Lo
sapeva pure Buz Luhman nel 2001, scrivendo il musical Moulin Rouge: e
stavolta era proprio un modo di rileggere la Traviata in tempi e musiche
moderni, con la bionda Kidman a morire di tisi ed Ewan McGregor alla
macchina da scrivere, proprio come Alexander Dumas che, più di un secolo
prima, aveva reso letterariamente romantica la storia vera,
presumibilmente solo di miseria e degrado, della giovane Marie Duplessis,
trasformata nella Marguerite Gauthier delle “camelie”. Poi il passo
decisivo verso il mito: cioè Verdi che, sfrondati tutti i dettagli
superflui – perché in un’opera ciò che conta è la musica – colse il
nucleo eterno della vicenda: protagonisti amore e morte, ma soprattutto
una società crudele e indifferente, ipocrita e disumana nel difendere
sopra tutto e sopra tutti un codice di valori (matrimonio, famiglia e
anche religione) divenuto convenzionale, puro status symbol: vizi
privati e pubbliche virtù. E storia di redenzione attraverso il
sacrificio d’amore, di una riconquistata purezza attraverso la
sofferenza: sarebbe piaciuta persino a Wagner!
Ruoli
affidati ai vincitori del concorso.
ORCHESTRA FILARMONICA
DEL PIEMONTE
L’orchestra nasce in seno all’associazione “Amici della Musica” di Cuneo
nel 1992 sotto il nome di Petit Ensemble Instrumental. Dal 1992 al 1997
esegue circa 600 concerti che la portano ad esibirsi in importanti sale
tra le quali la Basilica dei Frari di Venezia e il Piccolo Regio di
Torino. Nel 1997, grazie ad un progetto Inter-regionale ottiene un
finanziamento europeo per la creazione dell’Orchestra delle Alpi del
Mare, l’orchestra si esibisce a Malta, Roma, Torino, Nizza, Cannes,
Imperia, Sanremo. Nel 2001 si trasforma in l’Orchestra Filarmonica del
Piemonte che prende parte ad una intensa attività operistica effettuando
tournée in Sicilia, Toscana, Lazio e Lombardia; dal 1999 ha iniziato la
collaborazione con l’Opera’ de Chambre de France di Mentone con la quale
ha allestito le seguenti opere: “La Bella Helene”, “Le Nozze di Figaro”,
“Carmen” e “Madame Butterfly”. L’orchestra ha effettuato diverse tournee
in Germania e in Svizzera. L’orchestra ha collaborato con solisti quali:
Enrico Dindo, Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia.
MATTEO
BELTRAMI
Nato nel
1975, studia Violino presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova
diplomandosi a 19 anni e frequentata Corsi di alto perfezionamento
tenuti dal M° C. Rossi in varie accademie musicali. Fin dall’età di
dodici anni è chiamato a suonare in orchestre da camera e sinfoniche
nonché è primo violino e direttore dell’ “Ensemble Barocco del
Conservatorio Paganini” con il quale tiene centinaia di concerti in vari
anni di attività. Studia armonia e contrappunto presso il Conservatorio
“G. Verdi” di Milano con Il M° E. Brusa e composizione con il
M° M. Garuti. Inizia a studiare Direzione d’Orchestra con il M°
G. Serembe e frequenta corsi di perfezionamento con Maestri quali
D.Renzetti, P.Bellugi, L.Salomon, B.Rigacci, D.Agiman, Si diploma
brillantemente in Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio di
Milano “G.Verdi”.
Attività
artistica -
Debutta
come direttore d’orchestra a Genova, presso Palazzo Ducale, con Il
Trovatore di G.Verdi in forma di concerto di cui cura la riduzione
per piccola orchestra. Dal 1996 al 1998 è direttore dell’ “Ensemble
Giovanile Genovese” col quale tiene numerosi concerti con repertorio
cameristico/sinfonico. Inoltre dirige stabilmente Il coro dell’
Associazione Syntesis e la Corale Amadeus .Nel 1998 dirige Il
Contrappasso, atto unico di Luigi Giachino con esito così
lusinghiero da essere chiamato nel 2000 a dirigere La Casa del Nonno
sempre del medesimo autore in prima esecuzione assoluta in Italia
e Svizzera.. Negli anni 1999/2000/2002 partecipa al laboratorio lirico
di Orvieto dove dirige presso il Teatro Mancinelli: Boheme di
G.Puccini, Cavalleria Rusticana di P.Mascagni, e Rigoletto
di G.Verdi. Nel 2000 dirige a Genova musiche di Piazzolla
all’Auditorium del Teatro Carlo Felice. Nel 2002 dirige l’Orchestra “N.
Paganini” in un concerto al Teatro Carlo Felice di Genova Nel
2003 a Milano dirige Cavalleria Rusticana di P.Mascagni e
Pagliacci di R.Leoncavallo e nello stesso anno incomincia con IL
Barbiere di Siviglia di Rossini la collaborazione tra il
giovane direttore e l’Orchestra “OPECAM” di Milano con la quale porterà
in numerosi teatri milanesi e lombardi i seguenti titoli: Don
Giovanni di Mozart, nuovamente Il Barbiere di Siviglia,
Traviata (in occasione della quale il Corriere della Sera di Milano
scriverà:“Beltrami si sta imponendo nel panorama europeo come uno
dei più brillanti interpreti del repertorio lirico italiano”), Le
Nozze di Figaro (“ Brillante e maturo direttore nonostante la
giovane età” Il Giornale di Milano “ Enfant Prodige” Il
Secolo XIX di Genova), Boheme di Puccini. Nel Maggio 2003 con
successo di pubblico e di critica dirige prima a Monza poi a Voghera
Tosca di G.Puccini con l’orchestra del Teatro dell’Opera di
Dnietropetrovsk . (“Bravo e puntualissimo” lo definisce il
“Cittadino” di Monza mentre su “Il Giornale di Voghera” si legge “
non ci pare esagerato definire storica questa Tosca”) Nel Luglio
2003 dirige l’Orchestra Filarmonica Nazionale Ucraina con un
programma sinfonico/operistico, e, con la medesima orchestra, prima nel
dicembre 2003 esegue una serie di Concerti sinfonici di Capodanno
poi nel Marzo 2004 tiene un concerto lirico/sinfonico alla
presenza delle autorità diplomatiche ucraine. (“Il pubblico
foltissimo ha riconosciuto e applaudito calorosamente il direttore della
memorabile Tosca dell’anno scorso” Il Giornale di Voghera) Dal
Maggio dello stesso anno è chiamato a dirigere l’Orchestra Sinfonica “G.
Gavazzeni” con la quale interpreterà alcuni concerti lirico/sinfonici
ed Il Matrimonio Segreto di D.Cimarosa. Nell’Agosto 2004 Dirige
prima a San Quirico D’Orcia poi al Festival estivo di Paestum il
Barbiere di Siviglia ( “magnificente concertazione del giovane
talento prodigio Matteo Beltrami” Il Cilento) e, nello stesso mese
La Traviata nella Valle dei Templi ad Agrigento
Nell’ottobre 2004 inaugura la Stagione d’ Opera del Teatro Civico di
Vercelli con Il Trovatore di G.Verdi replicato poi al Teatro
Nuovo di Torino. (“Straordinaria direzione orchestrale” La
Stampa di Vercelli) Nello stesso mese dirige Madama Butterfly a
Uberaba (Brasile) con l’Orchestra Sinfonica di Goiania.
