Quattordicesima edizione
per il Beat Onto Jazz Festival, sempre sotto l’accurata e capace
direzione artistica dell’Avv. Emanuele Dimundo che presiede e coordina
l’Associazione InJazz, ente organizzatore del festival.
Un appuntamento
lungamente atteso da tutti gli amanti della musica, tra i festival italiani più
prestigiosi, che anche quest’anno si terrà nel centro storico di Bitonto,
nella splendida piazza Cattedrale nei giorni da venerdì 1 a lunedì 4
agosto 2014 e, nonostante le difficoltà economiche sempre più
pressanti, mantiene l’assoluta gratuità, aspetto sempre più raro di
questi tempi.
L’evento è
realizzato con la consueta partecipazione del Comune di Bitonto e
partecipa al bando regionale per l’erogazione dei fondi europei per la
valorizzazione delle
eccellenze dei festival e delle rassegne di spettacolo dal vivo;
non è mancato l’apporto dei numerosi sostenitori privati, che hanno in
tal modo confermato l’importanza della rassegna organizzata dall’associazione
Injazz - e il supporto promozionale di Jazzitalia, Bitonto Primo
Piano, Comma 3, Da Bitonto, BitontoTV.
Dal 2001 ad oggi il
festival bitontino ha ospitato alcuni tra i più importanti musicisti del
panorama jazzistico internazionale, come Javier Girotto, Paolo Fresu, Francesco
Bearzatti, John Abercrombie, Marc Johnsonn, Jerry Bergonzi, Joey Calderazzo,
Roberto Gatto, Pietro Condorelli, Irio De Paula, Bob Mintzer, Mario Stantchev,
Jimmy Owens, Fabrizio Bosso, Bobby Watson, Ray Mantilla, Nicola Stilo, Maurizio
Rolli, Mike Stern, Bob Franceschini, Doctor 3, Andy Gravish, Aldo Romano, Flavio
Boltro, Tiziana Foschi e Cinzia Villari, Igor Palmieri, Renato Sellani, Sandy
Muller, Hadrien Feraud, Awa Ly, Furio Di Castri, Stochelo Rosenberg, Salvatore
Russo, Luigi Campoccia, Salvatore Buonafede, Antonio Ciacca, P-Funking Band,
Steve Kirby, Greg Hutchinson, Andromeda Turre, Eddie Gomez, Joe La Barbera, Gegè
Telesforo, David Kikoski, Seamus Blake, Bireli Lagréne, Jano Quartet, Luca
Aquino, Michel Pastre, solo per citarne alcuni.
Tutti i concerti saranno
introdotti da Alceste Ayroldi, saggista, docente e critico musicale
(Musica Jazz, editor Jazzitalia, editor Musica Jazz web) e da Marco Losavio,
publisher ed editor in chief di Jazzitalia.net.
Anche quest’anno la
kermesse si articolerà sulla consueta ed entusiasmante formula del doppio set: i
concerti avranno inizio tutti alle ore 21.
Venerdì 1
agosto l’apertura è
affidata a uno tra i più eleganti maestri dell’organo Hammond, il pugliese
Vito Di Modugno che sarà alla testa del suo sfavillante e prestigioso
quintetto con Fabio Morgera (tromba), Michele Carrabba (sax),
Francesco Palmitessa (chitarra), Massimo Manzi (batteria). Vito
Di Modugno, eletto per tre anni di seguito tra i migliori dieci organisti al
mondo dalla prestigiosa rivista americana Downbeat, ha intrapreso giovanissimo
gli studi musicali sotto la guida del padre (Pino Di Modugno, noto
fisarmonicista) studiando pianoforte, organo, basso elettrico e contrabbasso. Si
è diplomato in seguito in pianoforte e in musica jazz. Nel 2003 è stato eletto
tra i migliori nuovi talenti nel referendum Top Jazz indetto dalla rivista
Musica Jazz, ed è vincitore del Jazzit Awards edizioni 2011 e 2012 come miglior
organista italiano. Ha suonato da solista con l’Orchestra Sinfonica Arturo
Toscanini di Parma interpretando il concerto per gruppo e orchestra sinfonica
dei Deep Purple composto dall'organista Jon Lord.
Al termine Di Modugno e
i suoi sodali condurranno la tradizionale jam session, elemento che
costituisce il brand del Beat Onto Jazz Festival.
Sabato 2 agosto,
arriverà sul palco di piazza Cattedrale uno tra i più grandi batteristi di tutti
i tempi: Paul Wertico con Fabrizio Mocata (pianoforte) e
Gianmarco Scaglia (contrabbasso) che presenteranno in prima assoluta e in
esclusiva per la Puglia il loro ultimo album Free The Opera, ammesso ai
Grammy Awards 2014.
