Italianodoc: Il piacere di mangiare in Italia

Segnala Gratuitamente Sagre Eventi Manifestazioni: staff@italianodoc.com

Sagre ed Eventi: Tutte le Vostre Segnalazioni

HOMEPAGE

Mangiare e Bere

Ospitalità

Benessere e Salute

Sport e Divertimento

Rubriche

Turismo

Shopping

Eventi

SPETTACOLO: GIOCANDO CON ORLANDO - Bologna

Anno 2014

 

EVENTI

Antiquariato Collezionismo

Capodanno

Carnevale

Concerti

Congressi e Convegni

Cortei e Feste Medievali

Eventi Beneficenza

Eventi Enogastronomici

Eventi Sportivi

Festa della Donna

Feste della Birra

Feste e Manifestazioni

Feste religiose e patronali

Fiere

Halloween

Mercatini

Natale Presepi e Mercatini

Notti Bianche

Mostre

Pasqua

Raduni

Sagre

San Valentino

Sfilate Moda

Spettacoli Teatrali

 

EVENTI PER REGIONE

Sagre Abruzzo

Sagre Basilicata

Sagre Calabria

Sagre Campania

Sagre Emilia Romagna

Sagre Friuli Venezia Giulia

Sagre Lazio

Sagre Liguria

Sagre Lombardia

Sagre Marche

Sagre Molise

Sagre Piemonte

Sagre Puglia

Sagre Sardegna

Sagre Sicilia

Sagre Toscana

Sagre Trentino Alto Adige

Sagre Umbria

Sagre Valle d'Aosta

Sagre Veneto

 

EVENTI D'ITALIA 2014

Sagre Gennaio 2014

Sagre Febbraio 2014

Sagre Marzo 2014

Sagre Aprile 2014

Sagre Maggio 2014

Sagre Giugno 2014

Sagre Luglio 2014

Sagre Agosto 2014

Sagre Settembre 2014

Sagre Ottobre 2014

Sagre Novembre 2014

Sagre Dicembre 2014

 

Teatro Duse

Da venerdì 21 a domenica 23 febbraio

 (venerdì e sabato ore 21 – domenica ore 16)

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo presenta

in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola di Firenze

Stefano Accorsi e Marco Baliani

GIOCANDO CON ORLANDO

liberamente tratto da “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto

scene Mimmo Paladino - impianto scenico Daniele Spisa

costumi Alessandro Lai - disegno luci Luca Barbati

adattamento teatrale e regia di Marco Baliani

 

Stefano Accorsi e Marco Baliani, di nuovo insieme a giocare con i versi dell'Ariosto, da venerdì 21 a domenica 23 febbraio al Teatro Duse di Bologna.

Attore, regista e drammaturgo, Marco Baliani ha trasformato i 38.746 versi dell’Orlando Furioso e le donne, i cavalier, l’arme, gli amori nel nuovo spettacolo Giocando con Orlando”, un’inedita ballata in ariostesche rime e una singolar tenzone per il palcoscenico da condursi corpo a corpo, rima dopo rima con Stefano Accorsi.

 

 

Coincidenze, occasioni e imprevisti hanno generato questa nuova avventura, che parte dal successo dell’edizione di Furioso Orlando” e raccoglie la necessità e la rinnovata sfida di provare a esplorare il testo in una direzione ancor più radicale dove l’arte sublime del giullare e dell’improvvisazione fa risuonare i corpi in scena attraversati da rime, versi, suoni, rumori trasformandoli in uno e in tutti i personaggi e nei mostri e nelle creature magiche del celebre ‘cantare’.

“Lo scorso luglio ero ad Asti – racconta Baliani – per la regia della stagione estiva del Furioso Orlando”, ma quel giorno l'attrice – Nina Savary – non è riuscita a prendere l'aereo, le scenografie non sono partite da Napoli e c'erano più di ottocento prenotazioni…Il produttore Marco Balsamo e gli organizzatori erano disperati, con Stefano Accorsi ci siamo messi a tavolino: siamo andati in scena così, senza costumi e luci, improvvisando. Io, che non conoscevo a memoria il testo, ho recitato le parti femminili e ho riprodotto con il suono della voce tutti i rumori di scena. Lì è nata l’idea di creare una nuova messinscena, con soltanto noi due attori in scena, tornando un po’ al fondamentalismo del mio “Kohlhaas”. È un nuovo esperimento, una nuova tappa di lavoro.”

Stefano Accorsi sarà ancora il paladino Orlando, ma anche il cantore che aggancia i vari episodi nel flusso della storia, Marco Baliani sarà invece un fool, un regista in scena, pronto ad essere spalla e comprimario, a tendere trappole e inventare strofe.

Lo spettacolo parte sempre dalle due storie d’amore principali: il paladino Orlando che insegue la bella Angelica e la guerriera cristiana Bradamante innamorata di Ruggiero, cavaliere saraceno destinato alla conversione, per poi moltiplicare i personaggi, creandone altri intorno, mostri compresi, per condurli a giocare sulla corrispondenza delle rime infilate in un ritmo galoppante, con molta improvvisazione verbale, con rime difficili da trovare, con gesti difficili da compiere.

Mimmo Paladino con i suoi celebri cavalli, realizza la giostra per i duelli, gli amori, gli scontri e gli incontri dei cavalieri che appaiono e scompaiono nel girotondo che il gioco impone.

