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Le feste del fuoco
magico è in Romagna
Appena cala l’ombra
della sera, dal 26 febbraio al 3 marzo, nelle aie delle case di campagna
in vari comuni delle provincie di Ravenna, Forlì, Ferrara e Bologna
La Romagna è una terra
storicamente votata all’agricoltura. E l’agricoltura, come molte altre
attività “all’aperto” era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità
metereologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per
scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come
i fuochi magici: i “Lòm a Merz” (i lumi di marzo).
L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della
primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi,
ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era
quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione,
bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione
ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai
fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto
divertendosi.
La tradizione di fare
“lòm a merz” si è protratta in Romagna fino agli anni ‘30, perdendo poi
definitivamente il suo carattere di festa dopo la guerra, finché da
qualche anno a questa parte l’Associazione “Il Lavoro dei Contadini” ha
riportato alla luce questo rito e anche in questo 2014 lo riproporrà dal
26 febbraio al 3 marzo in diversi comuni delle province di Ravenna,
Forlì-Cesena, Ferrara e Bologna. |
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Mai come oggi – e
ancora di più in questo 2014 dichiarato dalla Fao “Anno mondiale
dell'agricoltura familiare” - vi è la necessità per “costruire” il
futuro di sapere e di cogliere la profondità del nostro passato. I “Lòm
a Merz” vogliono essere un invito per mettersi in viaggio in queste
terre, nelle quali si trova ancora un amore per il cibo succulento e
copioso, dove viene a galla l’intima civiltà della campagna e
l’appartenenza al mondo di piante, animali, insetti, uomini, riti,
usanze, tradizioni.
Nelle aie
e nelle case di campagna verranno accesi dei grandi falò attorno ai
quali si svolgeranno iniziative e incontri sulla tradizione e la cultura
contadina romagnola, fra balli, spettacoli, mostre mentre sarà possibile
degustare vini e cibi tipici dell’ enogastronomia locale.
Il primo appuntamento,
mercoledì 26 febbraio, andrà in scena a Imola (BO) nel prestigioso
Palazzo Tozzoni. Alle 17 inaugurazione della mostra “Devozione popolare:
i Santi protettori” con opere di artisti vari realizzate con differenti
tecniche. A seguire si svolgerà un seminario dal titolo “Il linguaggio
della cultura nel turismo”, con testimonianza video di Tonino Guerra e
la partecipazione del giornalista Salvatore Giannella e del professor
Luigi Mattei Gentili. Infine buffet con prodotti della tradizione
contadina. |
L’ultimo appuntamento,
invece, sarà lunedì 3 marzo ore 16 a Brisighella (RA), dove verrà
proiettato il documentario “La memoria dei Gessi”, vincitore del 42°
premio Guidarello nella sezione audiovisivi. Saranno presenti il regista
Thomas Cicognani, il prof Stefano Piastra dell’Università di Bologna,
Massimiliano Costa, direttore dell’Ente gestione parchi e biodiversità
Romagna. Le serata proseguirà con una cena contadina a cura delle azdore
dell’associazione Il Lavoro dei Contadini e con la conversazione di
Vanda Budini sulla “Devozione popolare: i santi protettori”. Saranno
inoltre esposte immagini di santi protettori realizzate su tela stampata
da Egidio Miserocchi.
In mezzo a questi due
appuntamenti, decine d’iniziative animate da scrittori, cuochi,
sommelier, maestri artigiani, cantastorie, antropologi, artisti.
Programma
completo su
https://www.illavorodeicontadini.org/
Ufficio
stampa Società di Area “TERRE di FAENZA”
Coop
Aleph rif.
Pierluigi Papi tel. 338 3648766
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