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C’è l’invito di Papa Francesco ad andare,
verso gli altri, nelle periferie del mondo, con una motivazione chiara:
è l’andare che parte da qualcosa che è giunto per primo dentro di me.
Anche perché "parrocchia" indica proprio quella tenda del nomade che è
una casa a tutti gli effetti, ma mai stabile, che va in cammino.
“Uno Spirito Acceso Non Sta Nascosto!”,
vale quale riferimento al vangelo ed è chiaro: «Non si accende una
lampada per nasconderla o metterla sotto un secchio. Piuttosto si mette
in alto perché faccia luce a quelli che entrano nella casa». Ecco
che il filone della luce: le luci del circo, le luci che fanno da
cornice al libretto animatori, e anche la lampadina che è la mascotte
per gli animatori stessi. Scoprire, accendere, o trovare la luce,
indicano varie modalità di vivere la spiritualità, ma poi c'è sempre
l’annuncio, chiaro e deciso, come a Pasqua, in cui la luce della
Risurrezione ha cambiato tutto. La pubblicazione presenta tre percorsi:
educativo, teologico e biblico.
La storia che offre lo studio parte da un
circo diretto da un trio particolare: una chiaroveggente di nome
Profezia, che non legge il futuro («Quello lo fanno solo i truffatori!»,
ama ripetere) ma soltanto il presente e il passato e usa carte che come
simboli per capire la vita; un mago talmente isterico che si chiama
Sparo! E Brocco, l'addetto alle pulizie, che sogna di diventare una
grande star come domatore di scope. Ogni volta che il circo arriva in
una città, mentre si monta il tendone, tre ragazzi (e una marionetta)
devono andare con una piccola tenda nelle periferie per invitare i
bambini, i giovani, le famiglie allo spettacolo: sono Maya (l’acrobata),
Lucien (lo sputafuoco), Ago (il giocoliere-ventriloquo) e Phil (la sua
mascotte). |