Un euro va per la Cultura dei
Campi Flegrei, parte del ricavato sarà destinato alla fruibilità del Real Sito
Borbonico, in collaborazione con il Comune di Bacoli - Assessorato ai Beni
Culturali. Progetto è ideato da Slow Tour Campi Flegrei e Lab. Arte Exe.
Prezzo 10 euro| Posti a
sedere non numerati
Prenotazione obbligatoria
al 333 1198973|3884841083|334 355 0675
email: slowtourcampiflegrei@hotmail.it
Trailer Taranterra:
https://www.youtube.com/watch?v=LVakgjDzpRk
Taranterra
è prima di tutto un poema
in versi di Mimmo Grasso (pubblicato nel 2009, per i tipi de “Il filo di
partenope”, in 200 esemplari numerati, con incisioni di Mario Persico e
la copertina ottenuta impastando sabbia di un termitaio africano per avere
l'effetto vento-di-scirocco) in cui il regista ha scorto due miracoli: «Il
primo, quello di un uomo che guarisce attraverso la parola/azione, il secondo –
comune a tutta la poesia quando è poesia – relativo alla dissoluzione della
parola che da segno astratto si trasmuta in vibrazione guaritrice, percussione
improvvisa che scuote dal sonno, soffio rigeneratore, scossa rivelatrice».
Dunque, Taranterra non può, per le vie della ragione, diventare teatro,
se teatro è storia, personaggi, azione, dialettica di posizioni, mimesi e
catarsi. Di tutto questo in Taranterra c’è poco o nulla. Almeno in apparenza. Ma
se il teatro è preghiera, rito, baccanale, sinfonia, corale, genesi o riscoperta
di relazioni misteriche e analogiche tra i corpi e le loro espressioni
sinestesiche, allora Taranterra diventa il testo drammaturgico per eccellenza. «Taranterra
è una caosgonia, forse, o più semplicemente la storia irraccontabile
dell’istante in cui un uomo (o l’uomo?) nasce/muore/nasce, o forse dell’attimo
in cui l’eterno ritorno si trasmuta per sempre in ricordo placato, senza
rancore, guarito». E il risultato è uno spettacolo dal forte impatto visivo e
sonoro (dunque emozionale), sebbene fondi quasi esclusivamente la sua
composizione sugli attori, veri e propri strumenti musicali, che interagiscono
con altri più convenzionali strumenti musicali e una ridotta attrezzeria che a
tratti ricorda quella dei giocolieri.
Le location 2012|2013|2014:
piazza Giordano Bruno a
Nola|cortile dell’abbazia di Sant’Angelo in Formis a Capua| Ruderi di Sant’Eustachio
a Scala|chiostro della Basilica di San Vincenzo alla Sanità|giardini del Palazzo
Mezzacapo a Maiori|cortile libreria La Feltrinelli di Pomigliano d’Arco|
Giardino dell’orco sul lago d’Averno| Giardino segreto di via Foria|Museo del
sottosuolo a piazza Cavour| sul lago delle Terme Stufe di Nerone sul lago d’Averno|pontile
di acqua morta a Monte di Procida|dimora del Fiume di Pietra sul Vesuvio|Sacello
degli Augustali a Miseno|Parco Colonia Montana di Agerola|azienda agricola Ramo
d’oro a Bacoli|giardino dell’Istituto Suor Orsola Benincasa|largo del Carmine a
Monteverde|piazza Pallante a Sant’Andrea di Conza|piazza Michelangelo a
Calitri|Foresta Regionale di Cuma|Parcheggio del Municipio di Saviano|Chiesa di
Santa Caterina da Siena al corso Vittorio Emanuele|Basicliche Paleocristiane di
Cimitile|CastCafè di Bacoli|Asilo Filangieri di vico Maffei|Ex Ospedale
Psichiatrico Leonardo Bianchi in Calata Capodichino
Su
un isolotto poco distante dalla riva del
Lago Fusaro
sorge la Casina Vanvitelliana,
nota anche come Real Casino, una residenza di caccia realizzata da Carlo
Vanvitelli nel 1782, luogo di inestimabile bellezza, fonte di ispirazione per
poeti, artisti e musicisti come
Mozart, che in questa terra compose l’opera che
intitolò “Tito”. Uno straordinario
complesso, che ha goduto di grande popolarità non solo come residenza reale dove
i sovrani hanno accolto i personaggi più illustri, ma anche come luogo di svago
per la gente comune. Nel complesso vanvitelliano è possibile ammirare altre
strutture come il “baraccone”,
un ricovero per le barche e gli attrezzi da pesca; il cassone, un deposito per
il pesce pronto per la vendita, gli
stalloni,
edifici a pianta rettangolare posti sui due lati all’ingresso del parco e la
cosiddetta Ostrichina, una villa sul lago realizzata nel
1825 dal re Ferdinando IV. L’ingresso del parco accoglie il turista nel grande
giardino ricco di piante esotiche e di aiuole che si affacciano direttamente sul
lago. Entrare nel parco significa immergersi in uno spazio fuori dal tempo dove
la magia, la storia e la natura ti guidano in un viaggio tra sogno e realtà.
Come arrivare:
Con i mezzi pubblici
-
Con gli autobus della linea EavBus della tratta “Piazza
Garibaldi-Torregaveta via Fusaro” o “Piazza Garibaldi-Monte di Procida via
Fusaro”. Scendere a Fusaro
-
Con il treno: tramite Cumana “Montesanto-Torregaveta”,
scendere a Fusaro
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Tramite metropolitana della tratta Gianturco-Pozzuoli.
Scendere a Pozzuoli, proseguire con un autobus EavBus direzione Fusaro.
In auto
-
Percorrere la tangenziale di Napoli in direzione Pozzuoli -
uscire allo svincolo "POZZUOLI - ARCO
-
FELICE - BACOLI" e seguire le indicazioni per BACOLI,
attraversando il tunnel del Monte Nuovo, lambendo il Lago Lucrino.
Proseguire per il Fusaro.
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