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Teatro Duse
Martedì 4 e mercoledì 5 marzo ore 21
Luciano
Carratoni
Balletto
di Roma
FUTURA
Ballando con Lucio
da
un'idea di Giampiero Solari
regia e
coreografia di Milena Zullo
colonna
sonora realizzata da Roberto Costa
sulle
canzoni di Lucio Dalla
Nei
giorni del compleanno del cantautore bolognese per eccellenza, uno
spettacolo di danza e musica che ne fa un vero e proprio omaggio:
“FUTURA, ballando con Lucio” sul palcoscenico del Teatro Duse
il 4 e il 5 marzo.
Tra
storie e poesie di uomini e sogni, tra mondi e racconti di ieri e di
sempre, la canzone di Lucio Dalla incontra i volti e i colori
della danza di oggi.
Il
Balletto di Roma, rappresentante eccellente della migliore forma
coreografica italiana e dei più innovativi slanci creativi
contemporanei, omaggia e ricorda il poliedrico artista bolognese con uno
spettacolo originale di musica, danza, canzoni e parole. |
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“FUTURA,
ballando con Lucio”,
nuova produzione, è il frutto di un incontro di idee ed
emozioni, tra la nostalgia di un'amicizia spezzata dal tempo e la
memoria di una voce resa eterna dal mondo. Sono i compagni di una volta
e gli ammiratori di sempre a portare in FUTURA il ricordo più
vivo del musicista dai guizzi di genio, del cantautore ironico e poeta,
dell'improvvisatore eclettico e instancabile.
Roberto
Costa,
musicista, compositore e arrangiatore, nonché storico collaboratore e
amico di Lucio Dalla, ricostruisce, appositamente per la produzione del
Balletto di Roma, un nuovo percorso di note e parole, tra le tracce
indelebili di canzoni indimenticate e i frammenti di una voce sfuggita
al tempo. Grazie alla collaborazione di Sony Music e per gentile
concessione dei cugini di Lucio Dalla, ad impreziosire la
costruzione musicale di Costa saranno gli estratti sonori ricavati da
alcuni multitraccia originali delle canzoni di Lucio. La colonna sonora
di FUTURA ballando con Lucio darà, a tratti,
alla complessità degli arrangiamenti missati da Dalla una nuova
suggestione, lasciando che la sola voce di Lucio o un unico pianoforte
riempiano di emozioni i silenzi di un mondo di palcoscenici senza Lucio.
Collaborazione e amicizia legano all'artista bolognese anche
Giampiero Solari, regista, drammaturgo, autore teatrale e televisivo
di grande esperienza e successo, il quale affida la sua idea dello
spettacolo alle abili e profonde mani della coreografa e regista romana
Milena Zullo. |
Insieme
Solari e Zullo scelgono di condurci lungo un viaggio unico e
ininterrotto che naviga tra ricordi antichi e nuove suggestioni, storici
accordi e moderne influenze. Tra le parole delle canzoni di Lucio, su
cui si basa la coreografia, si riscopre lo sguardo di un collezionista
di immagini e vite che osservava la gente e ne incorniciava le storie.
Alle suggestioni di uno sguardo irregolare sulla vita, la coreografia
affida la rappresentazione di canzoni disordinate che appartengono a
tutti. Tra frammenti di versi e personaggi di un circo pop, il racconto
dei mille fragili eroi di piazza trova in “FUTURA, ballando con
Lucio” il proprio palcoscenico di immagini, movimenti, luci e
costumi.
È la
danza a trasformare la rete sonora di note e parole per i versatili e
plastici danzatori del Balletto di Roma in immagini e visioni
antiche che riemergono tra scenari moderni e sensazioni nuove, in un
dialogo attivo e costante tra corpi flessuosi e suoni vibranti. Cammina
lungo il filo dell'emozione il lavoro di un'autrice che sceglie di
immergersi nelle più umane profondità di onde musicali avvolgenti e che
scopre, tra le orme dei ricordi sonori, la spinta originaria di
sentimenti e corpi.
La
sensibilità immaginifica di Zullo accoglie i simboli e le microstorie di
un mondo di amanti e periferie e lascia che parole e significati
scorrano liberi tra le più spontanee gestualità del quotidiano e le più
intime espressioni di emotività impreviste. Rinuncia e fugge, la
coreografa, dall'impossibile e didascalica rappresentazione di un
patrimonio collettivo di storie e sceneggiature e affida alla materia
umana dei racconti di Lucio il compito di muovere le anime e i corpi dei
suoi danzatori. |
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Si muoveranno,
tra le scenografie di Giuseppina Maurizi, persino gli oggetti di
uno spazio cangiante, in mezzo alle lune, le scale e gli specchi di un'umanità
che ride, piange, manifesta e sogna. Sarà la danza stessa l'espressione di un
incanto tra musiche e parole generatrici di racconti. E in quell'incanto,
danzeranno i protagonisti del Balletto di Roma, scoprendosi figli di quegli
amanti che sognavano il domani oltre i muri del presente (Futura, 1980).
“Lucio Dalla ha
passato la vita a collezionare immagini: l’ottocento russo, la transavanguardia
italiana, le icone sacre, i bastoni da passeggio, i pianoforti, i mobili
preziosi, le care vecchie cose di “pessimo gusto” ma soprattutto le persone:
camminava per strada, guardava la gente giocare a flipper nei bar e li
incorniciava dentro una strofa. Mettere in scena le canzoni di Lucio, dare loro
un’immagine, un movimento, una luce, un costume è raccontare le emozioni che
emergono dalla sua esperienza e dalla nostra, è ballare su quel flusso
misterioso che ognuno di noi ha dentro la testa: canzoni scomposte e
ricomposte, frantumate, legate tra di loro in modo inaspettato, a volte
prevalgono le note di un basso a volte il raddoppio di una chitarra a volte
sparisce una strofa e il frammento di un testo si ripete all’infinito, perché la
nostra memoria ha deciso di ricordare solo quello. E’ questo il meraviglioso
circo pop di Lucio Dalla: un affresco popolato da angeli, puttane, lune, cieli,
nuvole, motori, il cucciolo Alfredo il lupo Nuvolari Caruso i giganti e le
bambine. E’ il racconto dei mille fragili eroi di piazza che popolavano la sua
fantasia: noi.”
(Giampiero Solari, Francesco Freyre)
"...Così la
danza sarà essa stessa irretita dall' INCANTO che la fusione tra la sua musica
e le sue parole genera. Musica e parole capaci, attraverso la semplicità, mai
banale, di essere tanto profonde, anche colte, e comunicative. Un INCANTO che
cresce dentro colui che ascolta, liberando quei racconti in immagini tanto
concrete quanto surreali. La danza, cullata e sospinta dalle sue canzoni d'arte
non diverrà pantomima di quei racconti sonori e poetici, piuttosto trama e rete
di quelle emozioni che muovono i corpi di noi uomini e donne tanti, con "i piedi
nel fango" e gli occhi nel cielo! I danzatori più che mai sono piccole e grandi
creature intrise di un umanità forte ed autentica, naviganti e naufraghi dentro
una follia che abita il reale."
(Milena Zullo)
Prevendite
presso la biglietteria del Teatro Duse (dal martedì al sabato dalle 15 alle 19),
nei punti prevendita Vivaticket.
Biglietteria e
informazioni: Via Cartoleria, 42 - tel. 051 231836
biglietteria@teatrodusebologna.it
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