Paul Wertico
nel 1983 entra a far parte del Pat Metheny Group (con il quale vincerà sette
Grammy Award) e vi rimane fino al 2001. Negli ultimi anni ha creato il Paul
Wertico Trio e ha collaborato con musicisti come: Larry Coryell, Kurt Elling e
Jeff Berlin. Dal 2000 al 2007 è stato membro di un gruppo di rock progressivo
polacco gli SBB. Fabrizio Mocata, pianista e compositore siciliano dal
2000 al 2007 fa parte del quintetto Rojo Porteño. Nel 2009 il suo progetto da
leader “Puccini Moods”, in trio con Ettore Fioravanti e Gianmarco Scaglia.
Sempre nel 2009, con il quartetto milanese Mala Hierba pubblica l’album
“Impollinazioni”, disco che riceve il premio Toast al MEI di Faenza. Nel 2011
intraprende la collaborazione con il cantante uruguaiano Ricardo Olivera e nel
2012 si affaccia sulla scena internazionale registrando il suo nuovo progetto a
New York con Marco Panascia, Ferenc Nemeth e George Garzone. Gianmarco
Scaglia, contrabbassista e compositore nel 1986 ha fondato con Raimondo
Meli Lupi l’ Open Frontiers Trio, tutt’ora in attività. Nel 1994,
parallelamente, forma un trio come leader con Claudio Fasoli ai sassofoni ed
Ettore Fioravanti alla batteria e, su proprie composizioni, realizza il suo
primo disco “ Moods”. Ha all’attivo circa venti incisioni discografiche. Ha
collaborato con Joe Diorio, Skip Hadden, John Helliwell, Danilo Rea, Paolo
Fresu, Franco Cerri e si è esibito con l’ Orchestra Nazionale di Sofia, Jazz
Art Orchestra, e l’Arturo Toscanini Orchestra Ritmica.
Il secondo set
(ore 22.30) vedrà in scena uno quintetto frizzante: Attilio Troiano Quintet
feat. Stjepko Gut: Attilio Troiano (sax, flauto, clarinetto, tromba,
trombone, voce), Stjepko Gut (tromba, flicorno), Andrea Candela
(pianoforte), Giuseppe Venezia (contrabbasso), Pasquale Fiore
(batteria). Attilio Troiano è uno dei musicisti più poliedrici nel panorama
jazzistico. Da polistrumentista suona oltre sedici strumenti. Vincitore del
premio Luca Flores Italian Jazz Award 2010 nella sezione Best New Act, è anche
direttore artistico del jazz festival Basilijazz. Direttore d'orchestra,
arrangiatore, compositore e cantante, ha collaborato con musicisti di fama
mondiale quali, Duffy Jackson, Enrico Rava, Greg Hutchinson, Jason Lindner,
Johnatan Blake, Lollo Meier, John Allred, Giovanni Amato, Randy Sandke, David
Paquette, Scott Hamilton e molti altri ancora. Fondatore e direttore di tre
diverse Big Band Internazionali a suo nome con le quali ha inciso nel New Jersey
il suo ultimo disco “Something New”. Stjepko Gut, è uno dei jazzisti più
famosi della Serbia; ha studiato tromba jazz presso la Swiss Jazz School di
Berna, in Svizzera e presso il Berklee College of Music di Boston,
Massachusetts. Come direttore d'orchestra, ha vinto il primo posto nel primo
concorso austriaco di Big Band. È stato membro del gruppo Lionel Hampton All
Stars per due anni. Ha fatto tournée internazionali, performance e registrazioni
con Sal Nistico , Clark Terry, Wild Bill Davis, Benny Bailey, Horace Parlan ,
Mel Lewis, Kenny Washington , Johnny Griffin, Jimmy Heath, James Moody, Clifford
Jordan, Ernie Willkins, Joe Newman, Davenport Wallace, Jon Faddis, Nicholas
Payton, Frank Wess, Alvin Queen, e Dusko Gojkovic. È docente presso il Graz
Institut for Jazz dal 1984.
Altre due esclusive
regionali nella serata di domenica 3 agosto: la prima parte della serata
vedrà in scena la sorprendente trombettista giapponese Hikari Ichihara,
che sarà accompagnata da William Greco al pianoforte, Luca Alemanno
al contrabbasso e Mimmo Campanale alla batteria.
La trombettista
giapponese Hikari Ichihara è la stella nascente della nuova scena
jazzistica nipponica e i suoi lavori hanno puntualmente vinto il "Gold Disc"
dello Swing Journal, storico magazine giapponese di jazz. Dopo il suo debutto
discografico del 2005 con “Ichiban no Shiawase”, pubblicato dalla major
giapponese Pony Canyon, Hikari Ichihara ha registrato due dischi a New York,
“Sara Smile” (2006) e “Stardust” (2007), avvalendosi della presenza di leggende
del jazz americano come Adam Birnbaum (piano), George Mraz (contrabbasso),
Victor Lewis (batteria) e Wayne Escoffery (sax tenore). L’Hikari Ichihara
Quartet presenterà nuove composizioni originali della trombettista e
accattivanti rivisitazioni di standards classici e moderni.
Il secondo set
sarà appannaggio di due tra i più rappresentativi jazzisti italiani: Enrico
Pieranunzi (pianoforte) e Rosario Giuliani (sassofono contralto) che
porteranno in scena il loro personale omaggio a Duke Ellington: Duke’s Dream.