Nel
Novembre 2004 Inaugura il V Festival Concertistico della città di
Voghera con il Requiem di Mozart nel Duomo di Voghera ( “Bravo,
Maestro! “ Il Giornale di Vohera). Nel Dicembre 2004 nell’ambito del
progetto “Europa Festiva” di Milano dirige un concerto cameristico con
musiche di K.Sink. Nel Gennaio 2005 dirige l’Orchestra Sinfonica G.
Gavazzeni nel concerto conclusivo della rassegna musicale “Grande Musica
in Chiesa” nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Venerdì 18 luglio
la programmazione prevede un “Omaggio
a Cole Porter”,
nell'Area Spettacoli Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo (Cn)
alle ore 21, con Johanna Rimmer alla voce e Riccardo Zegna al
pianoforte.
Un omaggio alla musica
del compositore Cole Porter. Il suo stile musicale elegante, sottile ed
arguto produsse capolavori della musica Americana, “timeless” e
indimenticabili. Melodie molto forti, insolite, anormale, ambigue che
hanno rivoluzionato il Musical Americano in seguito interpretate dai piu
grandi Jazz men dell’ epoca come Miles, Bill Evans, Bird e Sarah
Vaughan.... per poi essere trasformati in classici Jazz Standards.
Come se non bastasse, Porter era altrettanto stimato per i suoi testi
che erano considerati come poesie.
A
rileggere canzoni immortali come All Of You, At Long Last
Love, I Get A Kick Out Of You, Get Out Of Town, My Heart Belongs To
Daddy, e naturalmente Night And Day sarà un quintetto diretto
dalla vocalist Jazz Inglese Joanna Rimmer, comprendente il sassofonista
Stefano Riggi.
Riccardo Zegna
è nato a
Torino nel luglio 1946 da una famiglia di musicisti; inizia a suonare la
batteria a cinque anni ed in quelli successivi le percussioni con la
band del padre. A 13 anni inizia lo studio del pianoforte classico, si
diploma al Conservatorio di N. Paganini di Genova a pieni voti nel 1970.
Contemporaneamente frequenta in quegli anni la facoltà di architettura
di Torino e Milano che poi abbandona nel 1973 per dedicarsi totalmente
alla musica. Dal 1972 al 2003 insegna al Liceo Artistico di Savona. Nel
1978 conclude la breve attività come solista di musica classica e si
dedica totalmente al jazz con le sue prime ed importanti collaborazioni
con jazzisti storici tra cui Buddy Tate, Eddie ”lockjaw” Davis ed Harry
“sweets” Edison. Inizia diverse collaborazioni con i piu importanti
musicisti jazz italiani al club storico “Capolinea” di Milano. Nei primi
anni “80 collabora in Italia con famosi musicisti americani tra cui, Lee
Konitz, George Coleman, Kay Winding ... ed altri. Dall’83 è docente dei
corsi di Siena Jazz, partecipa all “Parade Du Jazz” di Nizza e nella
seconda meta degli anni “80 costituisce una sua band, “Unit Line Jazz
Orchestra” in cui sperimenta le proprie composizioni. In seguito
collabora con Pietro Tonolo e Joe Chambers realizzando il cd “Alliance”.
Negli anni successivi intensifica la sperimentazione e la ricerca sulle
proprie composizioni esibendosi sempre più in piano solo realizzando nel
1996 “Andalusa” in cui cerca la funzione tra il linguaggio e la tematica
jazz di tradizione con una parte di letteratura pianistica del primo
“900. Nel 1997 realizza “Green Dolphin Street” dal vivo ai Seminari
Senesi, nel contempo realizza due progetti di P. Tonolo, “Simbiosi” e
“Disguise”. Nel 1999 e 2001 collabora con Paul Jeffery alla Duke
University e si esibisce al Savoy Club di New York. Nel 2002 collabora
con Klaus Gesing per la “Rai Orf” di Vienna. In questi ultimi anni
riprende la ricerca compositiva iniziata con “Andalusa” e ne sperimenta
l’esperienza con un ridotto organico strumentale da camera realizzando
di conseguenza il cd, ”Piccolo Valzer”, a cui segue un progetto più
minimalista, “Barcarola”, con il pianista e fisarmonicista Gil
Goldstein, di recentissima pubblicazione “Oltre mare” di P. Tonolo con
il leggendario Paul Motian sempre per L’Egea Edizioni. Partecipa alle
edizioni di Umbria Jazz dal 1999 al 2005. Nel 2004 partecipa al
Southport Jazz Fetival in Gran Bretagna ed a Luxembourg con Andy
Shepperd. Ha realizzato nel 2006 il disco “Carillon” (ediz.Egea).
Presentare Joanna Rimmer può non essere facile: qualsiasi
definizione è riduttiva: è una cantante ma anche una compositrice,
quindi si può dire musicista, ma è anche una straordinaria attrice,
un’ideatrice di spettacoli molto creativa, nonché un’autentica musa per
i compositori. La sua presenza sul palcoscenico è veramente magnetica,
la sua figura elegante, quella di una top-model, (infatti è stata
indossatrice), sa cantare con una grinta quasi violenta i blues o i
brani jazz col tempo medio o fast e con una tenera dolcezza le
ballad più romantiche, quelle del Songbook Americano, e
infine anche le sue stesse composizioni.
Artisticamente ha fatto di tutto. Nata nel 1972 a Southport (GB),
all’età di 6 anni comincia a studiare danza partecipando a molte
competizioni nazionali. A 7 anni inizia a cantare il Songbook
Americano dopo aver trovato in soffitta un vecchio 78’ giri di Anita
O’Day, e in seguito si innamora del jazz, della storia dei classici film
di Hollywood, e diventa anche collezionista della moda “vintage”
che indossa quando lavora. Fino a 16 anni si esibisce come “child
performer” in alcuni musical nei teatri di Liverpool e Manchester.
All’età di 17 anni si trasferisce a Londra e entra nell’ambiente della
moda iniziando a lavorare come modella per l’agenzia “Elite” girando il
mondo: New York, Parigi, Londra, Milano, Roma, Tokyo… per servizi
editoriali: Cosmopolitan, Elle, Marie Claire.... Sfilate per
Armani, Ferrè.... spot televisivi per: Fogal, Saatchi and
Saatchi, Sony..... e per Fotografi: Settimio Benedusi, Alfa
Castaldi, Corrine Day, Tony Duran, Helmut Newton...
Dopo alcuni anni
vissuti a New York come modella, dove ha anche studiato recitazione con
Jack Waltzer, si trasferisce a Milano. Nel 1997 è ospite del “Maurizio
Costanzo Show” con V. Gassman e Renato Zero, collabora in quel periodo
anche con Paolo Bonolis per “Wella” e con Lorella Cuccarini per “Buona
Domenica” prima di ritirarsi dal mondo della moda per dedicarsi di nuovo
a studiare e cantare jazz. Nel 2000 esordisce professionalmente come
cantante nell’ambiente jazz Italiano con la “Red Cat Jazz Band” di
Sanremo e nel 2001 registra 12 sigle per la trasmissione televisiva
“Zelig” per Italia 1 con Claudio Bisio. Inoltre nel 2001 durante una
permanenza a New York canta come ospite al “Cotton Club” di Harlem,
accompagnata dalla “Cotton Club All Stars Big Band.” Ha
partecipato poi ad alcuni piu importanti Jazz Festival, tra i quali:
Torino (2002), Southport (2004), Campione (2005), Monte Carlo (2005),
Siena (2006/07), Ventimiglia (2009).
