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Per quanto riguarda i
soggetti dei murali (o murales, secondo l’accezione spagnola), anch’essi
possono essere vari: spesso si tratta di rappresentazioni di scene
d’ispirazione social-popolare, talvolta con intenti politici.
Il “muralismo” nacque
in Messico negli anni Venti del Novecento, quando, sulla scia della
rivoluzione, gli artisti riscoprirono il valore sociale dell’arte e le
sue potenzialità comunicative. Al contrario in Italia lo sviluppo
dell'arte murale fu legato al regime fascista e funzionale alla sua
propaganda politica. Nel 1933 Mario Sironi elaborò il “Manifesto della
pittura murale”, nel quale si esaltavano le qualità comunicative, la
capacità di influire sulle opinioni e sui punti di vista della gente
comune dell’arte murale. Decorazioni murali continuarono a esistere
anche dopo il secondo dopoguerra, animate da contenuti politici, ma
anche a fini puramente estetici e ornamentali.
Nei primi anni ‘80
nella cittadina calabrese di Diamante, in provincia di Cosenza, avvenne
la prima “operazione murales”, che vide 83 artisti provenienti da tutto
il mondo dipingere le facciate delle case del centro storico. A questo
esempio si sono successivamente ispirati diversi comuni lucani ed ora
un’iniziativa simile viene proposta anche a Chiaromonte, dove saranno
realizzate opere di pittura murale ispirate alla storia e alle
tradizioni del paese, uno dei tanti gioielli paesaggistici inseriti nel
cuore verde del Parco Nazionale del Pollino, che nel fiorente periodo
feudale era definito "il signore delle valli", in virtù della sua
posizione dalla quale domina le valli del Serrapotamo e del Sinni. |