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RECONDITE ARMONIE 2014

Rassegna itinerante nel cuneese: Savigliano, Saluzzo, Cuneo, Bra, Lagnasco

“Oltre i confini”
12 luglio - 14 settembre

 

Prende il via sabato 12 luglio la rassegna “Recondite Armonie 2014 – Oltre i confini”, organizzata dall'Associazione “Amici della Musica” di Savigliano (Cuneo). Anche per questa edizione, l'Associazione propone un calendario artistico itinerante nel territorio del cuneese, proponendo musica raffinata alla portata del pubblico.

 

La trama che percorre ed unisce gli appuntamenti si può leggere all’insegna dell’esotismo, inteso come compiacimento per oggetti, artistici in questo caso, forestieri, interessanti ed insoliti: una “mania” che nel mondo musicale attraversa i secoli e le diverse geografie a partire almeno dal XVII secolo, e qui ripresa nel momento della sua massima espansione (Ottocento e Novecento). Così, agli occhi di una Francia che già amava “Le Indie galanti” al tempo di Luigi XIV, apparvero sicuramente affascinanti ed insoliti i due forestieri italiani, Stefano Molino e Ferdinando Carulli, quando approdarono a Parigi, mandando in visibilio i salotti della nuova borghesia con il loro talento virtuosistico, spesso esibito in ghirlande di variazioni sopra temi “esotici” - per i parigini - come una canzonetta veneziana.

 

 

Quanto all’organo, autori come Morandi o Padre Davide da Bergamo, difendendo i colori nazionali legati al gusto teatrale, scrivevano i loro ritmi marcianti e le loro melodie di romanze per organi insoliti, coloriti com’erano dai registri di piatti e tamburi. Quando poi nel 1901 si aprirono a Londra i magazzini Liberty e tutti i tendaggi delle dimore borghesi adottavano lo stile floreale giapponese, ecco trionfare l’esotismo orientale di Madama Butterfly. Un prodigio di esterofilia, se si considera l’asse tra il genio italiano Giacomo Puccini ed il drammaturgo americano David Belasco, “inventore” della dolcissima Cio-Cio-San, fortemente imparentata per altro con l’eroina del romanzo di Pierre Loti, Madame Chrisanteme: tanto per tornare a quella Francia che dell’esotismo faceva il fulcro dei movimenti d’avanguardia dell’impressionismo e del simbolismo. Ma l’America di Belasco non portava con sé solo l’epopea mitica del lontano West, bensì il nuovo genere del musical, con i ritmi strani e forestieri del jazz provenienti dalla cultura afro e qui rappresentati dall’Omaggio a Cole Porter. Compositore ben rappresentativo, con la sua origine peruviana e le sue frequentazioni parigine, della trasformazione, dell’esotismo culturale in multirazzialità e dell’esostismo musicale in contaminazione di generi, stili. E’ in questo contesto che il jazz, divenuto fenomeno globalizzato, può anche volare in Georgia e rendere omaggio alle canzoni popolari: un vero e proprio incontro fra la tradizione folk russa, la vecchia Italia e la cultura contemporanea.

Quando il desiderio di oltrepassare i confini sconfina poi con la provocazione e la ricerca dell’insolito, la strada rivendica il diritto a riprendersi la musica, in una dimensione circense, dove il pubblico diventa anch’esso attore protagonista seguendo le evoluzioni di una trombetta, le sguaiate battute di un capocomico e le canzoni del suo clown. C’è invece chi ritorna all’esotismo fortemente identitario della danza: dire tarantella equivale a Napoli, valzer a Vienna, e tango? Naturalmente, Sud America: ed anche portare un pezzetto di Buenos Aires in una piazza piemontese significa andare oltre i confini.


E questa rassegna supera le definizioni e le forme con un efficace, insolito ed interessante sincretismo culturale e musicale per un viaggio esotico imperdibile che inizia
sabato 12 luglio con la prima edizione del Concorso Canto Lirico Città di Cuneo Enzo Sordello, alle ore 21 in piazza Virgilio a Cuneo. In programma l'opera “La Traviata, suonata dall'Orchestra Filarmonica del Piemonte e diretta da Matteo Beltrami

 

C’è sempre un motivo per tornare a Verdi ed alla sua Violetta: lo sapeva Garry Marshall quando mandava la sua “pretty woman”,una Valery degli anni ’90,  a San Francisco a “torcersi le budella” per la commozione ascoltando per la prima volta “Amami Alfredo”;  in quel caso finiva bene – alla moda di Cenerentola - con il fascinoso Richard Gere e la sua Rolls bianca a portarsi via Julia Roberts dalla finestra.

 

Lo sapeva pure Buz Luhman nel 2001, scrivendo il musical Moulin Rouge: e stavolta era proprio un modo di rileggere la Traviata in tempi e musiche moderni, con la bionda Kidman a morire di tisi  ed Ewan McGregor alla macchina da scrivere, proprio come Alexander Dumas che, più di un secolo prima, aveva reso letterariamente romantica la storia vera, presumibilmente solo di miseria e degrado, della giovane Marie Duplessis, trasformata nella Marguerite Gauthier delle “camelie”. Poi il passo decisivo verso il mito: cioè Verdi che, sfrondati tutti i dettagli superflui – perché in un’opera ciò che conta è la musica – colse il nucleo eterno della vicenda: protagonisti amore e morte, ma soprattutto una società crudele e indifferente, ipocrita e disumana nel difendere sopra tutto e sopra tutti un codice di valori (matrimonio, famiglia e anche religione) divenuto convenzionale, puro status symbol: vizi privati e pubbliche virtù. E storia di redenzione attraverso il sacrificio d’amore, di una riconquistata purezza attraverso la sofferenza: sarebbe piaciuta persino a Wagner!

Ruoli affidati ai vincitori del concorso.

 

ORCHESTRA FILARMONICA DEL PIEMONTE

 

L’orchestra nasce in seno all’associazione “Amici della Musica” di Cuneo nel 1992 sotto il nome di Petit Ensemble Instrumental. Dal 1992 al 1997 esegue circa 600 concerti che la portano ad esibirsi in importanti sale tra le quali la Basilica dei Frari di Venezia e il Piccolo Regio di Torino. Nel 1997, grazie ad un progetto Inter-regionale ottiene un finanziamento europeo per la creazione dell’Orchestra delle Alpi del Mare, l’orchestra si esibisce a Malta, Roma, Torino, Nizza, Cannes, Imperia, Sanremo. Nel 2001 si trasforma in l’Orchestra Filarmonica del Piemonte che prende parte ad una intensa attività operistica effettuando tournée in Sicilia, Toscana, Lazio e Lombardia; dal 1999 ha iniziato la collaborazione con l’Opera’ de Chambre de France di Mentone con la quale ha allestito le seguenti opere: “La Bella Helene”, “Le Nozze di Figaro”, “Carmen” e “Madame Butterfly”. L’orchestra ha effettuato diverse tournee in Germania e in Svizzera. L’orchestra ha collaborato con solisti quali: Enrico Dindo, Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia.

 

MATTEO BELTRAMI

 

Nato nel 1975, studia Violino presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova diplomandosi a 19 anni e frequentata Corsi di alto perfezionamento tenuti dal M° C. Rossi in varie accademie musicali. Fin dall’età di dodici anni è chiamato a suonare in orchestre da camera e sinfoniche nonché è primo violino e direttore dell’ “Ensemble Barocco del Conservatorio Paganini” con il quale tiene centinaia di concerti in vari anni di attività. Studia armonia e contrappunto presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Il M° E. Brusa e composizione con il M° M. Garuti. Inizia a studiare Direzione d’Orchestra con il M° G. Serembe e frequenta corsi di perfezionamento con Maestri quali D.Renzetti, P.Bellugi, L.Salomon, B.Rigacci, D.Agiman, Si diploma brillantemente in Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio di Milano “G.Verdi”.