Ha cantato anche al Teatro Carlo
Felice di Genova (2002) con il poeta Giuseppe Conte, su Rai Uno (2003)
per il programma “La poesia incontra la danza” con Veronica Pivetti, a
Cinecittà Filmstudio di Roma (2003), come protagonista con Michele
Placido, al Teatro Smeraldo di Milano (2006) per Zelig, al Teatro
Piccolo Regio di Torino (2006) ed alcune apparizioni su Rai Radio Tre.
Ha collaborato anche con: Stefano Bagnoli, Stefano Bollani, Paolo
Borsarelli, Andrea Dulbecco, Paolo Fresu, Yuri Goloubev, Gabriele
Mirabassi, Lino Patruno, Pietro Tonolo, e il grande storico “Jazz Man”
Charlie Mariano. Nel 2006, con il M° Riccardo Zegna, crea l’ensemble
“Quasi Classico” nel quale interpreta musiche e testi originali propri,
ispirati alla musica e alla letteratura del primo ‘900. Ogni sua
performance è indimenticabile, tutti i suoi concerti sono autentici
eventi, perchè la Rimmer non è solo un’interprete ma soprattutto una
straordinaria creatrice. Attualmente Joanna abita in Italia e lavora
come cantante e compositrice nell’ambiente Jazz.
Terzo appuntamento della rassegna,
venerdì 25 luglio
alle ore 21 nell'Area Spettacoli Fondzione Amleto Bertoni di Saluzzo
(Cn) è “Tangorosamente”
a cura di “Le Nuvole Teatro”.
Lo spettacolo esprime
tutta la forza emozionale del Tango, danza popolare che come
nessun'altra raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra corpi:
sensualità, abbraccio, passione. Un viaggio travolgente, che attraverso
musica, danza e parola, ripercorre i tratti essenziali di questo genere,
espressione dell'anima del popolo argentino, incontro e fusione di genti
e culture differenti. Interpreti d'eccezione faranno vivere con palpito
graffiante le più suggestive melodie, dal Tango Tradizionale al Nuevo
Tango di Astor Piazzolla e di Richard Galliano. Lo spettacolo vede la
splendida attrice Barbara Amodio affiancata da due voci
straordinarie come quella di Barbara Eramo, vincitrice del premio
delle critica al Festival di San Remo nel 1998 e di Diana Tejera
(voce e chitarra), autrice di testi per Tiziano Ferro,
accompagnate dall'importante violino di Caterina Bono, il tutto
condito dalla eleganza e la sensualità dei ballerini Eduardo Moyano
e Cinzia Lombardi.
Compagnia Le Nuvole
Teatro,
diretta da Gianni Afola è il frutto di diciotto anni di intenso lavoro.
Nel 1999 ha avuto il riconoscimento del “Ministero per i Beni e le
Attività Culturali” fino al 2010. Come impresa di produzione teatrale,
in questi anni ha organizzato e diretto le seguenti manifestazioni: Dal
1999 al 2011: Direzione Artistica ed Organizzazione del Festival
Nazionale “Vallecorsa di scena – transiti teatrali” - Direzione
Artistica ed Organizzazione del Festival Nazionale “Saluzzo Spazio
Teatro 2009” III edizione - Direzione Artistica ed Organizzazione del
Festival Nazionale “Scarlino Festival 2009” I edizione - Dal 2002 ad
oggi Direzione Artistica ed Organizzazione del Teatro Comunale “Vittorio
GASSMAN” di Castro dei Volsci (FR) - Dal 2002 ad oggi Direzione
Artistica ed Organizzazione del decentramento del Teatro Comunale
“Vittorio” presso il Frantoio del ‘700 di Giuliano di Roma (FR) - Dal
2003 al 2006 Direzione Artistica ed Organizzazione del Teatro Comunale
“Vittorio GASSMAN” di RIPI (FR) - Produzione della Rassegna
“PALCOSCENICO D’AFRICA” (Roma) - Direzione Artistica ed
Organizzazione della Rassegna Nazionale “TEATRO SCUOLA” I - II
- III e IV EDIZIONE.
Le Biografie di
Barbara Eramo,
Diana Tejera,
Cinzia Lombardi, Eduardo Moyano,
Caterina
Bono
disponibili al fondo del comunicato.
Venerdì 1 agosto
a
Murazzano (Cn), in Piazza Umberto I, alle 21, per il “Black Sheep
Jazz Festival” previsto lo spettacolo
“Da New Orleans a Buenos Aires sola andata”
con Javier Girotto al sassofono e Liciano Biondini alla fisarmonica.
“Tocca a
critici e musicologi definire i confini tra i diversi generi musicali.
Chi la musica la fa fortunatamente non ha questi problemi: i musicisti
anzi tracciano nuove vie, a volte molto personali, su cui percorrere le
lande ancora inesplorate della fantasia e dell’inventiva. Altrimenti,
tango e jazz sarebbero ancora pensati come due mondi distanti.” (E.
Parola) L’argentino Javier Girotto e l’italiano Luciano Biondini, con un
sodalizio artistico professionale fatto di intesa ed energia, propongono
una musica originale, regalando “nuovi ponti tra il jazz e il tango”.
Musica fatta di improvvisazione libera e scrittura neoclassica, che
finisce col superare le stesse caratteristiche del tango e del jazz, in
tutta la sua originalità. Non è certo la prima volta che il jazz e le
tradizioni argentine s’innamorano fino a finire in un abbraccio
vigoroso, simile a un tango impetuoso e improvviso. Non è neanche la
prima volta che la fisarmonica, strumento popolare (se si può dire), che
porta nel suo corpo l’eco di un misto di tutti i folclori del mondo,
s’imbaldanzisce per uscire con delizia dal suo universo tradizionale. Ma
l’italiano Luciano Biondini e l’argentino Javier Girotto, lirici e molto
melodici, cercando sempre conversazioni intimiste, hanno la sensibilità
e il talento di alzare questo esercizio di «stile» al suo grado più alto
di compimento estetico e di poesia sentimentale.