Era il 1974 quando
Edward Kennedy Ellington, detto “Duke” se ne andava. Qualcuno ha scritto, non a
torto, che “Duke” non era un soprannome, ma un meritato titolo nobiliare. Dice
Pieranunzi: “Tre anni prima m’era capitato di sentire dal vivo la sua orchestra.
Era proprio vero: Ellington era un nobilissimo capo tribù, capace con uno
sguardo di inviare e mettere in moto nei suoi musicisti un tasso di energia
straordinario”. E’ a questo gigante, il più creativo e prolifico compositore
afro-americano del Novecento, che Pieranunzi e Giuliani intendono rendere
omaggio, suonando una selezione di brani tra i più di mille che Ellington ha
composto. Un tributo a un musicista monumentale, la cui enorme eredità artistica
merita, a quarant’anni dalla scomparsa, di essere ricordata, riproposta,
riscoperta ancora una volta.
La kermesse, fiore
all’occhiello dell’estate bitontina, chiude lunedì 4 agosto con un doppio
set di particolare pregio.
Apre la scena
Giuseppe Bassi & Mission Formosa Quartet feat. Francesco Lento & Gaetano
Partipilo, che vede il contrabbassista barese Giuseppe Bassi insieme
a tre eccellenti musicisti di Taiwan: Shen Yu Su (sassofoni), Yu Ying
Hsu (pianoforte) e Kuan Liang Lin (batteria) e a due ospiti speciali:
il trombettista Francesco Lento e il sassofonista Gaetano Partipilo.
L’ensemble propone composizioni originali scritte e pensate a Taiwan, con anche
standard finemente arrangiati e scelti accuratamente tra il repertorio meno
conosciuto. Intensità ed energia sono le principali caratteristiche di un
concerto in cui la scena si colora con certezza della bellezza femminile tipica
dell'estremo oriente. Una sorta di viaggio immaginario descritto dalla musica ,
per le vie della città, tra gli incensi e le storie antiche dei miti della
cultura cinese, fino alle escursioni nell’America del nord che nell’ultimo
secolo ha contribuito alla formazione culturale e sociale di quella parte della
Cina più democratica che si chiama Taiwan, l'isola di Formosa.
Alle 22.30 la
scena sarà tutta per una vera e propria leggenda del jazz: Benny Golson,
a capo di un quartetto formato da Ettore Carucci al pianoforte, Francesco
Angiuli al contrabbasso e Marcello Nisi alla batteria.
Universalmente noto come
leggenda del jazz, compositore, arrangiatore, autore di testi, produttore,
attore (ha recitato in “The Terminal”, diretto da Steven Spielberg) e
sassofonista di fama mondiale, Benny Golson è autore di brani storici
considerati a tutti gli effetti standard: “I Remember Clifford” (in memoria
dell’amico Clifford Brown), “Stable Mates”, “Killer Joe” (interpretato anche dai
Manhattan Transfer), “Along Came” e Betty”. Nel corso della sua straordinaria
carriera, ha suonato nelle band di Dizzy Gillespie, Benny Goodman, Lionel
Hampton, Earl Bostic e soprattutto Art Blakey. Per anni, infatti, è stato il
sassofonista dei Jazz Messengers, scrivendo alcune delle composizioni più
celebri del gruppo come “Blues March” e “Whisper Not”. Pochi musicisti jazz
possono, come lui, essere menzionati come veri innovatori, ed ancora meno
possono vantare una carriera che letteralmente ridefinisce il termine “jazz”.
Benny Golson ha l’assoluta maestria dello stile jazz, ed oltre ad aver creato
partecipato da protagonista alla storia della musica moderna, si è anche
espresso come didatta, insegnando a studenti di tutte le eta. Ha tenuto lezioni
al Lincoln Center collaborando con Wynton Marsalis, alla New York University e
alla National University di San Diego.
Tutti gli
eventi sono gratuiti.
Info:
www.beatontojazz.com;
www.facebook.com/beatontojazz.
Eventi Collaterali:
Sabato 2 agosto
(dalle 16 alle
19.30) Paul Wertico terrà un workshop presso il teatro Traetta o
altra sede che sarà comunicata attraverso il sito del festival. La quota di
iscrizione è di euro 15. Per poter partecipare si prega di consultare il sito (www.beatontojazz.com).
Dall’1 al 31 agosto
verrà allestita all’interno del Torrione di Bitonto una mostra fotografica
sul tema: “ La musica è dentro di noi”.
Durante i quattro
giorni del Beat Onto Jazz Festival, la Ulixes, propone un tour guidato
alla scoperta dei principali siti di interesse storico artistico della città: la
Cattedrale, il Torrione Angioino, l’atrio della Biblioteca Comunale, la chiesa
di San Domenico. Le guide gratuite saranno fornite dalla Cooperativa Ulixes, che
occorrerà contattare per prenotare le visite.
Per info e
prenotazioni 080.3473487 oppure
turismo@cooperativaulixes.it
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