Attività artistica - Debutta come direttore d’orchestra a Genova, presso Palazzo Ducale, con Il Trovatore di G.Verdi in forma di concerto di cui cura la riduzione per piccola orchestra. Dal 1996 al 1998 è direttore dell’ “Ensemble Giovanile Genovese” col quale tiene numerosi concerti con repertorio cameristico/sinfonico. Inoltre dirige stabilmente Il coro dell’ Associazione Syntesis e la Corale Amadeus .Nel 1998 dirige Il Contrappasso, atto unico di Luigi Giachino con esito così lusinghiero da essere chiamato nel 2000 a dirigere La Casa del Nonno sempre del medesimo autore in prima esecuzione assoluta in Italia e Svizzera.. Negli anni 1999/2000/2002 partecipa al laboratorio lirico di Orvieto dove dirige presso il Teatro Mancinelli: Boheme di G.Puccini, Cavalleria Rusticana di P.Mascagni, e Rigoletto di G.Verdi. Nel 2000 dirige a Genova musiche di Piazzolla all’Auditorium del Teatro Carlo Felice.  Nel 2002 dirige l’Orchestra “N. Paganini” in un concerto al Teatro Carlo Felice di Genova Nel 2003 a Milano dirige Cavalleria Rusticana di P.Mascagni  e Pagliacci di R.Leoncavallo e nello stesso anno incomincia con  IL Barbiere di Siviglia di Rossini la collaborazione tra il giovane direttore e l’Orchestra “OPECAM” di Milano con la quale porterà in numerosi teatri milanesi e lombardi i seguenti titoli: Don Giovanni di Mozart, nuovamente Il Barbiere di Siviglia, Traviata (in occasione della quale il Corriere della Sera di Milano scriverà:“Beltrami  si sta imponendo nel panorama europeo come uno dei più brillanti interpreti del repertorio lirico italiano”), Le Nozze di Figaro (“ Brillante e maturo direttore nonostante la giovane età”  Il Giornale di Milano “ Enfant Prodige”  Il Secolo XIX di Genova), Boheme di Puccini. Nel Maggio 2003 con successo di pubblico e di critica dirige prima a Monza poi a Voghera  Tosca di G.Puccini con l’orchestra del Teatro dell’Opera di Dnietropetrovsk . (“Bravo e puntualissimo” lo definisce il “Cittadino” di Monza mentre su “Il Giornale di Voghera” si legge “ non ci pare esagerato definire storica questa Tosca”) Nel Luglio 2003 dirige l’Orchestra Filarmonica Nazionale Ucraina con un programma sinfonico/operistico, e, con la medesima orchestra, prima nel dicembre 2003 esegue una serie di Concerti sinfonici di Capodanno poi nel Marzo 2004 tiene un concerto lirico/sinfonico alla presenza delle autorità diplomatiche ucraine. (“Il pubblico foltissimo ha riconosciuto e applaudito calorosamente il direttore della memorabile Tosca dell’anno scorso” Il Giornale di Voghera)  Dal Maggio dello stesso anno è chiamato a dirigere l’Orchestra Sinfonica “G. Gavazzeni” con la quale interpreterà alcuni concerti lirico/sinfonici ed Il Matrimonio Segreto di D.Cimarosa. Nell’Agosto 2004 Dirige prima a San Quirico D’Orcia poi al Festival estivo di Paestum il Barbiere di Siviglia ( “magnificente concertazione del giovane talento prodigio Matteo Beltrami” Il Cilento) e, nello stesso mese La Traviata  nella Valle dei Templi ad Agrigento  Nell’ottobre 2004 inaugura la Stagione d’ Opera del Teatro Civico di Vercelli con Il Trovatore di G.Verdi replicato poi al Teatro Nuovo di Torino. (“Straordinaria direzione orchestrale”  La Stampa di Vercelli) Nello stesso mese dirige Madama Butterfly a Uberaba (Brasile) con l’Orchestra Sinfonica di Goiania.

Nel Novembre 2004 Inaugura il V Festival Concertistico della città di Voghera con il Requiem di Mozart nel Duomo di Voghera ( “Bravo, Maestro! “ Il Giornale di Vohera). Nel Dicembre 2004 nell’ambito del progetto “Europa Festiva” di Milano dirige un concerto cameristico con musiche di K.Sink. Nel Gennaio 2005 dirige l’Orchestra Sinfonica G. Gavazzeni nel concerto conclusivo della rassegna musicale “Grande Musica in Chiesa” nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.

 

Venerdì 18 luglio la programmazione prevede un “Omaggio a Cole Porter”, nell'Area Spettacoli Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo (Cn) alle ore 21, con Johanna Rimmer alla voce e Riccardo Zegna al pianoforte.

 

Un omaggio alla musica del compositore Cole Porter. Il suo stile musicale elegante, sottile ed arguto produsse capolavori della musica Americana, “timeless” e indimenticabili. Melodie molto forti, insolite, anormale, ambigue che hanno rivoluzionato il Musical Americano in seguito interpretate dai piu grandi Jazz men dell’ epoca come Miles, Bill Evans, Bird e Sarah Vaughan.... per poi essere trasformati in classici Jazz Standards. Come se non bastasse, Porter era altrettanto stimato per i suoi testi che erano considerati come poesie. A rileggere canzoni immortali come All Of You, At Long Last Love, I Get A Kick Out Of You, Get Out Of Town, My Heart Belongs To Daddy, e naturalmente Night And Day sarà un quintetto diretto dalla vocalist Jazz Inglese Joanna Rimmer, comprendente il sassofonista Stefano Riggi.

 

Riccardo Zegna è nato a Torino nel luglio 1946 da una famiglia di musicisti; inizia a suonare la batteria a cinque anni ed in quelli successivi le percussioni con la band del padre. A 13 anni inizia lo studio del pianoforte classico, si diploma al Conservatorio di N. Paganini di Genova a pieni voti nel 1970. Contemporaneamente frequenta in quegli anni la facoltà di architettura di Torino e Milano che poi abbandona nel 1973 per dedicarsi totalmente alla musica. Dal 1972 al 2003 insegna al Liceo Artistico di Savona. Nel 1978 conclude la breve attività come solista di musica classica e si dedica totalmente al jazz con le sue prime ed importanti collaborazioni con jazzisti storici tra cui Buddy Tate, Eddie ”lockjaw” Davis ed Harry “sweets” Edison. Inizia diverse collaborazioni con i piu importanti musicisti jazz italiani al club storico “Capolinea” di Milano. Nei primi anni “80 collabora in Italia con famosi musicisti americani tra cui, Lee Konitz, George Coleman, Kay Winding ... ed altri. Dall’83 è docente dei corsi di Siena Jazz, partecipa all “Parade Du Jazz” di Nizza e nella seconda meta degli anni “80 costituisce una sua band, “Unit Line Jazz Orchestra” in cui sperimenta le proprie composizioni. In seguito collabora con Pietro Tonolo e Joe Chambers realizzando il cd “Alliance”. Negli anni successivi intensifica la sperimentazione e la ricerca sulle proprie composizioni esibendosi sempre più in piano solo realizzando nel 1996 “Andalusa” in cui cerca la funzione tra il linguaggio e la tematica jazz di tradizione con una parte di letteratura pianistica del primo “900. Nel 1997 realizza “Green Dolphin Street” dal vivo ai Seminari Senesi, nel contempo realizza due progetti di P. Tonolo, “Simbiosi” e “Disguise”. Nel 1999 e 2001 collabora con Paul Jeffery alla Duke University e si esibisce al Savoy Club di New York. Nel 2002 collabora con Klaus Gesing per la “Rai Orf” di Vienna. In questi ultimi anni riprende la ricerca compositiva iniziata con “Andalusa” e ne sperimenta l’esperienza con un ridotto organico strumentale da camera realizzando di conseguenza il cd, ”Piccolo Valzer”, a cui segue un progetto più minimalista, “Barcarola”, con il pianista e fisarmonicista Gil Goldstein, di recentissima pubblicazione “Oltre mare” di P. Tonolo con il leggendario Paul Motian sempre per L’Egea Edizioni. Partecipa alle edizioni di Umbria Jazz dal 1999 al 2005. Nel 2004 partecipa al Southport Jazz Fetival in Gran Bretagna ed a Luxembourg con Andy Shepperd. Ha realizzato nel 2006 il disco “Carillon” (ediz.Egea). 