Non è
certo la prima volta che il jazz e le tradizioni argentine s’innamorano
fino a finire in un abbraccio vigoroso, simile a un tango impetuoso e
improvviso. Non è neanche la prima volta che la fisarmonica, strumento
popolare (se si puo dire), che porta nel suo corpo l’eco di un misto di
tutti i folclori del mondo, s’imbaldanzisce per uscire con delizia dal
suo universo tradizionale. Ma l’italiano Luciano Biondini e l’argentino
Javier Girotto, lirici e molto melodici, cercando sempre conversazioni
intimiste, hanno la sensibilità e il talento di alzare questo esercizio
di « stile » al suo grado piu alto di compimento estetico e di poesia
sentimentale. Insieme i due artisti propongono una musica originale,
regalando « nuovi ponti tra il jazz e il tango », Improvvisazione libera
e scrittura neoclassica con stralci malinconici e raffinatezza
espressiva del loro universo musicale che si rivolge tanto all’anima
quanto al pensiero introspettivo. Il duo si è formato nel 2000 e si è
esibito nei piu’ importanti festival jazz europei ( Berlino, Coutances,
Triennale di Colonia, Vienna, Clusone, Villa Celimontana, Fandango
Festival, Auditorium S.Cecilia di Roma, Bergamo Jazz, Monaco Nel
dicembre 2008 partecipano al Festival di Jazz Italiano a Buenos Aires ,
Lima - Perù- e molti altri ancora). Nel 2002, registrano il loro primo
disco “El Cacerolazo” per l’etichetta italiana Philology,
dedicato alla popolazione argentina ( El cacerolazo è appunto un modo di
protesta pacifica che gli argentini hanno fatto piu’ volte andando per
le strade sbattendo delle pentole). Quest’anno è uscito il loro secondo
disco “Terra Madre” per l’etichetta tedesca ENJA. Questo ultimo
lavoro testimonia la continua crescita insieme di questi due musicisti,
sia nelle loro composizioni sia nel linguaggio espressivo. La loro
musica prende spunto dall’ Argentina e dalla musica mediterranea , il
tutto concepito come terreno di ricerca verso il coinvolgente lirismo e
calore di una musica che supera i confini del jazz. Intesa ed energia
sono le componenti fondamentali delle loro performance. Nel dicembre
2011 esce il loro terzo disco dal titolo "IGUAZU'" con brani
totalmente originali assieme ad un DVD con le riprese di un concerto
LIVE del 2007 girato a Vinnitsia (Ukraina). L'uscita del lavoro
discografico coincide con la decisione di un pool in rete che ha
decretato le cascate argentino-brasiliane una delle 7 meraviglie
naturali del mondo. (già nel 1984 patrimonio naturale dell'umanità
secondo l'Unesco).
Javier Girotto
è uno dei musicisti più sensibili e capaci del momento. Nasce a Cordoba
nel 1965. Si iscrive al Conservatorio della sua città, collaborando
parallelamente con diversi gruppi e a 19 anni vince una borsa di studio
del Berklee College of Music. Durante questo periodo suona con Danilo
Pérez, George Garzone, Hal Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy e a 25 anni si
trasferisce in Italia, dove suona con Horacio “El Negro” Hernandez,
Paolo Recchia, Daniele Tittarelli, Gianni Savelli, Marco Siniscalco,
Pietro Iodice, incidendo il suo primo cd. Nasce il gruppo Aires Tango,
un connubio tra tango e jazz con cui
incide 7
dischi. Nel 1999 è la volta di Cordoba Reunion, formato da 4 musicisti
cordobesi, con cui incide un disco insieme a Mercedes Sosa e nel 2000
suona in duo, prima con Daniele Di Bonaventura. Nel 2005 suona con
l’Orchestre National du Jazz di Parigi e tra le formazioni con cui si
esibisce vi è l’elegante duo con Natalio Mangalavite, al quale si è
aggiunta la voce di Peppe Servillo, creando così il Trio G.S.M. Infinite
sono le sue collaborazioni, da Enrico Rava a Roberto Gatto, Gianluca
Petrella, Kenny Wheeler, Tony Scott, Arto Tuncboyaciyan, Michel Benita,
Carlo Rizzo, Aldo Romano, Luis Agudo, Paolo Damiani, Nada, Paolo Fresu,
Antonello Salis, Stefano Bollani, Gianni Coscia, Michel Godard, Anouar
Brahem, Gianluigi Trovesi, Ornella Vanoni, Jeff Ballard. Ha suonato nei
più importanti festival, teatri e jazz club italiani tra cui Umbria
Jazz, Roccella Ionica, Jazz & Wine di Cormòns, Teatro Ambra Jovinelli,
Jazz Villa Celimontana, La Palma Club Fandango, Casa del Jazz,
Auditorium Parco della Musica e Quirinale di Roma, Teatro Piccinni di
Bari, Ambasciata della Repubblica Argentina, Italian Cultural Institute
di Nairobi.
LUCIANO
BIONDINI
è nato a
Spoleto (PG) nel 1971 e ha iniziato a studiare la fisarmonica
all'età di 10 anni. Dopo una formazione orientata verso studi classici
con numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali (Trophée Mondial
de l'Accordéon, Premio Internazionale di Castelfidardo, Premio "Luciano
Fancelli", Premio Internazionale di Recanati, ecc.), si avvicina al jazz
nel 1994 dopo aver conosciuto il chitarrista Walter Ferrero.
Oltre ad
aver partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche, ha tenuto
concerti in vari Paesi europei (Spagna, Germania, Danimarca, Croazia,
Andorra) e ha partecipato a numerosi festival: Umbria Jazz Winter, Fano
Jazz, Festival dei Due Mondi, Festival Klezmer di Ancona, Metronome e
molti altri. Fra le collaborazioni spiccano i nomi di Tony Scott, Enrico
Rava, Mike Turk, Ares Tavolazzi, Battista Lena, Gabriele Mirabassi,
Roberto Ottaviano, Javeir Girotto, Enzo PietropaoliMarteen Van der
Grinten, Martin Classen.
Quinto appuntamento della rassegna,
sabato 6 settembre
al Castello di Lagnasco (Cn) alle ore 21, il “Georgian
Russian Jazz Project”,
con Evelina Petrova alla voce e fisarmonica, Stefano Battaglia al
pianoforte e Michele Rabbia alle percussioni. La musica popolare
georgiana viene rivista in jazz.
Ancora una donna che
interpreta se stessa, rilegge con il coraggio della modernità, radici
ancorate alla terra natale ed esperienze delle geografie naturali e
sentimentali d’un vissuto girovago come quello dell’artista. Evelina
Petrova porta in scena musiche proprie, nuove, composte di recente,
che si ispirano e si richiamano a motivi popolari russi e, insieme,
rendono omaggio alle pellicole
del
regista russo Andrei Tarkovsky, che della Russia ha interpretato lo
spirito: un vero e proprio incontro fra la tradizione folk russa, la
vecchia Italia e la cultura contemporanea. Sullo sfondo, mai
dimenticato, il senso “religioso” della vita e i costanti interrogativi
che animavano il regista ed ogni “wanderer” esistenziale degno di tal
nome. Lei canta e suona una nostalgica fisarmonica, ma le fanno ala
metafore viventi di multiculturalità, un funambolo della batteria e di
tutto ciò che si può percuotere come Michele Rabbia, torinese dal
piccolo nido (la scuola di Savigliano) per un grande volo, e un
caposcuola del pianismo jazz – anch’egli in origine un transfuga dal
solismo classico – come Stefano Battaglia.