 

INCONTRO CON L’ATTORE: sabato 22 febbraio alle ore 18 Stefano Accorsi e Marco Baliani incontrano il pubblico alla Biblioteca San Genesio della Casa Lyda Borelli (Via Saragozza 236). Modera l’incontro il critico teatrale e giornalista Massimo Marino. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

 

Prevendite presso la biglietteria del Teatro Duse (dal martedì al sabato dalle 15 alle 19), nei punti prevendita Vivaticket. Biglietteria e informazioni: Via Cartoleria, 42 - tel. 051 231836

biglietteria@teatrodusebologna.it

 

Bologna, 17 febbraio ‘14     

Ufficio stampa Teatro Duse: Silvia Lombardi - stampa@teatrodusebologna.it

 

NOTA di Marco Baliani

Ma che c’entra Baliani con Accorsi?

Tutt’e due in scena, due attori così diversi?

Ma il Furioso Orlando” sono già due stagioni che gira con Accorsi in scena e regia di Baliani. Che bisogno c’era di farne una nuova versione? E’ la stessa frittata rivoltata per riempire i teatri: perchè intanto va detto che il Furioso Orlando” è stato un successo di pubblico senza precedenti. Va bè e allora? Allora succede che dopo due anni ti accorgi che quello che hai fatto era una scoperta interessante ma che si poteva fare di più. Mentre seguivo Nina Savary e Stefano Accorsi nella loro evoluzione, e vedevo la forza teatrale del repertorio, della ripetizione che genera nuove idee, ecco che mi invitano al festival di Mantova a fare una maratona di incursioni ariostesche insieme ad altri scrittori, registi, poeti, attori, il tutto di notte, nelle stesse sale e giardini dove presumibilmente Ariosto declamava il suo poema. Mentre noi, frammentati autori, dicevamo la nostra sul poema e sulla di lui figura, c’era un nastro registrato di voci attorali che interpretavano brani dell’opera. Erano insopportabili, un birignao di tromboni che nulla facevano sentire del testo ma esprimevano solo la loro altisonante tecnica vocale. Ho provato allora a immaginarmi Ludovico Ariosto tra quei giardini e in quelle sale che declama il suo poema. Ma declamava poi? Come raccontava le vicende, c’era musica, la faceva lui, era da solo? Come gli nascevano i cambi di scena, l’abbandono di un filone per cercare una nuova puntata recuperando un eroe dimenticato alcuni capitoli prima? Come decideva di accorciare, tagliare, ricucire, stava attento alle risposte del suo pubblico, provava prima di mettersi all’opera? Una grande invenzione linguistica si accompagnava per la prima volta a una grande intelligenza scenica. Un romanzo a fumetti, un compendio di future soap opere, un principio di foilleton. Sono corbellerie queste? Forse sì, lo sono, ma da artista devo immaginare un corpo in scena che dice parole e allora perchè non provare a rendere il poema ancor più giullaresco, a farlo parente di quell’altro teatro che si svolgeva, appena fuori da quelle corti, nelle stesse piazze, magari con guitti che citavano a memoria gli stessi episodi, ma più rozzamente. Così ho voluto provare a esplorare il testo in una direzione ancor più radicale. Il gioco del teatro nel teatro è vecchio come il mondo, l’arte è saperlo condurre in un precario equilibrio, a misura, senza intaccare mai la poesia del poema, senza deridere i personaggi, senza distanza, ma con tutta la compassione amorosa dei guitti che amano le loro creature perchè ci si identificano. Ci sarà dunque molta fisicità, senza scene, senza illustrazioni di alcun tipo, ogni gesto parola suono musica temporale, vento e accidenti vari sarà emesso da quei nostri due corpi affannati e saltellanti. Il centro sarà sempre il tema dell’amore, corrisposto e non, violento e non, tradito e non, con le due coppie di Orlando e Angelica e Bradamante e Ruggiero, e noi due che entriamo e usciamo dai personaggi, creandone altri intorno, mostri compresi, giocando, appunto, sulla corrispondenza delle rime infilate in un ritmo galoppante, con molta improvvisazione verbale, con rime difficili da trovare, con gesti difficili da compiere. Saltando spazi e tempi con un semplice gioco di luci, o con un salto in più su una pedana rialzata. Stefano sarà il cantore che aggancia i vari episodi in un flusso più continuativo, io invece sarò un fool, a far da regista in scena, a diventare spalla e comprimario, a tendere trappole e inventare strofe. Ma ecco, che grazie a questo gioco, a questa ludica gioia teatrale, a tratti apparirà, per intero, la passione dell’amore, distillata e resa straziante, la forza dell’amicizia, in un attimo di commossa fratellanza, la furia della gelosia in un esercizio distruttivo.

Giocando con Orlando” sorprenderà lo spettatore, che, dopo esser stato condotto al campo da gioco, alla giostra e alla helzapoppiniana baraonda, si troverà  all’improvviso di fronte a qualcosa di antico, i sentimenti, avrà appena il tempo per sentirli e provare qualcosa che assomiglia alla nostalgia, per poi essere trascinato di nuovo  sulle montagne russe dell’Ippogrifo volante o dell’Orca ruggente. Marco Baliani

 

 

ITALIANODOC (© 2004 - 2022)  -  Partiva IVA: 01543360992   -   Il sito non costituisce testata giornalistica   -   Registrazione e Contatti   -   Cookie   -   Privacy