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SAGRA DEI BILIGOCC - Albino (BG)

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Castagne in passerella, a Casale, nella prima domenica di febbraio.
In programma la tradizionale «Sagra dei biligòcc», cioè la festa della castagna affumicata e bollita, i «biligòcc» appunto, che qui a Casale, e più in generale in Valle del Lujo, hanno trovato la loro patria di elezione, grazie al Gruppo Culturale «Amici di Casale».
Ecco, il procedimento.
Dapprima, in autunno, si scelgono le castagne: non tutte, infatti, si prestano alla «mutazione». Le migliori sono le «ostane» e le «careàne», dolci e di buona pezzatura.
Dopo la selezione, vengono poste sull’affumicatoio,un ampio locale dove, all’altezza di tre metri, è collocata una graticola («grat»), costruita in legno di «nes» (ontano) o di castagno, su cui vengono distese le castagne.
Sotto il graticcio, si apre la stanza del fumo, un secondo locale dove si espande un fumo denso e profumato, proveniente da un fuoco che brucia nella sottostante «stanza del camino» (qui, siamo solitamente a pian terreno).
Le castagne vengono rimestate due volte al giorno con i rastrelli. Non si devono bruciare, infatti. E così si va avanti per circa 40 giorni. 

 

Dopo l’affumicatura, siamo ormai a dicembre, le castagne vengono riposte in sacchi di juta, in attesa di essere poste in ebollizione. Questa operazione si verifica soltanto qualche giorno prima della sagra.
Su una «foghèra» (fuoco all’aperto), viene sistemato un pentolone (caldaia), dove in 150 litri circa di acqua si fanno bollire dagli 80 ai 100 kg di castagne.
Alla fine di ogni cottura, si gettano nella caldaia alcuni secchi di acqua fredda, che danno alle castagne la caratteristica «grinzosità». Tolti dall’acqua, ecco pronti i biligòcc.

 

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