Evelina
Petrova
- voce,
fisarmonica
•
Stefano Battaglia - pianoforte • Michele Rabbia
- percussioni
Ecco un
ospite molto difficile da sorprendere, un ascoltatore davvero onnivoro
che non si scompone neppure per il più babilonico degli accostamenti
sonori e che, anzi, riconosce al volo praticamente qualunque tipo di
proposta. Una bella sfida, per noi di Babilonia, e prima ancora un
grande piacere poter ospitare uno dei batteristi-percussionisti più
raffinati e creativi sulla scena internazionale. Funambolo della
batteria e poeta di tutto ciò che si può percuotere, Michele Rabbia
sa dar vita un originale universo sonoro e non è quindi un caso se si
trova perfettamente a suo agio anche da solo. Nato a Torino nel '65,
dopo aver compiuto i primi studi presso la “Scuola Civica di
Savigliano”, sotto la guida del Maestro Giorgio Artoni, Rabbia segue i
corsi di batteria con il Maestro Enrico Lucchini. Nel 1989 si reca negli
Stati Uniti dove ha la possibilità di frequentare le lezioni di Alan
Dawson e Joe Hunt. Rientrato in Italia si trasferisce a Roma, e nel '94
entra a far parte del gruppo Aires Tango guidato dal sassofonista
argentino Javier Girotto. Il suo interesse per la musica improvvisata lo
porta a collaborare in studio e dal vivo con un gran numero di musicisti
e con questo programma a confermare il fertilissimo sodalizio con il
pianista Stefano Battaglia.
Nato a
Milano nel 1965, Stefano Battaglia intraprende gli studi
pianistici all' età di sette anni, diplomandosi nel 1984 a Milano con il
massimo dei voti, la lode con menzione. Inizia una intensa attività di
concertista classico che lo porta ad esibirsi in tutti i paesi europei,
sia come solista che come ospite di orchestre (tra cui l’Orchestra
Giovanile Europea), e ricevendo numerosi riconoscimenti (tra cui il
prestigioso J.S. Bach di Dusseldorf, quale miglior giovane interprete
bachiano), proponendo per lo più repertori rinascimentali (virginalisti
inglesi del ‘500), barocchi (Bach, Scarlatti e Haendel) o moderni
(Hindemith, Boulez, Ligeti). Parallelamente, dal 1979, incomincia ad
appassionarsi all’improvvisazione ed ai linguaggi di emanazione
jazzistica, partecipando via via a tutti più importanti appuntamenti
musicali italiani e internazionali, esibendosi in molti paesi del mondo
tra cui Germania, Svizzera, Francia, Austria,, Slovenia, Croazia Spagna,
Ungheria, Belgio, Tunisia, Israele, Stati Uniti, Grecia, Marocco,,
collaborando con tutti i migliori musicisti italiani e diversi artisti
stranieri. Dal 1984 ha tenuto più di 700 concerti e pubblicato più di
sessanta dischi (la metà dei quali come leader e dieci per solo piano),
che gli hanno valso diversi riconoscimenti, tra cui: premio Musica jazz
1988 come miglior talento, nel 1997 come miglior giovane pianista
europeo e l’anno successivo quale migliore musicista emergente dalla
Radio Nationelle di Bruxelles. Nel 1997 la Radio della Svizzera tedesca
(DRS2) gli ha dedicato una serie di trasmissioni radiofoniche culminate
con la produzione di cinque album (Suisse Radio Tapes) Nel 1999
l’etichetta Symphonia ha registrato alcune solo-performances avvenute
nelle chiese italiane producendo una collana di sei CD denominati
Esalogia dell’abside. Nel 2001 l’album Il cerchio interno, viene
giudicato tra i primi dieci album Choc de la musique da Radio France Nel
2003 il concerto in piano solo Signum, dall’Auditorium di Madrid è
nominato “best solo performance 2001” da Radio Espana Nacional. Nello
stesso anno il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica
in collaborazione con RAI3 dedica al pianista una serie di concerti
trasmessi in diretta (i programmi Musica Salva, Musica Centripeta e
Danze Sacre) dalla Cappella Paolina del Quirinale di Roma.
Evelina Petrova
è nata nel 1974. Si è laureata presso la Saint-Petersburg Musical
College dopo aver studiato all’Accademia Teatrale "Il Teatro di
Improvvisazione Musicale" con Vyacheslav Gayvoronsky. Ha iniziato con
spettacoli di ensemble per poi arrivare ad esibirsi in duo con lo stesso
Gayvoronsky. Nel 2002 si è laureata presso il Conservatorio Statale di
Saint - Petersburg con una laurea come fisarmonicista classico. Dal
1997, Evelina si esibisce in duo con V. Gayvoronsky ( tromba). Nel mese
di ottobre 1998 alla selezione del Firth International Astor Piazzolla
in Italia (Castelfidardo) il duo ha ottenuto il premio speciale per
l’originalità dello stile musicale. Nel 1999, con l’approvazione dei
critici musicali russi, Evelina Petrova si è aggiudicata il titolo di
Star of the Year. A partire dal 2001, ha iniziato una collaborazione con
Victor Sobolenko (violoncello), il duo ha inciso un CD "Il Tango del
Nord" con musiche originali di V. Sobolenko in stile di tango con
elementi jazz. Oltre a tutti questi progetti, Evelina si esibisce come
solista. Il primo album da solista «Ciclo dell'Anno», dove si è
presentata non solo come musicista ma anche come compositrice, è uscito
in Inghilterra nel 2004 (Leo Records). Le dodici composizioni dell’album
rappresentano i dodici mesi dell'anno. Successivamente si è dedicata
alla ricerca di nuovi temi per il suo nuovo album e per altri
coesecutori. Nel 2007 e nel 2009 Leo Records ha pubblicato due nuovi CD
di Evelina Petrova: " Upside down" con Alexander Balanescu, uno dei
musicisti più originali e imprevedibili del nostro tempo e "Vivere
l'acqua", che contiene la musica delle esibizioni di Evelina con la
danzatrice Tanya Chabarovo. Questo è uno dei progetti sperimentali di
Evelina con Tanya e si basa sulla mitologia, sulle favole e sui riti
pagani dell'antica Russia.
Domenica 7 settembre
al Castello di Lagnasco (Cn), alle ore 16.30 si esibiscono i “Brassvolé”.
Fautori e sedicenti inventori del “jazzcircus”, i
Brassvolé sono una piccola orchestra acustica di 5 strumenti a fiato e
una percussione. Eseguono un repertorio di composizioni originali
(scritte e arrangiate per il sestetto quasi integralmente da Andrea
Scavini, trombonista del gruppo).
Tra le
molteplici influenze musicali (e non): l’improvvisazione jazzistica, la
musica balcanica, i ritmi latini, le atmosfere circensi e teatrali; ma
anche l’attitudine ludica e l’indole (ironico)-sperimentale. Come in un
romanzo sul jazz scritto da Emilio Salgari, un viaggio ai tropici a
cavallo di un sassofono magico.
