Due
dozzine di rose scarlatte
Tra 1936 e il 1943, in Italia, si è
sviluppato un sottogenere cinematografico, detto “cinema dei telefoni
bianchi”, poiché nelle sequenze dei primi film prodotti in questo
periodo, vi era la presenza di telefoni di colore bianco. Questo era un
simbolo del benessere sociale, uno status symbol atto a marcare la
differenza dai telefoni "popolari", maggiormente diffusi, che invece
erano neri. In questi anni è stato molto attivo Aldo De Benedetti,
commediografo e sceneggiatore italiano, di origine ebraica, che proprio
nel ‘36 scrisse uno dei suoi più celebri lavori “Due dozzine di rose
scarlatte”.
Proprio questa commedia, inserita nel
cartellone come un fuori programma, sabato 27 e domenica 28
settembre, sabato 4 e domenica 5 ottobre, darà il via
alla stagione teatrale dell’associazione culturale Piccolo Teatro di
Bari, che ha riportato in vita la struttura di strada Borrelli
fondata nel 1967 da Eugenio D’Attoma, sotto forma di sede associativa.
L’opera, ripresa già lo scorso anno dal
regista Antonio Bellino che l’ha portata in scena su vari palcoscenici
della Puglia, è stata ulteriormente rivista e corretta e propone
notevoli differenze rispetto la versione precedente. Innanzitutto lo
staff sarà composto da Luciano Maggi nel ruolo di Alberto il marito e
Lorenzo d’Armento nel ruolo dell’avvocato Savelli e la “new entry”
Veronica Ruggieri, nel ruolo di Marina e la regia sarà affidata a
Gianfranco Nullo. |
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