 

Presentare Joanna Rimmer può non essere facile: qualsiasi definizione è riduttiva: è una cantante ma anche una compositrice, quindi si può dire musicista, ma è anche una straordinaria attrice, un’ideatrice di spettacoli molto creativa, nonché un’autentica musa per i compositori. La sua presenza sul palcoscenico è veramente magnetica, la sua figura elegante, quella di una top-model, (infatti è stata indossatrice), sa cantare con una grinta quasi violenta i blues o i brani jazz col tempo medio o fast e con una tenera dolcezza le ballad più romantiche, quelle del Songbook Americano, e infine anche le sue stesse composizioni.

Artisticamente ha fatto di tutto. Nata nel 1972 a Southport (GB), all’età di 6 anni comincia a studiare danza partecipando a molte competizioni nazionali. A 7 anni inizia a cantare il Songbook Americano dopo aver trovato in soffitta un vecchio 78’ giri di Anita O’Day, e in seguito si innamora del jazz, della storia dei classici film di Hollywood, e diventa anche collezionista della moda “vintage che indossa quando lavora. Fino a 16 anni si esibisce come “child performer” in alcuni musical nei teatri di Liverpool e Manchester. All’età di 17 anni si trasferisce a Londra e entra nell’ambiente della moda iniziando a lavorare come modella per l’agenzia “Elite” girando il mondo: New York, Parigi, Londra, Milano, Roma, Tokyo… per servizi editoriali: Cosmopolitan, Elle, Marie Claire.... Sfilate per Armani, Ferrè.... spot televisivi per: Fogal, Saatchi and Saatchi, Sony..... e per Fotografi: Settimio Benedusi, Alfa Castaldi, Corrine Day, Tony Duran, Helmut Newton...
Dopo alcuni anni vissuti a New York come modella, dove ha anche studiato recitazione con Jack Waltzer, si trasferisce a Milano. Nel 1997 è ospite del “Maurizio Costanzo Show” con V. Gassman e Renato Zero, collabora in quel periodo anche con Paolo Bonolis per “Wella” e con Lorella Cuccarini per “Buona Domenica” prima di ritirarsi dal mondo della moda per dedicarsi di nuovo a studiare e cantare jazz. Nel 2000 esordisce professionalmente come cantante nell’ambiente jazz Italiano con la “Red Cat Jazz Band” di Sanremo e nel 2001 registra 12 sigle per la trasmissione televisiva “Zelig” per Italia 1 con Claudio Bisio. Inoltre nel 2001 durante una permanenza a New York canta come ospite al “Cotton Club” di Harlem, accompagnata dalla “Cotton Club All Stars Big Band.” Ha partecipato poi ad alcuni piu importanti Jazz Festival, tra i quali: Torino (2002), Southport (2004), Campione (2005), Monte Carlo (2005), Siena (2006/07), Ventimiglia (2009). 
Ha cantato anche al Teatro Carlo Felice di Genova (2002) con il poeta Giuseppe Conte, su Rai Uno (2003) per il programma “La poesia incontra la danza” con Veronica Pivetti, a Cinecittà Filmstudio di Roma (2003), come protagonista con Michele Placido, al Teatro Smeraldo di Milano (2006) per Zelig, al Teatro Piccolo Regio di Torino (2006) ed alcune apparizioni su Rai Radio Tre. Ha collaborato anche con: Stefano Bagnoli, Stefano Bollani, Paolo Borsarelli, Andrea Dulbecco, Paolo Fresu, Yuri Goloubev, Gabriele Mirabassi, Lino Patruno, Pietro Tonolo, e il grande storico “Jazz Man” Charlie Mariano. Nel 2006, con il M° Riccardo Zegna, crea l’ensemble “Quasi Classico” nel quale interpreta musiche e testi originali propri, ispirati alla musica e alla letteratura del primo ‘900. Ogni sua performance è indimenticabile, tutti i suoi concerti sono autentici eventi, perchè la Rimmer non è solo un’interprete ma soprattutto una straordinaria creatrice. Attualmente Joanna abita in Italia e lavora come cantante e compositrice nell’ambiente Jazz. 

 

Terzo appuntamento della rassegna, venerdì 25 luglio alle ore 21 nell'Area Spettacoli Fondzione Amleto Bertoni di Saluzzo (Cn) è “Tangorosamente” a cura di “Le Nuvole Teatro”.

 

Lo spettacolo esprime tutta la forza emozionale del Tango, danza popolare che come nessun'altra raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra corpi: sensualità, abbraccio, passione. Un viaggio travolgente, che attraverso musica, danza e parola, ripercorre i tratti essenziali di questo genere, espressione dell'anima del popolo argentino, incontro e fusione di genti e culture differenti. Interpreti d'eccezione faranno vivere con palpito graffiante le più suggestive melodie, dal Tango Tradizionale al Nuevo Tango di Astor Piazzolla e di Richard Galliano. Lo spettacolo vede la splendida attrice Barbara Amodio affiancata da due voci straordinarie come quella di Barbara Eramo, vincitrice del premio delle critica al Festival di San Remo nel 1998 e di Diana Tejera (voce e chitarra), autrice di testi per Tiziano Ferro, accompagnate dall'importante violino di Caterina Bono, il tutto condito dalla eleganza e la sensualità dei ballerini Eduardo Moyano e Cinzia Lombardi.

 

Compagnia Le Nuvole Teatro, diretta da Gianni Afola è il frutto di diciotto anni di intenso lavoro. Nel 1999 ha avuto il riconoscimento del “Ministero per i Beni e le Attività Culturali” fino al 2010. Come impresa di produzione teatrale, in questi anni ha organizzato e diretto le seguenti manifestazioni: Dal 1999 al 2011: Direzione Artistica ed Organizzazione del Festival Nazionale “Vallecorsa di scena – transiti teatrali” - Direzione Artistica ed Organizzazione del Festival Nazionale “Saluzzo Spazio Teatro 2009” III edizione - Direzione Artistica ed Organizzazione del Festival Nazionale “Scarlino Festival 2009” I edizione - Dal 2002 ad oggi Direzione Artistica ed Organizzazione del Teatro Comunale “Vittorio GASSMAN” di Castro dei Volsci (FR) - Dal 2002 ad oggi Direzione Artistica ed Organizzazione del decentramento del Teatro Comunale “Vittorio” presso il Frantoio del ‘700 di  Giuliano di Roma (FR) - Dal 2003 al 2006 Direzione Artistica ed Organizzazione del Teatro Comunale “Vittorio GASSMAN”  di  RIPI (FR) - Produzione della Rassegna “PALCOSCENICO D’AFRICA”  (Roma) - Direzione Artistica ed Organizzazione della Rassegna Nazionale “TEATRO SCUOLA” I - II - III  e IV EDIZIONE.