BRASSVOLE'
Il
gruppo è nato a Torino nel marzo 2009. Dall’esordio ad oggi, i Brassvolé
hanno suonato in rassegne musicali internazionali e festival di artisti
di strada: Ludwigsburg International Street Music Festival [Germania
2012], Fort en Son [Grenoble, Francia 2012], Melbourne International
Comedy Festival [Australia 2011], Cuivroz Foliz [Gers, Francia, 2011],
Busker’s Festival Barcelona [Spagna 2010], Strani-ieri [Torino
2010-2011], Ferrara Buskers Festival [2009]; club e locali
dell’“underground” torinese: Hiroshima Mon Amour, Caffè della Caduta,
Officine Bohemien, Fluido, Basaglia, Chilometro 5, Garibaldi, Luna’s
Torta, Officine Corsare; spettacoli e festival teatrali: Eclettica di
Tedacà BellArte [Torino 2012], il Varietà della caduta del Teatro della
Caduta [Torino 2010-2012], Istantaneo! - festival internazionale di
improvvisazione teatrale [Torino 2011], Arteprima [Sarmede – Tv 2010],
Naviganti della compagnia Art’ò [Torino 2009]. Nel giugno 2010 hanno
pubblicato il loro primo cd, “Jazzcircus”, interamente composto da brani
originali e ristampato dopo meno di un anno dall’uscita. Nel dicembre
2012 esce il secondo lavoro del gruppo, “Gianni”. Dodici nuove
composizioni in cui si cimentano con nuovi influssi e contaminazioni: il
rock&roll (rivisto ironicamente in Rocchenrol), lo streetfunky (April in
Melbourne) e i tempi ska (Guardieladri); ma anche motivi rivoluzionari
(Fidel), melodie notturne (Guarda ch’è l’una), e, per la prima volta, un
cammeo cantato (Casa al curry).
Sabato 13 settembre
alla Confraternità della Pietà di Savigliano alle ore 21, “L'Organo
della Pietà”,
con Gian Paolo di Rosa allo strumento. In programma: Improvvisazioni di
Domenico Zipoli (1688 – 1726): “Al Post Communio”, “All’Elevazione”,
“All’Offertorio”, Giampaolo Di Rosa
(1972): Improvvisazioni, Giovanni Morandi
(1777-1856):
Introduzione, Tema con variazioni e Finale, Giampaolo Di Rosa:
Improvvisazione, Padre Davide da Bergamo
(1791-1863):
Elevazione in re minore.
In
un calendario concertistico che privilegia la dimensione della
creatività, il gusto per la sorpresa, anche il programma organistico di
Giampaolo di Rosa sposa la scuola della sperimentazione, la sfida
poietica della composizione “istantanea”. Così peraltro era un tempo,
quando gli stessi Zipoli, Morandi, Moretti (così al secolo Padre Davide
da Bergamo), ma pure il grande Bach o il celeberrimo Haendel, mandavano
in visibilio gli ascoltatori, improvvisando
con mani e piedi alle tastiere dell’organo. Un’abitudine che,
soprattutto in Italia, andava perdendosi a favore sempre della pagina
scritta, dell’interpretazione del repertorio consacrato da storia e
memoria. Felice dunque inversione di tendenza, se gli organisti, sempre
un passo avanti nel culto della luterana operosità intellettuale
(Giampaolo Di Rosa ha studiato pianoforte, organo, cembalo e prassi
esecutiva, interpretazione organistica, contrappunto e fuga, teoria e
analisi musicale, conseguendo sette titoli e diplomi nonché un
Dottorato) anche nel Belpaese riprendono a lavorare pure di fantasia,
trasferendo nell’istanteneità di una variazione, pensieri ed emozioni.
Gian Paolo Di Rosa
- organo
Giampaolo Di Rosa
è
nato a Cesena nel 1972.
Ha
studiato con F. Di Cesare (pianoforte), G. Kaunzinger (organo), G.
Wilson (cembalo e prassi dell’interpretazione storica), J. Guillou
(interpretazione organistica), Mons. V. Miserachs (contrappunto e fuga),
J. P. Oliveira (teoria e analisi musicale) e in Germania, Francia e
Portogallo, conseguendo sette titoli e diplomi, tra cui il Master in
performance organistica e il Dottorato in analisi musicale. Nel 2006 ha
eseguito il ciclo integrale delle Sonate per pianoforte di W. A. Mozart,
nel 2010 si dedica all’esecuzione integrale dell’opera organistica di J.
S. Bach. Il suo repertorio comprende ogni epoca, l’improvvisazione
nonché proprie opere e la musica contemporanea. Attivo in numerosi
ambiti di ricerca europei, con un ampio catalogo di opere, discografia e
pubblicazioni, docente dell’Università Cattolica portoghese e direttore
artistico di festivals organistici. É organista titolare dei monumentali
organi iberici della Cattedrale Primaziale dell’Arcidiocesi di Braga,
della Chiesa del Seminario Maggiore di Porto, coordinatore musicale
della fondazione della Misericordia di Guimarães e della Chiesa
Arcipretale di Aprilia, nonché della Parrocchiale di Oberthulba
(Germania). Dal 2008 è organista titolare della Chiesa di S. Antonio dei
Portoghesi in Roma, dove ha luogo un festival permanente di organo e
improvvisazione durante l’intero anno.
Ultimo appuntamento della rassegna,
domenica 14 settembre
all'Auditorium della Croce Nera di Savigliano (Cn) alle ore 21,
l'esibizione del “Classico
Terzetto Italiano”
con Ubaldo Rosso al flauto, Carlo de Martini al violino e alla viola e
Francesco Biraghi alla chitarra.
Ramisti o Lullisti?
buffonisti o antibuffonisti? Carulliani o Molinisti? Il Settecento
francese mostrò una fioritura straordinaria di discussioni,
spesso in forma di polemici pamphlet, che costituirono la prima forma di
critica musicale, favorendo il nascere di studi specifici in questo
ambito. In gioco identità nazionali (come quando l’abate Lecerf de la
Vieville sponsorizzava l’eleganza dei francesi consumatori di spugnole e
tartufi, contro i conditi ragù degli italiani) questioni estetiche,
riflesso dell’eterna dialettica tra ragione e sentimento, tra artificio
e inventiva, tra semplicità e complessità. Ma anche la posizione di un
pollice poteva essere al centro di animate disquisizioni. Almeno se
dobbiamo credere alla pittura di Charles de Marescot che rappresenta la
contrapposizione tra “Carulliani” e “Molinisti” con tanto di bastonate e
sediate volanti sulle teste dei malcapitati. Due virtuosi italiani a
Parigi, Francesco Molino e Ferdinando Carulli, entrambi
chitarristi ed entrambi autori di un metodo per lo studio dello
strumento: non era un’inezia in un mondo dove la sopravvivenza
dell’artista dipendeva anche dalle signorine di buona famiglia che
ricevevano in casa il “maestro di musica”.
Ubaldo
Rosso
- flauto
• Carlo De Martini - violino e viola •
Francesco Biraghi - chitarra
In programma, di
Ferdinando Carulli - Fantasía op.123 sopra la canzone veneziana “O
pescator dell’Onda” (Introduction d’Hummel – Adagio di Beethoven –
Andante e Variazioni – Largo/Adagio – Allegretto), di Francesco Molino -
Grand Trio Concertant op. 30 (Larghetto – Tema con Variazioni – Minuetto
– Rondò) e di Wenzeslaus Matiegka - Nocturno op. 21 (dedicato al Conte
Johann-Karl Esterházy) (Allegro moderato – Minuetto – Lento e patetico –
Zingara – Tema con Variazioni sul Lied “Mädchen, o schlummre noch
nicht!” di J.F.A.Fleischmann). Previsti anche pezzi di Wenzeslaus
Matiegka, compositore Ceco.
