Così descrive lo
spettacolo Maurizio Micheli, regista e attore: “una cena in famiglia con
il marito, l'amico del cuore e i cognati nel calore delle mura
domestiche, il profumo del cibo che con amorosa pazienza la padrona di
casa prepara fin dal primo mattino aiutata dalla madre esperta e
pignola, l'annuncio di un imminente lieto evento e il nome da scegliere
per il nascituro, la voglia e il piacere di stare insieme, di dirsi
tante cose non dette e forse tenute dentro per anni, cosa c'è di più
bello?
Il migliore dei
ristoranti non potrebbe mai regalare la stessa atmosfera, ma si sa,
nella famiglia si nasconde tutto il bene e tutto il male possibile come
del resto nella società degli uomini.
Le sorprese non
mancano e uno scherzo innocente e goliardico può rivelare realtà
inaspettate ed imbarazzanti e allora anche la più gustosa delle pietanze
come il paté che dà il nome al titolo
può cambiare sapore e
diventare un vero pasticcio, "anzi un "pasticciaccio", la
padrona di casa pentirsi di aver passato tante ore ai fornelli e magari
dare sfogo a rabbie e frustrazioni per troppi anni represse, ma ormai
tutto è pronto, ci si può, anzi ci si deve mettere a tavola.
Una commedia
brillante, a tratti grottesca dai risvolti amari che porta i
protagonisti alla consapevolezza che, finita la cena, niente sarà più
come prima. |