tributo degli artisti alla dissidenza e al rifiuto della notorietà a
tutti i costi) e ritrovato il piacere di lavorare in quella
sottilissima e pericolosa linea che caratterizza gli “oggetti
pittorici non identificati”. Guardo ancora con
particolare attenzione,
emozionata e amorevole, alla cultura del popolo, del misticismo, della
follia, dello sguardo puro e innocente. E riconosco che l’uso delle
immagini è ormai un’ossessione. Il web ne ha poi aumentato
esponenzialmente il serbatoio: milioni di dati con naufragi, ex voto,
pitture marinare, foto d’epoca, immagini di reportage, barconi di
immigrati”. |
|
Alla mostra “Francesco
De Grandi |Archetipi della pittura inquieta” è dedicato un catalogo (Due
Punti Edizioni, Palermo) con il saggio critico del curatore, Sergio Troisi,
e un testo di Federico Lupo, artista, che descrive l’arte di De Grandi
come un “realismo
imperfetto,
lontano dall’accezione programmatica à la Courbet,
squarciato da fluorescenti verdi di cadmio ed iperuranici bianchi perlacei.
Storie d’appendice - di Cristi e barboni, nani e vascelli, di cani,
di rami, di foglie - votate all’assoluto con la tensione discreta tipica
delle piccole cose, quanto più piccole tanto più vicine alla realtà”.
S’inaugura al Convento del
Carmine di Marsala alle 18.30 di domenica 6 luglio.
L’immagine di copertina è un
dettaglio dell’opera: DE GRANDI, Paesaggio con roccia, olio su
tela, 2014 (180 x 200)
DIDA FOTO: Ritratto di
Francesco De Grandi (© Josè Fiorentino). Diritti assolti, citare l’autore
SCHEDA TECNICA MOSTRA
Francesco De Grandi.
Archetipi della pittura inquieta
6 luglio > 26 ottobre 2014
A cura di Sergio Troisi
Ente Mostra di Pittura
Contemporanea “Città di Marsala”
Convento del Carmine | Piazza
Carmine,1 | Marsala (Tp)
Inaugurazione: domenica 6
luglio 2014, ore 18.30
Catalogo: Due Punti Edizioni,
Palermo
Cura critica: Sergio Troisi
Organizzazione: Ente Mostra di
Pittura Contemporanea “Città di Marsala”
Orari: da martedì a domenica
10-13 e 19-21
Chiusi i lunedì e il giorno di
Ferragosto
Biglietto: 3 euro
Informazioni e visite
Segreteria Pinacoteca Comunale
tel/fax 0923.713822
www.pinacotecamarsala.it
| info@pinacotecamarsala.it
https://www.facebook.com/convento.marsala?fref=ts
|
|