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Dopo il successo della
mostra dedicata a Francisco de Zurbarán, la Fondazione Ferrara Arte ha
in cantiere un appuntamento eccezionale. Dal 22 febbraio al 15 giugno
2014, Palazzo dei Diamanti accoglierà i capolavori di uno dei più grandi
artisti di tutti i tempi: Matisse, la figura. La forza della linea,
l'emozione del colore è il titolo dell’esposizione che celebra la
grande passione del maestro francese per la figura umana e per la sua
rappresentazione attraverso tutte le tecniche. Come Picasso, Matisse si
è ispirato per tutta la vita ai temi più classici della storia dell’arte
– il nudo, il ritratto e la figura – per sovvertirne però la
rappresentazione tradizionale, cambiando il corso della storia dell’arte
del Novecento.
La mostra ripercorre tutta la carriera dell’artista, attraverso un’ampia
selezione di dipinti, sculture, disegni e incisioni, senza trascurare il
suo lavoro per il teatro e per l’editoria. Curata da Isabelle
Monod-Fontaine, già vicedirettrice del Centre Pompidou e autorevole
studiosa di Matisse, l’esposizione è l’esito di un progetto scientifico
portato avanti per diversi anni che ha permesso di riunire opere da ogni
capo del mondo, contando sul supporto di musei e collezioni private
prestigiosissimi.
Questa linea di lavoro è da anni la cifra distintiva di Palazzo dei
Diamanti ed ispira anche la programmazione del 2015-2016, per la quale
si annunciano già altre due esposizioni di alto profilo scientifico.
Entrambe hanno un particolare significato per la città di Ferrara,
perché si focalizzano su due momenti cruciali della sua storia artistica
e culturale. |
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La prima si aprirà a
novembre 2015, in occasione del centenario della fioritura a Ferrara
della pittura metafisica, che fu una delle più importanti correnti
artistiche del XX secolo. La mostra ricostruirà visivamente il percorso
di Giorgio de Chirico negli anni fondamentali trascorsi a Ferrara
(1915-1918), che determinarono profondi cambiamenti nella sua opera.
Lasciate da parte le atmosfere angoscianti tipiche dei primi anni Dieci,
De Chirico trova ispirazione nelle architetture della città estense e in
un universo di oggetti quotidiani: scorci urbani e interni si popolano
di manichini, di oggetti scoperti nelle vetrine del ghetto ebraico, ma
anche di dolci e forme di pane tipiche della tradizione locale che,
accostati l’uno all’altro, liberano nuovi e misteriosi significati
stimolando l’inconscio. La pittura ferrarese di De Chirico ha avuto
un’influenza cruciale non solo sullo sviluppo dell’arte italiana, ma
anche sulle avanguardie europee. Per questa ragione la rassegna
affiancherà ai capolavori metafisici dell’artista alcuni dipinti dei
suoi compagni d’avventura, quali furono Carlo Carrà, Filippo de Pisis e
Giorgio Morandi, e darà spazio a inediti confronti con alcune delle
opere più importanti di artisti dadaisti, come Man Ray e Raoul Hausmann,
e surrealisti, come René Magritte, Max Ernst e Salvador Dalí.
Nel corso del 2016 Palazzo dei Diamanti dedicherà un’affascinante
esposizione ad uno dei capolavori della letteratura occidentale, l’Orlando
furioso di Ludovico Ariosto, per celebrare i 500 anni della prima
edizione. La mostra si prefigge di andare oltre la semplice dimensione
documentaria o di analisi della fortuna figurativa del libro, e si
propone come un inedito, coinvolgente viaggio nell’universo ariostesco. |
Attraverso una
selezione di splendide opere, alcune delle quali dei grandi artisti
nominati dall’Ariosto nel poema – da Bellini a Mantegna, da Dosso a
Leonardo, da Raffaello a Sebastiano del Piombo, da Michelangelo a
Tiziano –, l’esposizione condurrà il visitatore tra le pagine del
Furioso, facendo rivivere il fantastico mondo cavalleresco che nutrì
l’immaginario del suo autore. Dipinti, sculture, disegni, incisioni,
arazzi, armi, libri, manoscritti e manufatti di straordinaria bellezza,
evocheranno le battaglie, i tornei, gli amori e le imprese dei paladini
ariosteschi, al contempo, offrendo un suggestivo spaccato della Ferrara
in cui fu concepito il poema e raccontando giochi, sogni, desideri e
fantasie di quella società delle corti italiane del Rinascimento di cui
Ariosto fu cantore sensibilissimo.
Nel solco della consolidata attività di promozione della conoscenza di
Ferrara e di quei fenomeni artistici e culturali germogliati in città
che hanno avuto grande respiro internazionale, la Fondazione Ferrara
Arte si è fatta sostenitrice dell’apertura, nella primavera 2015, di una
mostra dedicata a Michelangelo Antonioni nel tempio della cinematografia
internazionale. La Cinemathèque Française, infatti, ospiterà la terza
tappa della mostra dedicata al maestro ferrarese e al patrimonio del
Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara-Museo Michelangelo
Antonioni, dopo gli appuntamenti a Palazzo dei Diamanti e al Centre for
Fine Arts di Bruxelles dello scorso anno.
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