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Si tratta di un percorso espositivo non
tradizionale che interpreta i tre giorni che hanno cambiato la
storia di sant’Anna e di tutto il territorio della Versilia. L’11
di agosto, il giorno prima, la vita nella quiete della montagna
apuana, apparentemente protetti dalle atrocità della guerra. Il 12
agosto, l’arrivo dei soldati, la disperazione delle madri, i pianti
dei bambini, la strage, un’incomprensibile rappresaglia eseguita con
indescrivibile crudeltà. In poche ore furono massacrati 560 civili,
in gran parte bambini, donne e anziani. Il 13 agosto, il
silenzio. A Sant’Anna tutto tace: solo la morte e la disperazione
parlano dentro un silenzio che è proseguito per decenni. Ci sono segnali
di speranza nella più totale desolazione: i pochi bambini superstiti;
una speranza che 50 anni dopo si svela nei documenti del ritrovato
Armadio della Vergogna e, finalmente, l’inizio del processo. Una
speranza e una memoria che diventa un progetto nella costituzione a
Sant’Anna di un Parco della Pace.
Nel percorso è esposta una selezione di
opere del ciclo dedicato alla strage da Serafino Beconi, l’artista
scomparso nel 1997 che tra il 1959 e il 1964 si è dedicato quasi
totalmente alla memoria di Sant’Anna di Stazzema, “incapace o
impossibilitato – come ebbe a dire egli stesso – di dedicarsi a
qualunque altra cosa”, che gli sembrava vana e futile al confronto di
tale tragedia. |