Le Biografie di Barbara Eramo, Diana Tejera, Cinzia Lombardi, Eduardo Moyano, Caterina Bono disponibili al fondo del comunicato.

 

Venerdì 1 agosto a Murazzano (Cn), in Piazza Umberto I, alle 21, per il “Black Sheep Jazz Festival” previsto lo spettacolo “Da New Orleans a Buenos Aires sola andata” con Javier Girotto al sassofono e Liciano Biondini alla fisarmonica.

 

“Tocca a critici e musicologi definire i confini tra i diversi generi musicali. Chi la musica la fa fortunatamente non ha questi problemi: i musicisti anzi tracciano nuove vie, a volte molto personali, su cui percorrere le lande ancora inesplorate della fantasia e dell’inventiva. Altrimenti, tango e jazz sarebbero ancora pensati come due mondi distanti.” (E. Parola) L’argentino Javier Girotto e l’italiano Luciano Biondini, con un sodalizio artistico professionale fatto di intesa ed energia, propongono una musica originale, regalando “nuovi ponti tra il jazz e il tango”. Musica fatta di improvvisazione libera e scrittura neoclassica, che finisce col superare le stesse caratteristiche del tango e del jazz, in tutta la sua originalità. Non è certo la prima volta che il jazz e le tradizioni argentine s’innamorano fino a finire in un abbraccio vigoroso, simile a un tango impetuoso e improvviso. Non è neanche la prima volta che la fisarmonica, strumento popolare (se si può dire), che porta nel suo corpo l’eco di un misto di tutti i folclori del mondo, s’imbaldanzisce per uscire con delizia dal suo universo tradizionale. Ma l’italiano Luciano Biondini e l’argentino Javier Girotto, lirici e molto melodici, cercando sempre conversazioni intimiste, hanno la sensibilità e il talento di alzare questo esercizio di «stile» al suo grado più alto di compimento estetico e di poesia sentimentale.

Non è certo la prima volta che il jazz e le tradizioni argentine s’innamorano fino a finire in un abbraccio vigoroso, simile a un tango impetuoso e improvviso. Non è neanche la prima volta che la fisarmonica, strumento popolare (se si puo dire), che porta nel suo corpo l’eco di un misto di tutti i folclori del mondo, s’imbaldanzisce per uscire con delizia dal suo universo tradizionale. Ma l’italiano Luciano Biondini e l’argentino Javier Girotto, lirici e molto melodici, cercando sempre conversazioni intimiste, hanno la sensibilità e il talento di alzare questo esercizio di « stile » al suo grado piu alto di compimento estetico e di poesia sentimentale. Insieme i due artisti propongono una musica originale, regalando « nuovi ponti tra il jazz e il tango », Improvvisazione libera e scrittura neoclassica con stralci malinconici e raffinatezza espressiva del loro universo musicale che si rivolge tanto all’anima quanto al pensiero introspettivo. Il duo si è formato nel 2000 e si è esibito nei piu’ importanti festival jazz europei ( Berlino, Coutances, Triennale di Colonia, Vienna, Clusone, Villa Celimontana, Fandango Festival, Auditorium S.Cecilia di Roma, Bergamo Jazz, Monaco Nel dicembre 2008 partecipano al Festival di Jazz Italiano a Buenos Aires , Lima - Perù- e molti altri ancora). Nel 2002, registrano il loro primo disco “El Cacerolazo” per l’etichetta italiana Philology, dedicato alla popolazione argentina ( El cacerolazo è appunto un modo di protesta pacifica che gli argentini hanno fatto piu’ volte andando per le strade sbattendo delle pentole). Quest’anno è uscito il loro secondo disco “Terra Madre” per l’etichetta tedesca ENJA. Questo ultimo lavoro testimonia la continua crescita insieme di questi due musicisti, sia nelle loro composizioni sia nel linguaggio espressivo. La loro musica prende spunto dall’ Argentina e dalla musica mediterranea , il tutto concepito come terreno di ricerca verso il coinvolgente lirismo e calore di una musica che supera i confini del jazz. Intesa ed energia sono le componenti fondamentali delle loro performance. Nel dicembre 2011 esce il loro terzo disco dal titolo "IGUAZU'" con brani totalmente originali assieme ad un DVD con le riprese di un concerto LIVE del 2007 girato a Vinnitsia (Ukraina). L'uscita del lavoro discografico coincide con la decisione di un pool in rete che ha decretato le cascate argentino-brasiliane una delle 7 meraviglie naturali del mondo. (già nel 1984 patrimonio naturale dell'umanità secondo l'Unesco).

 

Javier Girotto è uno dei musicisti più sensibili e capaci del momento. Nasce a Cordoba nel 1965. Si iscrive al Conservatorio della sua città, collaborando parallelamente con diversi gruppi e a 19 anni vince una borsa di studio del Berklee College of Music. Durante questo periodo suona con Danilo Pérez, George Garzone, Hal Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy e a 25 anni si trasferisce in Italia, dove suona con Horacio “El Negro” Hernandez, Paolo Recchia, Daniele Tittarelli, Gianni Savelli, Marco Siniscalco, Pietro Iodice, incidendo il suo primo cd. Nasce il gruppo Aires Tango, un connubio tra tango e jazz con cui incide 7 dischi. Nel 1999 è la volta di Cordoba Reunion, formato da 4 musicisti cordobesi, con cui incide un disco insieme a Mercedes Sosa e nel 2000 suona in duo, prima con Daniele Di Bonaventura. Nel 2005 suona con l’Orchestre National du Jazz di Parigi e tra le formazioni con cui si esibisce vi è l’elegante duo con Natalio Mangalavite, al quale si è aggiunta la voce di Peppe Servillo, creando così il Trio G.S.M. Infinite sono le sue collaborazioni, da Enrico Rava a Roberto Gatto, Gianluca Petrella, Kenny Wheeler, Tony Scott, Arto Tuncboyaciyan, Michel Benita, Carlo Rizzo, Aldo Romano, Luis Agudo, Paolo Damiani, Nada, Paolo Fresu, Antonello Salis, Stefano Bollani, Gianni Coscia, Michel Godard, Anouar Brahem, Gianluigi Trovesi, Ornella Vanoni, Jeff Ballard. Ha suonato nei più importanti festival, teatri e jazz club italiani tra cui Umbria Jazz, Roccella Ionica, Jazz & Wine di Cormòns, Teatro Ambra Jovinelli, Jazz Villa Celimontana, La Palma Club Fandango, Casa del Jazz, Auditorium Parco della Musica e Quirinale di Roma, Teatro Piccinni di Bari, Ambasciata della Repubblica Argentina, Italian Cultural Institute di Nairobi. 

 

LUCIANO BIONDINI è nato a Spoleto (PG) nel 1971 e ha iniziato a studiare la fisarmonica all'età di 10 anni. Dopo una formazione orientata verso studi classici con numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali (Trophée Mondial de l'Accordéon, Premio Internazionale di Castelfidardo, Premio "Luciano Fancelli", Premio Internazionale di Recanati, ecc.), si avvicina al jazz nel 1994 dopo aver conosciuto il chitarrista Walter Ferrero.

Oltre ad aver partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche, ha tenuto concerti in vari Paesi europei (Spagna, Germania, Danimarca, Croazia, Andorra) e ha partecipato a numerosi festival: Umbria Jazz Winter, Fano Jazz, Festival dei Due Mondi, Festival Klezmer di Ancona, Metronome e molti altri. Fra le collaborazioni spiccano i nomi di Tony Scott, Enrico Rava, Mike Turk, Ares Tavolazzi, Battista Lena, Gabriele Mirabassi, Roberto Ottaviano, Javeir Girotto, Enzo PietropaoliMarteen Van der Grinten, Martin Classen.

