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Brecht, ieri e
oggi. Al Museo del Bargello la produzione del Teatro
Popolare d’Arte nata da un laboratorio nel carcere di Prato
Da mercoledì 25 a
sabato 28 giugno – ore 21 – biglietti 15/12 euro
Museo Nazionale del Bargello - via del Proconsolo, 4 - Firenze
Compagnia Teatro Popolare d’Arte
SANTA
GIOVANNA DEI MACELLI
di Bertolt Brecht
ideato e diretto da Gianfranco Pedullà
con Rosanna Gentili e Marco Natalucci
e con Stefano Algerini, Massimo Altomare, Antonella Andrei, Riccardo
Bono, Giovanna Braschi, Marco Cappuccini, Marco Cei, Giulia Comper,
Giovanna Grassi, Giuditta Natali Elmi, Domenico Nuovo, Barbara Pichi,
Raissa Ranuzzi, Viola Villani.
Musiche originali dal vivo a cura di Massimo
Altomare
Da mercoledì 25 a
sabato 28 giugno la Compagnia Teatro Popolare d’Arte presenta al Museo
Nazionale del Bargello (ore 21 – biglietti 15/12 euro) la nuova
produzione Santa Giovanna dei Macelli, tratta da un testo che Bertolt
Brecht scrisse poco dopo la grande crisi del 1929, in un’epoca di
transizione, di crisi economica, morale, sociale molto simile alla
nostra. |
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Nato da un laboratorio
presso il carcere di Prato, lo spettacolo è ideato e diretto da
Gianfranco Pedullà, e vede in scena Rosanna Gentili e Marco Natalucci
oltre ad un nutrito cast di giovani attori, con musiche dal vivo di
Massimo Altomare.
Santa Giovanna dei Macelli si concentra sul rapporto fra bisogni
spirituali e bisogni materiali, spesso fra loro drammaticamente in
contrasto. Accanto ai due protagonisti un coro rappresenta – di volta in
volta – gli operai, gli industriali, gli allevatori.
Siamo a Chicago, capitale dell'industria della carne in scatola, durante
la terribile crisi economica del 1929. Il magnate Pierpont Mauler cerca
di salvarsi stritolando nelle sue speculazioni gli altri azionisti, le
ditte concorrenti, i fabbricanti di carne, gli allevatori di bestiame, i
piccoli risparmiatori. Mauler ama atteggiarsi da filantropo, ad anima
tormentata da drammi di coscienza, invece è mosso solo da ragioni di
guadagno. Di contro a Mauler c'è la classe operaia sulla quale ricade il
peso maggiore della crisi: fabbriche che si chiudono, salari decurtati,
sanguinose repressioni poliziesche degli scioperi. Terzo elemento della
scena un'organizzazione religiosa, l'esercito della salvezza che va
predicando l'umiltà e la preghiera per i quartieri poveri. Giovanna
Dark, la più zelante tra questi missionari, tenta di convertire Mauler
alla carità cristiana, quest'ultimo si serve di lei per i suoi giochi
demagogici, e per ottenere dei finanziamenti. Nell'intrico della vicenda
Giovanna, involontariamente, cade in un trabocchetto dei padroni e causa
indirettamente la sconfitta degli operai. Morirà nel rimorso. |
La messa in scena
utilizza le tecniche del “coro parlato”, ma anche delle azioni corali
capaci di restituire il dramma attraverso musiche originali, macchine
sceniche di segno costruttivista, luci con forte intento narrativo. Lo
spettacolo tende a restituire al testo brechtiano una sua urgenza
narrativa togliendogli l’intento didascalico.
La produzione, come detto, nasce da un primo laboratorio produttivo
realizzato presso il carcere di Prato e intende avere un carattere
speciale nella capacità di riformare continuamente il coro intorno agli
attori protagonisti e alle musiche di Massimo Altomare.
L’idea è che il gruppo si rinnovi costantemente coinvolgendo giovani e
meno giovani attori del territorio in cui lo spettacolo va ad essere
replicato. In pratica si tratta di progettare, volta per volta, una
residenza leggera in un dato territorio dove Pedullà e Altomare
conducono un laboratorio sul testo e conducono alla messa in scena che
costantemente così si rinnova e acquisisce relazioni nei territori dove
risiede.
Info e prenotazioni Tel. 055 8720058 – 347 1961898 -
promozione@tparte -
www.tparte.it
Biglietti: 15 euro intero; 12 euro (over 65, under 26,
soci Coop) |
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