Ubaldo Rosso
ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di Genova sotto la guida
del M°. Glauco Cambursano. Ha ricoperto in seguito il ruolo di primo
flauto nell’orchestra de “I Pomeriggi Musicali” di Milano ed ha inoltre
collaborato con il “Teatro alla Scala” di Milano, l’Orchestra della RAI
di Torino e l’ Orchestra della RTSI di Lugano. Si è dedicato con grande
attenzione alla ricerca ed allo studio della musica antica su strumenti
storici, partecipando a Corsi e Seminari in tutta Europa, e, seguendo in
special modo le lezioni di B. Kuijken, S. Preston e O. Peter alla Schola
Cantorum di Basilea. E’ risultato vincitore di una borsa di studio del
British Council grazie alla quale ha conseguito il Diploma di Merito
alla “Guildhall School of Music di Londra” con S. Preston. Da anni
ospite di importanti Istituzioni e Festival nazionali ed internazionali,
si è esibito in concerto in Italia ed in tutta Europa, oltre che negli
USA, Canada, Guatemala, in Messico e in Malesia. Ha registrato le
sonatine ed i concerti per flauto di Mozart e le sei Sonate op. 91 di J.
B. de Boismortier; con l’Ensemble Astrée ha al proprio attivo alcuni CD
dedicati ad opere di Felice Giardini, di Tomaso Giordani e dei Concerti
da Camera di A. Vivaldi. E’ titolare della cattedra di Flauto al
Conservatorio “G. Verdi” di Torino.
Carlo De
Martini,
violinista, si è formato artisticamente a Milano e a Salisburgo (scuola
di Sandor Végh). Come direttore dell’Orchestra da camera Il
Quartettone (da lui fondata nel 1987) e col quartetto Le
Ricordanze ha registrato numerosi CD dedicati a Bartok, Boccherini,
Cambini, Mozart e a compositrici lombarde, collaborando tra gli altri
con Mario Brunello e Giuliano Carmignola. Studioso della prassi
strumentale antica, ha lavorato con Laura Alvini e Roberto Gini, con il
gruppo Aglaia (incisione de “L’Arte della fuga” e Concerti per violino
di Bach) e con Harmonices Mundi (incisioni di Albinoni, Stradella e
Zelenka). Suona attualmente nella formazione allargata del Giardino
Armonico e collabora con La Gaia Scienza. Invitato a molte edizioni
degli Open Chamber Music fondati da Sandor Végh in Cornovaglia, è
attualmente membro del Comitato Artistico del Festival der Zukunft di
Ernen, Svizzera, ideato nel 1987 da Gyorgy Sebok. Dal 1981 è insegnante
di violino presso la “Accademia Internazionale della Musica” di Milano
(ex Civica Scuola) dove ha formato fin dal 1991 l’orchestra giovanile.
Da diversi anni tiene Campus e corsi estivi di formazione orchestrale ed
ha collaborato a lungo con l’AsLiCo, dirigendo tra il ’97 e il
’99 tre allestimenti per Opera Domani, progetto per le scuole, e
le opere di Mozart “Flauto Magico”, “Clemenza di Tito” e “Idomeneo” per
il Circuito Regionale Lombardo tra il ’99 e il 2003.
Francesco Biraghi
ha iniziato gli studi musicali con Antonio Barbieri, terminandoli al
Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano sotto la guida di Ruggero
Chiesa. In seguito ha partecipato a corsi con Oscar Ghiglia e, per il
repertorio antico, con Hopkinson Smith. Ancor prima di terminare gli
studi ha intrapreso una intensa carriera concertistica, specie in
formazioni da camera, che lo ha portato ad esibirsi in circa cinquanta
nazioni, ovunque suscitando consensi. Nel corso di tale attività ha
effettuato registrazioni radiotelevisive e ha tenuto seminari e
conferenze sulla chitarra e sulla musica da camera presso importanti
istituzioni dei Paesi ospitanti. Dal 1986 è collaboratore fisso della
rivista “Il Fronimo” ed ha inoltre firmato numerose note a programmi
concertistici e discografici. Dal 2004 compare in video per le
introduzioni ai programmi musicali del canale “Classica”, sulle
frequenze di “Sky TV”; le sue doti di comunicatore gli consentono
inoltre di esibirsi sovente in qualità di presentatore di eventi
musicali. Ha tenuto corsi estivi di interpretazione e viene spesso
invitato a far parte di giurie in prestigiosi concorsi chitarristici.
Sul fronte discografico ha al proprio attivo alcune realizzazioni
accolte con favore dal pubblico e dalla critica. Tra le più svariate
iniziative che lo hanno visto protagonista è da citare una memorabile
“Maratona Paganiniana” a scopo benefico svoltasi con successo all’
Auditorium del Conservatorio di Novara nel mese di Maggio del 2000.
Insegna chitarra al Conservatorio “Verdi” di Milano.
Informazioni su
www.amicimusicasavigliano.org,
segreteria@amicimusicasavigliano.org
e al numero 335 5299411.
Costi e
prenotazioni:
LA TRAVIATA
Sabato
12 luglio, ore 21,00 Cuneo, Piazza Virginio -
Prenotazioni posto a sedere non numerato Euro 10,00 + Euro 2,00 -
10,00 Ufficio Turistico - Via Roma, 28 tel. 0171 693258
OMAGGIO A COLE PORTER
- TANGOROSAMENTE
Venerdì
18 e 25 luglio, ore 21,00 Saluzzo, Area spettacoli Caserma M.
Musso - Prenotazioni posto a sedere non numerato Euro 10,00 +
Euro 2,00 (Piemonteticket.it diritto di prevendita)
GEORGIAN JAZZ PROJECT
Sabato
6 settembre, ore 21,00 Castello - Lagnasco - Prenotazioni
posto a sedere non numerato Euro 10,00 + Euro 2,00 (diritto di
prevendita) Ufficio Turistico - Via Roma, 28 tel. 0171 693258
CLASSICO TERZETTO
ITALIANO
Domenica
14 settembre, ore 21,00 Savigliano, Confraternita della
Pietà - Prenotazioni posto a sedere non numerato Euro 10,00 +
Euro 2,00 (diritto di prevendita) Exit Music - Via Tapparelli
43 - tel. 0172 715021
Ingressi
liberi: “BLACK SHEEP JAZZ FESTIVAL”
DA NEW ORLEANS A
BUENOS AIRES SOLO ANDATA
Venerdì
1 agosto, ore 21 Murazzano - Piazza
Umberto I
BRASSVOLÈ
Domenica
7 settembre ore 16,30 Castello -
Lagnasco
L’ORGANO DELLA PIETÀ
Sabato
13 settembre, ore 21 Savigliano -
Confraternita della Pietà
Punti vendita:
Torino
Circuito Piemonteticket.it -
www.ticket.it Box Office C/O La Feltrinelli Libri e Musica
Torino - Piazza CLN, 251 - tel. +39 011 5611262
CURRICULUM ARTISTI
“TANGOROSAMENTE”
Barbara Amodio,
attrice, regista e scrittrice teatrale, nata a Taranto in una famiglia
di artisti, a soli quattro anni debutta in un film-documentario per la
RAI, girato ad assisi, nel ruolo di Santa Chiara. A soli dieci anni si
trasferisce a Roma per lavorare nella compagnia di Cosimo CINIERI.
L’artista di avanguardia ne scopre e ne comprende le capacità
straordinarie e le affida, ancora bambina (a soli 11 anni) il ruolo di
Lady Macbeth, nella sua versione storica ed indimenticabile del Macbeth
di W. Shakespeare oggetto di studio all’università LA SAPIENZA di Roma.