 

Quinto appuntamento della rassegna, sabato 6 settembre al Castello di Lagnasco (Cn) alle ore 21, il “Georgian Russian Jazz Project”, con Evelina Petrova alla voce e fisarmonica, Stefano Battaglia al pianoforte e Michele Rabbia alle percussioni. La musica popolare georgiana viene rivista in jazz.

 

Ancora una donna che interpreta se stessa, rilegge con il coraggio della modernità, radici ancorate alla terra natale ed esperienze delle geografie naturali e sentimentali d’un vissuto girovago come quello dell’artista. Evelina Petrova porta in scena musiche proprie, nuove, composte di recente, che si ispirano e si richiamano a motivi popolari russi e, insieme, rendono omaggio alle pellicole del regista russo Andrei Tarkovsky, che della Russia ha interpretato lo spirito: un vero e proprio incontro fra la tradizione folk russa, la vecchia Italia e la cultura contemporanea. Sullo sfondo, mai dimenticato, il senso “religioso” della vita e i costanti interrogativi che animavano il regista ed ogni “wanderer” esistenziale degno di tal nome. Lei canta e suona una nostalgica fisarmonica, ma le fanno ala metafore viventi di multiculturalità, un funambolo della batteria e di tutto ciò che si può percuotere come Michele Rabbia, torinese dal piccolo nido (la scuola di Savigliano) per un grande volo, e un caposcuola del pianismo jazz – anch’egli in origine un transfuga dal solismo classico – come Stefano Battaglia.

Evelina Petrova - voce, fisarmonica Stefano Battaglia - pianoforte Michele Rabbia - percussioni

Ecco un ospite molto difficile da sorprendere, un ascoltatore davvero onnivoro che non si scompone neppure per il più babilonico degli accostamenti sonori e che, anzi, riconosce al volo praticamente qualunque tipo di proposta. Una bella sfida, per noi di Babilonia, e prima ancora un grande piacere poter ospitare uno dei batteristi-percussionisti più raffinati e creativi sulla scena internazionale. Funambolo della batteria e poeta di tutto ciò che si può percuotere, Michele Rabbia sa dar vita un originale universo sonoro e non è quindi un caso se si trova perfettamente a suo agio anche da solo. Nato a Torino nel '65, dopo aver compiuto i primi studi presso la “Scuola Civica di Savigliano”, sotto la guida del Maestro Giorgio Artoni, Rabbia segue i corsi di batteria con il Maestro Enrico Lucchini. Nel 1989 si reca negli Stati Uniti dove ha la possibilità di frequentare le lezioni di Alan Dawson e Joe Hunt. Rientrato in Italia si trasferisce a Roma, e nel '94 entra a far parte del gruppo Aires Tango guidato dal sassofonista argentino Javier Girotto. Il suo interesse per la musica improvvisata lo porta a collaborare in studio e dal vivo con un gran numero di musicisti e con questo programma a confermare il fertilissimo sodalizio con il pianista Stefano Battaglia.

 

Nato a Milano nel 1965, Stefano Battaglia intraprende gli studi pianistici all' età di sette anni, diplomandosi nel 1984 a Milano con il massimo dei voti, la lode con menzione.  Inizia una intensa attività di concertista classico che lo porta ad esibirsi in tutti i paesi europei, sia come solista che come ospite di orchestre (tra cui l’Orchestra Giovanile Europea), e ricevendo numerosi riconoscimenti (tra cui il prestigioso J.S. Bach di Dusseldorf, quale miglior giovane interprete bachiano), proponendo per lo più repertori rinascimentali (virginalisti inglesi del ‘500), barocchi (Bach, Scarlatti e Haendel) o moderni (Hindemith, Boulez, Ligeti). Parallelamente, dal 1979, incomincia ad appassionarsi all’improvvisazione ed ai linguaggi di emanazione jazzistica, partecipando via via a tutti più importanti appuntamenti musicali italiani e internazionali, esibendosi in molti paesi del mondo tra cui Germania, Svizzera, Francia, Austria,, Slovenia, Croazia Spagna, Ungheria, Belgio, Tunisia, Israele, Stati Uniti, Grecia, Marocco,, collaborando con tutti i migliori musicisti italiani e diversi artisti stranieri. Dal 1984 ha tenuto più di 700 concerti e pubblicato più di sessanta dischi (la metà dei quali come leader e dieci per solo piano), che gli hanno valso diversi riconoscimenti, tra cui: premio Musica jazz 1988 come miglior talento, nel 1997 come miglior giovane pianista europeo e l’anno successivo quale migliore musicista emergente dalla Radio Nationelle di Bruxelles. Nel 1997 la Radio della Svizzera tedesca (DRS2) gli ha dedicato una serie di trasmissioni radiofoniche culminate con la produzione di cinque album (Suisse Radio Tapes) Nel 1999 l’etichetta Symphonia ha registrato alcune solo-performances avvenute nelle chiese italiane producendo una collana di sei CD denominati Esalogia dell’abside. Nel 2001 l’album Il cerchio interno, viene giudicato tra i primi dieci album Choc de la musique da Radio France Nel 2003 il concerto in piano solo Signum, dall’Auditorium di Madrid è nominato “best solo performance 2001” da Radio Espana Nacional. Nello stesso anno il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica in collaborazione con RAI3 dedica al pianista una serie di concerti trasmessi in diretta (i programmi Musica Salva, Musica Centripeta e Danze Sacre) dalla Cappella Paolina del Quirinale di Roma.

 

Evelina Petrova è nata nel 1974. Si è laureata presso la Saint-Petersburg Musical College dopo aver studiato all’Accademia Teatrale "Il Teatro di Improvvisazione Musicale" con Vyacheslav Gayvoronsky. Ha iniziato con spettacoli di ensemble per poi arrivare ad esibirsi in duo con lo stesso Gayvoronsky. Nel 2002 si è laureata presso il Conservatorio Statale di Saint - Petersburg con una laurea come fisarmonicista classico. Dal 1997, Evelina si esibisce in duo con V. Gayvoronsky ( tromba). Nel mese di ottobre 1998 alla selezione del Firth International Astor Piazzolla in Italia (Castelfidardo) il duo ha ottenuto il premio speciale per l’originalità dello stile musicale. Nel 1999, con l’approvazione dei critici musicali russi, Evelina Petrova si è aggiudicata il titolo di Star of the Year. A partire dal 2001, ha iniziato una collaborazione con Victor Sobolenko (violoncello), il duo ha inciso un CD "Il Tango del Nord" con musiche originali di V. Sobolenko in stile di tango con elementi jazz. Oltre a tutti questi progetti, Evelina si esibisce come solista. Il primo album da solista «Ciclo dell'Anno», dove si è presentata non solo come musicista ma anche come compositrice, è uscito in Inghilterra nel 2004 (Leo Records). Le dodici composizioni dell’album rappresentano i dodici mesi dell'anno. Successivamente si è dedicata alla ricerca di  nuovi temi per il suo nuovo album e per altri coesecutori. Nel 2007 e nel 2009 Leo Records ha pubblicato due nuovi CD di Evelina Petrova: " Upside down" con Alexander Balanescu, uno dei musicisti più originali e imprevedibili del nostro tempo e "Vivere l'acqua", che contiene la musica delle esibizioni di Evelina con la danzatrice Tanya Chabarovo. Questo è uno dei progetti sperimentali di Evelina con Tanya e si basa sulla mitologia, sulle favole e sui riti pagani dell'antica Russia.

