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Questo convegno – ha
concluso Melaranci – crediamo quindi sia un’importante occasione per
conoscere e rivalutare aspetti poco conosciuti e negletti dei nostri più
ricchi luoghi della memoria collettiva”.
"Quei nomi quasi
cancellati, mitragliati, sommersi dalle erbacce, saranno stati per anni
accarezzati con lo sguardo da parenti ed amici, poi, a poco a poco,
hanno smesso di ricordare uno sguardo, un volto, un'andatura. Nel
frattempo i monumenti si sono coperti di muschi e licheni, gli alberi
sono cresciuti, i cespugli si sono allargati, la pietra ha assunto la
consistenza ed il colore di un elemento naturale, sino a divenire quasi
invisibile, fino ad arrivare a non essere più riconosciuta come tale, se
non fosse per quei nomi, ancora faticosamente leggibili"
(dall’introduzione dell'autore nel volume della Gangemi).
Al termine della
conferenza sarà inaugurata la mostra "Genzano tra Fascismo e
Antifascismo", una interessante raccolta dedicata alle schedatura di
personaggi noti dell'ambiente antifascista genzanese come risulta dagli
archivi della prefettura, a cura dell'Associazione Speculum Dianae. |