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Dal Futurismo
siciliano al Fronte Nuovo delle Arti, dall’Astrazione promossa dagli
artisti del Gruppo Forma 1, dall’Informale alla ricerche optical
e cinetiche sino al Concettuale e alla Transavanguardia, le opere
costituiscono una occasione di rilettura dell’arte del Novecento nonché
della sua ricezione attraverso le vicende e le scelte del collezionismo.
Quasi sessanta gli artisti rappresentati, molti dei quali con lavori di
rilevanza storica: tra gli altri, Balla, Guttuso, Pirandello, Savinio,
Soldati, Magnelli, Accardi, Dorazio, Consagra, Sanfilippo, Turcato,
Perilli, Vedova, Corpora, Santomaso, Angeli, Festa, Uncini, Griffa,
Isgrò, Chia e, tra le presenze internazionali,
Hartung, Mathieu, Oppenheim, Christo.
Spiega il
curatore: “Ogni collezionista ambisce a ricomporre nel modo più completo
possibile, tassello dopo tassello, l’integrità di un racconto. E non è
indifferente, in tal senso, che attori e plot di questa narrazione siano
stati riorganizzati in strutture differenti rispetto al passato. A
maggior ragione – aggiunge Troisi - quando la collezione muove da una
postazione decentrata come quella siciliana, con una attenzione (non
scontata) agli artisti isolani e in un’ottica non identitaria ma di
relazione e di integrazione con il più ampio mosaico della vicenda
culturale italiana ed europea. Anche in questa prospettiva la
collezione Galvagno rappresenta un esempio e un terreno prezioso di
indagine; presupposti fondamentali sono naturalmente la qualità e
l’importanza delle opere, ma fattore ugualmente centrale è il disegno –
mobile e soggetto di continuo a verifiche e aggiustamenti – che delinea
le trame (plurali) del Novecento. |