 

Domenica 7 settembre al Castello di Lagnasco (Cn), alle ore 16.30 si esibiscono i “Brassvolé”. Fautori e sedicenti inventori del “jazzcircus”, i Brassvolé sono una piccola orchestra acustica di 5 strumenti a fiato e una percussione. Eseguono un repertorio di composizioni originali (scritte e arrangiate per il sestetto quasi integralmente da Andrea Scavini, trombonista del gruppo).

Tra le molteplici influenze musicali (e non): l’improvvisazione jazzistica, la musica balcanica, i ritmi latini, le atmosfere circensi e teatrali; ma anche l’attitudine ludica e l’indole (ironico)-sperimentale. Come in un romanzo sul jazz scritto da Emilio Salgari, un viaggio ai tropici a cavallo di un sassofono magico.

BRASSVOLE'

Il gruppo è nato a Torino nel marzo 2009. Dall’esordio ad oggi, i Brassvolé hanno suonato in rassegne musicali internazionali e festival di artisti di strada: Ludwigsburg International Street Music Festival [Germania 2012], Fort en Son [Grenoble, Francia 2012], Melbourne International Comedy Festival [Australia 2011], Cuivroz Foliz [Gers, Francia, 2011], Busker’s Festival Barcelona [Spagna 2010], Strani-ieri [Torino 2010-2011], Ferrara Buskers Festival [2009]; club e locali dell’“underground” torinese: Hiroshima Mon Amour, Caffè della Caduta, Officine Bohemien, Fluido, Basaglia, Chilometro 5, Garibaldi, Luna’s Torta, Officine Corsare; spettacoli e festival teatrali: Eclettica di Tedacà BellArte [Torino 2012], il Varietà della caduta del Teatro della Caduta [Torino 2010-2012], Istantaneo! - festival internazionale di improvvisazione teatrale [Torino 2011], Arteprima [Sarmede – Tv 2010], Naviganti della compagnia Art’ò [Torino 2009]. Nel giugno 2010 hanno pubblicato il loro primo cd, “Jazzcircus”, interamente composto da brani originali e ristampato dopo meno di un anno dall’uscita. Nel dicembre 2012 esce il secondo lavoro del gruppo, “Gianni”. Dodici nuove composizioni in cui si cimentano con nuovi influssi e contaminazioni: il rock&roll (rivisto ironicamente in Rocchenrol), lo streetfunky (April in Melbourne) e i tempi ska (Guardieladri); ma anche motivi rivoluzionari (Fidel), melodie notturne (Guarda ch’è l’una), e, per la prima volta, un cammeo cantato (Casa al curry).

 

Sabato 13 settembre alla Confraternità della Pietà di Savigliano alle ore 21, “L'Organo della Pietà”, con Gian Paolo di Rosa allo strumento. In programma: Improvvisazioni di Domenico Zipoli (1688 – 1726):  “Al Post Communio”, “All’Elevazione”, “All’Offertorio”, Giampaolo Di Rosa (1972): Improvvisazioni, Giovanni Morandi (1777-1856): Introduzione, Tema con variazioni e Finale, Giampaolo Di Rosa:  Improvvisazione, Padre Davide da Bergamo (1791-1863): Elevazione in re minore.

 

In un calendario concertistico che privilegia la dimensione della creatività, il gusto per la sorpresa, anche il programma organistico di Giampaolo di Rosa sposa la scuola della sperimentazione, la sfida poietica della composizione “istantanea”. Così peraltro era un tempo, quando gli stessi Zipoli, Morandi, Moretti (così al secolo Padre Davide da Bergamo), ma pure il grande Bach o il celeberrimo Haendel, mandavano in visibilio gli ascoltatori, improvvisando con mani e piedi alle tastiere dell’organo. Un’abitudine che, soprattutto in Italia, andava perdendosi a favore sempre della pagina scritta, dell’interpretazione del repertorio consacrato da storia e memoria. Felice dunque inversione di tendenza, se gli organisti, sempre un passo avanti nel culto della luterana operosità intellettuale (Giampaolo Di Rosa ha studiato pianoforte, organo, cembalo e prassi esecutiva, interpretazione organistica, contrappunto e fuga, teoria e analisi musicale, conseguendo sette titoli e diplomi nonché un Dottorato) anche nel Belpaese riprendono a lavorare pure di fantasia, trasferendo nell’istanteneità di una variazione, pensieri ed emozioni.

Gian Paolo Di Rosa - organo

Giampaolo Di Rosa è nato a Cesena nel 1972.

Ha studiato con F. Di Cesare (pianoforte), G. Kaunzinger (organo), G. Wilson (cembalo e prassi dell’interpretazione storica), J. Guillou (interpretazione organistica), Mons. V. Miserachs (contrappunto e fuga), J. P. Oliveira (teoria e analisi musicale) e in Germania, Francia e Portogallo, conseguendo sette titoli e diplomi, tra cui il Master in performance organistica e il Dottorato in analisi musicale. Nel 2006 ha eseguito il ciclo integrale delle Sonate per pianoforte di W. A. Mozart, nel 2010 si dedica all’esecuzione integrale dell’opera organistica di J. S. Bach. Il suo repertorio comprende ogni epoca, l’improvvisazione nonché proprie opere e la musica contemporanea. Attivo in numerosi ambiti di ricerca europei, con un ampio catalogo di opere, discografia e pubblicazioni, docente dell’Università Cattolica portoghese e direttore artistico di festivals organistici. É organista titolare dei monumentali organi iberici della Cattedrale Primaziale dell’Arcidiocesi di Braga, della Chiesa del Seminario Maggiore di Porto, coordinatore musicale della fondazione della Misericordia di Guimarães e della Chiesa Arcipretale di Aprilia, nonché  della Parrocchiale di Oberthulba (Germania). Dal 2008 è organista titolare della Chiesa di S. Antonio dei Portoghesi in Roma, dove ha luogo un festival permanente di organo e improvvisazione durante l’intero anno.

Ultimo appuntamento della rassegna, domenica 14 settembre all'Auditorium della Croce Nera di Savigliano (Cn) alle ore 21, l'esibizione del “Classico Terzetto Italiano” con Ubaldo Rosso al flauto, Carlo de Martini al violino e alla viola e Francesco Biraghi alla chitarra.

Ramisti o Lullisti? buffonisti o antibuffonisti? Carulliani o Molinisti? Il Settecento francese mostrò una fioritura straordinaria di discussioni, spesso in forma di polemici pamphlet, che costituirono la prima forma di critica musicale, favorendo il nascere di studi specifici in questo ambito. In gioco identità nazionali (come quando l’abate Lecerf de la Vieville sponsorizzava l’eleganza dei francesi consumatori di spugnole e tartufi, contro i conditi ragù degli italiani) questioni estetiche, riflesso dell’eterna dialettica tra ragione e sentimento, tra artificio e inventiva, tra semplicità e complessità. Ma anche la posizione di un pollice poteva essere al centro di animate disquisizioni. Almeno se dobbiamo credere alla pittura di Charles de Marescot che rappresenta la contrapposizione tra “Carulliani” e “Molinisti” con tanto di bastonate e sediate volanti sulle teste dei malcapitati. Due virtuosi italiani a Parigi, Francesco Molino e Ferdinando Carulli, entrambi chitarristi ed entrambi autori di un metodo per lo studio dello strumento: non era un’inezia in un mondo dove la sopravvivenza dell’artista dipendeva anche dalle signorine di buona famiglia che ricevevano in casa il “maestro di musica”.