Lo spettacolo fu rappresentato con grande successo per quattro anni in
tutti i grandi teatri italiani, oltre al Teatro Argentina di Roma. Lo
spettacolo vince il “Biglietto d’Oro” a Taormina. Dopo aver lavorato
dodici anni nella compagnia Cinieri/Palazzo, e successivamente con molte
altre compagnie sempre in ruoli da protagonista, nel 1996 fonda assieme
a Gianni Afola la compagnia Le Nuvole Teatro, analizzando e mettendo in
scena testi teatrali che fanno riferimento alla letteratura
contemporanea. Collabora con grandi scrittori e poeti, tra tutti Dacia
Maraini ed Edoardo Sanguineti. Ha lavorato come attrice e
regista con grandi nomi del panorama artistico teatrale come:
Arnoldo Foà, Dacia Maraini, Edoardo Sanguineti, Piera Degli Esposti,
Virginio Gazzolo, Edoardo Siravo, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Roberto
Herlitzka, Mario Verdone, Enrico Lo Verso, Michele Mirabella, Gianni
Musy, Ninetto D’avoli, Milena Vukotic, Elisabetta Pozzi, Mariangela
D’Abbraccio, ecc …
Barbara
Eramo,
nasce a Taranto, nel 1997 incide con Claudio Passavanti un cd singolo
contenente "Fa che non sia mai" che si classifica al secondo posto a
Sanremo Giovani, facendole acquisire il diritto di partecipazione alla
successiva edizione festivaliera. Con il brano "Hey manda" partecipa a
Sanremo rock giungendo in finale.
Nel 1998
sempre con Claudio Passavanti si presenta nella sezione giovani del
Festival di Sanremo con la canzone "Senza Confini" vincendo il Premio
della critica, il Premio Afi ed il "Premio Volare" per la migliore
performance del festival assegnato da Michael Nyman. In seguito esce
l'album "Oro e Ruggine" con la produzione artistica di Bungaro anche
autore di diversi brani e l’ospite Ivan Lins nel brano “Aqua doce”.
Incide "L'amore promesso" composta da Luis Bacalov che diviene colonna
sonora del film "Milonga" con Giancarlo Giannini. Per il cinema:
“Se fossi in te” con Silvio Orlando “Per sempre “ con Francesca Neri e
Giancarlo Giannini ; “Piano 17 “ dei Manetti Bros; “L’uomo di vetro”; E'
una delle interpreti dello spettacolo di Nicola Piovani "Concerto
fotogramma"; E’ in tourne’ con la Piccola Banda Ikona nello spettacolo
di Piero Maccarinelli “L’ Iliade” con Massimo Populizio e Manuela
Mandracchia; canta nel “Satyricon” di Renato Giordano con Giorgio
Albertazzi e Michele Placido
Diana
Tejera,
di padre
andaluso e madre italiana, cresce fin da piccola nel mondo della
musica, e inizia a studiare pianoforte a nove anni e chitarra e canto a
tredici. Nel
1997 studia al
Centro Europeo Toscolano di
Mogol, e viene notata dal grande paroliere che la vuole nel progetto
“Fiori d’acqua dolce”, e così incide
Il paradiso non è qui, inedito di
Battisti/Mogol. All’intensa attività concertistica affianca la
realizzazione di varie colonne sonore, e collaborazioni con musicisti
romani, tra cui
Marco Fabi,
Barbara Eramo,
Andrea Di Cesare,
Alessandro Orlando Graziano,
Nathalie e soprattutto
Tiziano Ferro, col quale firma
E fuori è buio (pubblicato nell’album
Nessuno è solo del
2006) e
Scivoli di nuovo (presente nel disco
Alla mia età del
2008).
Nel
2008 vince il festival Sound of life, battendo anche la più
quotata e famosa
Arisa. Nel
2010 pubblica, per la SunnyBit, il suo primo album solista, La
mia versione. Nel
2009 scrive, insieme a
Chiara Civello, Al posto del mondo, canzone ammessa al
Festival di Sanremo 2012.
Cinzia Lombardi,
Danzatrice di formazione classica, approfondisce lo
studio della danza contemporanea (Graham, Cunningham e Limon) studiando
con maestri di fama internazionale tra i quali Ande Peck, Roberta
Escamilla Garrison, Lybby Nye e Joao Mauricio Carvalho, e di altre
tecniche di movimento ad essa legate (Feldenkrais, Bones for life, Tai
Chi Chuan). Alla formazione di danzatrice integra lo studio del teatro
con particolare attitudine verso il teatro di strada e il Teatro-Danza,
partecipando a laboratori e seminari con, fra gli altri, Roberta Carreri
e Torgeir Wethal dell’Odin Teatret e Giancarlo Sepe del teatro La
Comunità. Nel 2006 si laurea al DAMS con una tesi in materia di
istituzioni di regia teatrale. Unitamente al lavoro stabile come
danzatrice nelle produzioni della compagnia “Encanto” di Roberta Gelpi e
nella compagnia di Roberta Escamilla Garrison, dal 2002 inizia il suo
percorso formativo con il Tango Argentino studiando con Luciano Donda e
Roberta Buoni, Cacho Dante, Susana Miller, Pedro Monteleone. Dal 2007
partecipa alle prime due edizioni del “Barletta Tango Festival” in
coppia con Ricardo Maceiras “El Pibe Sarandì” esibendosi inoltre a Roma
“Milonga dei Serpenti”, a Napoli “Salòn Baires” e a Sorrento “Hotel
Excelsior Victoria”. Collabora con il gruppo “Novitango” del M° Hugo
Aisemberg esibendosi a Roma per la rassegna “500 Via Giulia”. In coppia
con Luciano Donda, partecipa al 1° campionato di Tango Argentino
vincendo entrambe le categorie, aggiudicandosi il titolo di campionessa
italiana di Tango Salon e Tango Escenario.
Eduardo
Moyano,
Argentino e attore di formazione, sin da adolescente si
orienta verso la danza classica e contemporanea. Ballerino
interpretativo lavora a Buenos Aires nel C.C.G. San Martín e
nell'Alleanza Francese, basandosi su tecniche diverse di movimento.
Approfondisce la sua ricerca in Perú e Messico con due borse di studio
vinte. Prosegue il suo percorso di maestro e ballerino professionista di
tango argentino in Francia, Germania, Yemen, Svizzera, Londra e New
York. Oggi ha la sua scuola di ballo a Roma e si esibisce in tournèe in
Italia e in Francia.
Caterina
Bono,
artista versatile e poliedrica studia violino con il maestro Bolognesi e
si diploma ben presto in Conservatorio sotto la guida di L Kantard Jeva.
E' strumentista assai richiesta nel panorama nazionale ed internazionale
per la sua bravura e presenza scenica. Suona in orchestre del calibro
della "Roma Sinfonietta" diretta dal premio Oscar, Ennio Morricone e
negli ensamble di Louis Bacalov e Nicola Piovani, nel Trio Kreuzter, nel
"Canto di Ea" e ha suonato anche nel gruppo della grande cantante Jenny
Sorrenti. Nella sua lunga carriera ha accompagnato artisti come Omara
Portuondo, Roger Waters, Quincy Jones etc. Ha inciso due brani come
violinista anche nella colonna sonora del film di Martin Scorsese "Gangs
of New York". |