Ubaldo Rosso - flauto Carlo De Martini - violino e viola Francesco Biraghi - chitarra

In programma, di Ferdinando Carulli - Fantasía op.123 sopra la canzone veneziana “O pescator dell’Onda” (Introduction d’Hummel – Adagio di Beethoven – Andante e Variazioni – Largo/Adagio – Allegretto), di Francesco Molino - Grand Trio Concertant op. 30 (Larghetto – Tema con Variazioni – Minuetto – Rondò) e di Wenzeslaus Matiegka - Nocturno op. 21 (dedicato al Conte Johann-Karl Esterházy) (Allegro moderato – Minuetto – Lento e patetico – Zingara – Tema con Variazioni sul Lied “Mädchen, o schlummre noch nicht!” di J.F.A.Fleischmann). Previsti anche pezzi di Wenzeslaus Matiegka, compositore Ceco.

 

Ubaldo Rosso ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio di Genova sotto la guida del M°. Glauco Cambursano. Ha ricoperto in seguito il ruolo di primo flauto nell’orchestra de “I Pomeriggi Musicali” di Milano ed ha inoltre collaborato con il “Teatro alla Scala” di Milano, l’Orchestra della RAI di Torino e l’ Orchestra della RTSI di Lugano. Si è dedicato con grande attenzione alla ricerca ed allo studio della musica antica su strumenti storici, partecipando a Corsi e Seminari in tutta Europa, e, seguendo in special modo le lezioni di B. Kuijken, S. Preston e O. Peter alla Schola Cantorum di Basilea. E’ risultato vincitore di una borsa di studio del British Council grazie alla quale ha conseguito il Diploma di Merito alla “Guildhall School of Music di Londra” con S. Preston. Da anni ospite di importanti Istituzioni e Festival nazionali ed internazionali, si è esibito in concerto in Italia ed in tutta Europa, oltre che negli USA, Canada, Guatemala, in Messico e in Malesia. Ha registrato le sonatine ed i concerti per flauto di Mozart e le sei Sonate op. 91 di J. B. de Boismortier; con l’Ensemble Astrée ha al proprio attivo alcuni CD dedicati ad opere di Felice Giardini, di Tomaso Giordani e dei Concerti da Camera di A. Vivaldi. E’ titolare della cattedra di Flauto al Conservatorio “G. Verdi” di Torino.

 

Carlo De Martini, violinista, si è formato artisticamente a Milano e a Salisburgo (scuola di Sandor Végh). Come direttore dell’Orchestra da camera Il Quartettone (da lui fondata nel 1987) e col quartetto Le Ricordanze ha registrato numerosi CD dedicati a Bartok, Boccherini, Cambini, Mozart e a compositrici lombarde, collaborando tra gli altri con Mario Brunello e Giuliano Carmignola. Studioso della prassi strumentale antica, ha lavorato con Laura Alvini e Roberto Gini, con il gruppo Aglaia (incisione de “L’Arte della fuga” e Concerti per violino di Bach) e con Harmonices Mundi (incisioni di Albinoni, Stradella e Zelenka). Suona attualmente nella formazione allargata del Giardino Armonico e collabora con La Gaia Scienza. Invitato a molte edizioni degli Open Chamber Music fondati da Sandor Végh in Cornovaglia, è attualmente membro del Comitato Artistico del Festival der Zukunft di Ernen, Svizzera, ideato nel 1987 da Gyorgy Sebok. Dal 1981 è insegnante di violino presso la “Accademia Internazionale della Musica” di Milano (ex Civica Scuola) dove ha formato fin dal 1991 l’orchestra giovanile. Da diversi anni tiene Campus e corsi estivi di formazione orchestrale ed ha collaborato a lungo con l’AsLiCo, dirigendo tra il ’97 e il ’99 tre allestimenti per Opera Domani, progetto per le scuole, e le opere di Mozart “Flauto Magico”, “Clemenza di Tito” e “Idomeneo” per il Circuito Regionale Lombardo tra il ’99 e il 2003.

Francesco Biraghi ha iniziato gli studi musicali con Antonio Barbieri, terminandoli al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano sotto la guida di Ruggero Chiesa. In seguito ha partecipato a corsi con Oscar Ghiglia e, per il repertorio antico, con Hopkinson Smith. Ancor prima di terminare gli studi ha intrapreso una intensa carriera concertistica, specie in formazioni da camera, che lo ha portato ad esibirsi in circa cinquanta nazioni, ovunque suscitando consensi. Nel corso di tale attività ha effettuato registrazioni radiotelevisive e ha tenuto seminari e conferenze sulla chitarra e sulla musica da camera presso importanti istituzioni dei Paesi ospitanti. Dal 1986 è collaboratore fisso della rivista “Il Fronimo” ed ha inoltre firmato numerose note a programmi concertistici e discografici. Dal 2004 compare in video per le introduzioni ai programmi musicali del canale “Classica”, sulle frequenze di “Sky TV”; le sue doti di comunicatore gli consentono inoltre di esibirsi sovente in qualità di presentatore di eventi musicali. Ha tenuto corsi estivi di interpretazione e viene spesso invitato a far parte di giurie in prestigiosi concorsi chitarristici. Sul fronte discografico ha al proprio attivo alcune realizzazioni accolte con favore dal pubblico e dalla critica. Tra le più svariate iniziative che lo hanno visto protagonista è da citare una memorabile “Maratona Paganiniana” a scopo benefico svoltasi con successo all’ Auditorium del Conservatorio di Novara nel mese di Maggio del 2000. Insegna chitarra al Conservatorio “Verdi” di Milano. 

Informazioni su www.amicimusicasavigliano.org, segreteria@amicimusicasavigliano.org e al numero 335 5299411.

 

Costi e prenotazioni:

LA TRAVIATA

Sabato 12 luglio, ore 21,00 Cuneo, Piazza Virginio  - Prenotazioni posto a sedere non numerato Euro 10,00 + Euro 2,00 - 10,00 Ufficio Turistico - Via Roma, 28 tel. 0171 693258

OMAGGIO A COLE PORTER - TANGOROSAMENTE

Venerdì 18 e 25 luglio, ore 21,00 Saluzzo, Area spettacoli Caserma M. Musso - Prenotazioni posto a sedere non numerato Euro 10,00 + Euro 2,00  (Piemonteticket.it diritto di prevendita)

GEORGIAN JAZZ PROJECT

Sabato 6 settembre, ore 21,00 Castello - Lagnasco  - Prenotazioni posto a sedere non numerato Euro 10,00 + Euro 2,00 (diritto di prevendita) Ufficio Turistico - Via Roma, 28 tel. 0171 693258

CLASSICO TERZETTO ITALIANO

Domenica 14 settembre, ore 21,00 Savigliano, Confraternita della Pietà  - Prenotazioni posto a sedere non numerato Euro 10,00 + Euro 2,00 (diritto di prevendita) Exit Music - Via Tapparelli 43 - tel. 0172 715021

Ingressi liberi: “BLACK SHEEP JAZZ FESTIVAL”

DA NEW ORLEANS A BUENOS AIRES SOLO ANDATA

Venerdì 1 agosto, ore 21 Murazzano - Piazza Umberto I

BRASSVOLÈ

Domenica 7 settembre ore 16,30 Castello - Lagnasco

 

L’ORGANO DELLA PIETÀ

Sabato 13 settembre, ore 21 Savigliano - Confraternita della Pietà

Punti vendita:

Torino Circuito Piemonteticket.it - www.ticket.it Box Office C/O La Feltrinelli Libri e Musica Torino - Piazza CLN, 251 - tel. +39 011 5611262

CURRICULUM ARTISTI “TANGOROSAMENTE”

 

Barbara Amodio, attrice, regista e scrittrice teatrale, nata a Taranto in una famiglia di artisti, a soli quattro anni debutta in un film-documentario per la RAI, girato ad assisi, nel ruolo di Santa Chiara. A soli dieci anni si trasferisce a Roma per lavorare nella compagnia di Cosimo CINIERI. L’artista di avanguardia ne scopre e ne comprende le capacità straordinarie e le affida, ancora bambina (a soli 11 anni) il ruolo di Lady Macbeth, nella sua versione storica ed indimenticabile del Macbeth di W. Shakespeare oggetto di studio all’università LA SAPIENZA di Roma. Lo spettacolo fu rappresentato con grande successo per quattro anni in tutti i grandi teatri italiani, oltre al Teatro Argentina di Roma. Lo spettacolo vince il “Biglietto d’Oro” a Taormina.  Dopo aver lavorato dodici anni nella compagnia Cinieri/Palazzo, e successivamente con molte altre compagnie sempre in ruoli da protagonista, nel 1996 fonda assieme a Gianni Afola la compagnia Le Nuvole Teatro, analizzando e mettendo in scena testi teatrali che fanno riferimento alla letteratura contemporanea. Collabora con grandi scrittori e poeti, tra tutti Dacia Maraini ed Edoardo Sanguineti. Ha lavorato come attrice e regista con grandi nomi del panorama artistico teatrale come: Arnoldo Foà, Dacia Maraini, Edoardo Sanguineti, Piera Degli Esposti, Virginio Gazzolo, Edoardo Siravo, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Roberto Herlitzka, Mario Verdone, Enrico Lo Verso, Michele Mirabella, Gianni Musy, Ninetto D’avoli, Milena Vukotic, Elisabetta Pozzi, Mariangela D’Abbraccio, ecc …

Barbara Eramo, nasce a Taranto, nel 1997 incide con Claudio Passavanti un cd singolo contenente "Fa che non sia mai" che si classifica al secondo posto a Sanremo Giovani, facendole acquisire il diritto di partecipazione alla successiva edizione festivaliera. Con il brano "Hey manda" partecipa a Sanremo rock giungendo in finale.

Nel 1998 sempre con Claudio Passavanti si presenta nella sezione giovani del Festival di Sanremo con la canzone "Senza Confini" vincendo il Premio della critica, il Premio Afi ed il "Premio Volare" per la migliore performance del festival assegnato da Michael Nyman. In seguito esce l'album "Oro e Ruggine" con la produzione artistica di Bungaro anche autore di diversi brani e l’ospite Ivan Lins nel brano “Aqua doce”. Incide "L'amore promesso" composta da Luis Bacalov che diviene colonna sonora del film "Milonga" con Giancarlo Giannini. Per il cinema: “Se fossi in te” con Silvio Orlando “Per sempre “ con Francesca Neri e Giancarlo Giannini ; “Piano 17 “ dei Manetti Bros; “L’uomo di vetro”; E' una delle interpreti dello spettacolo di Nicola Piovani "Concerto fotogramma"; E’ in tourne’ con la Piccola Banda Ikona nello spettacolo di Piero Maccarinelli “L’ Iliade” con Massimo Populizio e Manuela Mandracchia; canta nel “Satyricon” di Renato Giordano con Giorgio Albertazzi e Michele Placido

Diana Tejera, di padre andaluso e madre italiana, cresce fin da piccola nel mondo della musica, e inizia a studiare pianoforte a nove anni e chitarra e canto a tredici. Nel 1997 studia al Centro Europeo Toscolano di Mogol, e viene notata dal grande paroliere che la vuole nel progetto “Fiori d’acqua dolce”, e così incide Il paradiso non è qui, inedito di Battisti/Mogol. All’intensa attività concertistica affianca la realizzazione di varie colonne sonore, e collaborazioni con musicisti romani, tra cui Marco Fabi, Barbara Eramo, Andrea Di Cesare, Alessandro Orlando Graziano, Nathalie e soprattutto Tiziano Ferro, col quale firma E fuori è buio (pubblicato nell’album Nessuno è solo del 2006) e Scivoli di nuovo (presente nel disco Alla mia età del 2008).

Nel 2008 vince il festival Sound of life, battendo anche la più quotata e famosa Arisa. Nel 2010 pubblica, per la SunnyBit, il suo primo album solista, La mia versione. Nel 2009 scrive, insieme a Chiara Civello, Al posto del mondo, canzone ammessa al Festival di Sanremo 2012.

Cinzia Lombardi Danzatrice di formazione classica, approfondisce lo studio della danza contemporanea (Graham, Cunningham e Limon) studiando con maestri di fama internazionale tra i quali Ande Peck, Roberta Escamilla Garrison, Lybby Nye e Joao Mauricio Carvalho, e di altre tecniche di movimento ad essa legate (Feldenkrais, Bones for life, Tai Chi Chuan). Alla formazione di danzatrice integra lo studio del teatro con particolare attitudine verso il teatro di strada e il Teatro-Danza, partecipando a laboratori e seminari con, fra gli altri, Roberta Carreri e Torgeir Wethal dell’Odin Teatret e Giancarlo Sepe del teatro La Comunità. Nel 2006 si laurea al DAMS con una tesi in materia di istituzioni di regia teatrale. Unitamente al lavoro stabile come danzatrice nelle produzioni della compagnia “Encanto” di Roberta Gelpi e nella compagnia di Roberta Escamilla Garrison, dal 2002 inizia il suo percorso formativo con il Tango Argentino studiando con Luciano Donda e Roberta Buoni, Cacho Dante, Susana Miller, Pedro Monteleone. Dal 2007 partecipa alle prime due edizioni del “Barletta Tango Festival” in coppia con Ricardo Maceiras “El Pibe Sarandì” esibendosi inoltre a Roma “Milonga dei Serpenti”, a Napoli “Salòn Baires” e a Sorrento “Hotel Excelsior Victoria”. Collabora con il gruppo “Novitango” del M° Hugo Aisemberg esibendosi a Roma per la rassegna “500 Via Giulia”. In coppia con Luciano Donda, partecipa al 1° campionato di Tango Argentino vincendo entrambe le categorie, aggiudicandosi il titolo di campionessa italiana di Tango Salon e Tango Escenario.

Eduardo Moyano, Argentino e attore di formazione, sin da adolescente si orienta verso la danza classica e contemporanea. Ballerino interpretativo lavora a Buenos Aires nel C.C.G. San Martín e nell'Alleanza Francese, basandosi su tecniche diverse di movimento. Approfondisce la sua ricerca in Perú e Messico con due borse di studio vinte. Prosegue il suo percorso di maestro e ballerino professionista di tango argentino in Francia, Germania, Yemen, Svizzera, Londra e New York. Oggi ha la sua scuola di ballo a Roma e si esibisce in tournèe in Italia e in Francia.

Caterina Bono, artista versatile e poliedrica studia violino con il maestro Bolognesi e si diploma ben presto in Conservatorio sotto la guida di L Kantard Jeva. E' strumentista assai richiesta nel panorama nazionale ed internazionale per la sua bravura e presenza scenica. Suona in orchestre del calibro della "Roma Sinfonietta" diretta dal premio Oscar, Ennio Morricone e negli ensamble di Louis Bacalov e Nicola Piovani, nel Trio Kreuzter, nel "Canto di Ea" e ha suonato anche nel gruppo della grande cantante Jenny Sorrenti. Nella sua lunga carriera ha accompagnato artisti come Omara Portuondo, Roger Waters, Quincy Jones etc. Ha inciso due brani come violinista anche nella colonna sonora del film di Martin Scorsese "Gangs of New York".

 

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