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ARTE: con Ignazio
Moncada l’espansione del colore alle FAM di Agrigento
Palermo-Milano-Agrigento: primo omaggio postumo all’artista ideatore
della “Pont-Art”
Agrigento, 6 maggio
2014
– Con l’inedita mostra “Ignazio Moncada. Espansione del
colore. Una visione “mediterranea” [24 maggio > 20 luglio 2014] le
Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, realizzano il primo
omaggio postumo alla figura di uno dei maggiori artisti italiani del
secondo dopoguerra. L’indagine su Moncada (Palermo 1932 - Milano 2012),
vede la cura dello storico dell’arte Francesco Tedeschi che per
le FAM ha ripercorso i circa sessant’anni di attività con cui il maestro
di origine siciliana ha attraversato la recente storia dell’arte.
La mostra sarà
inaugurata alle FAM di Agrigento alle ore 18.30 di sabato 24 maggio e
sarà preceduta alle ore 11 dello stesso giorno da una Conferenza Stampa
a Palermo, Palazzo Branciforte, per ammirare l’opera di
Moncada sul soffitto della Biblioteca, intervento realizzato su
commissione della Fondazione Sicilia durante il restauro affidato
all’architetto Gae Aulenti. |
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Continuatore e
interprete originale di un’astrazione che si fonda sulle qualità proprie
del colore, nell’indagine del rapporto tra colore e luce e tra
colore e spazio, Moncada è stato ideatore e sperimentatore di
tecniche pittoriche, che si sono andate allargando a interventi pubblici
di grandi dimensioni, con realizzazioni ideate per i teloni che
proteggono le facciate di palazzi pubblici in restauro, proposti con la
definizione di “Pont-Art” negli anni Ottanta e Novanta, ma anche
all’uso della ceramica, in senso scultoreo e decorativo, come nel grande
intervento per la “passeggiata degli artisti” di Albisola, e ad altre
soluzioni compositive di grande respiro.
Nella mostra, che pone
al centro del percorso il carattere di una “espansione cromatica”
nel doppio senso di una tendenza a fare della pittura la matrice dello
spazio, anche con il ricorso a grandi formati, e di una estensione oltre
i limiti della pittura, saranno esposte circa 40 opere pittoriche
che rappresentano il complesso delle stagioni e delle principali fasi
della sua produzione.
Filo conduttore è la
progressiva definizione di uno “spazio-luce” di matrice mediterranea,
che nasce e matura al confronto con una tradizione pittorica e critica
novecentesca, ma che non disdegna il dialogo con le tracce di altre
epoche e di una dimensione fisica e ideale, legata al territorio di
costituzione e di appartenenza del suo linguaggio. |
A differenza di altre
forme di pittura “onnipervasiva”, come quelle di matrice nordamericana e
nord-europea, si vuole e si può riconoscere una peculiarità di sviluppo
formale e sensuale del colore come riflesso di una luminosità propria
dei luoghi mediterranei, dai quali Moncada ha tratto linfa creativa.
Il Mediterraneo è mare
chiuso e nello stesso tempo aperto, luogo che mette in relazione,
crocevia di culture, può essere simbolicamente punto di osservazione
privilegiato di un mondo di relazioni e di scambi, fulcro in cui si
concentrano le energie naturali, centro ideale di uno sguardo che si
allarga a Oriente e Occidente. Facendo leva sul rapporto che Moncada ha
intrattenuto con una visione aperta di Mediterraneo, producendo opere in
cui il colore trasmette l’insieme delle sensazioni che la luce e le
radici culturali più allargate e diffuse possono contenere, secondo
percorsi che l’artista ha sviluppato anche in rapporto ad altri luoghi e
ambienti “mediterranei”, la mostra non vuole essere una presentazione
antologica di tutte le fasi della produzione artistica di Moncada, ma
una selezione di opere che in modo specifico mostrano aspetti di tale
dimensione “espansiva”.
Tra i filoni che
saranno messi in evidenza nel progetto sono quelli della fase giovanile,
della conquista della libera invenzione di geometrie dinamiche, nel
confronto con il contesto europeo dei primi anni Sessanta; ma anche
quello delle “archeologie astratte” realizzate fra la fine degli anni
Settanta e i primi anni Ottanta, che anch’esse si fondano sul
radicamento nella terra d’origine, sentita anche come culla della
civiltà, come volontà di svelare il nascosto in profondità; nonché
quello delle “Danze”, sviluppato fra gli anni Ottanta e Novanta, dove
Moncada trova uno dei momenti di maggiore eccitazione del colore,
all’interno di palinsesti di forte qualità dinamica, che prelude alla
felice ultima stagione, quasi di matrice matissiana, dei primi anni
Duemila. |
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In questa, che costituisce il
momento culminante della produzione di Moncada e della mostra stessa, la qualità
del colore e della composizione raggiunge un grado di forte accentuazione e
nello stesso tempo di lirismo, nell’evocazione di figure del mito e di altri
paesaggi afro-mediterranei.
Alla mostra – organizzata
dall’Associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, con il
patrocinio del Comune di Palermo e della Fondazione Sicilia - è dedicato
il catalogo (Silvana Editoriale) con l’intervento critico del curatore,
Francesco Tedeschi, docente di Storia dell’arte contemporanea (Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano), critico e studioso dell’arte italiana
del secondo Novecento.
Le opere esposte ad Agrigento
provengono dall’Archivio Ignazio Moncada, recentemente costituitosi a Milano
sotto la direzione dell’architetto Ruggero Moncada, figlio dell’artista, che si
è impegnato nella conservazione e nella promozione dell’opera paterna,
avviandone una catalogazione sistematica. L’ Archivio Ignazio Moncada dispone di
opere realizzate nelle varie fasi di un lungo percorso artistico che si è svolto
principalmente nelle città di Palermo, Parigi, Bruxelles, Roma, Milano.
Oltre a una gran parte dei dipinti maggiori rimasti all’artista, raccoglie
innumerevoli lavori su carta, collages, fotomontaggi con interventi pittorici,
bozzetti preparatori e manufatti in ceramica, oltre ad un dipinto di 450 mq, che
ha costituito, nel 1982, il primo, in assoluto, intervento pittorico su
plastiche da ponteggio - effettuato su un edificio prospiciente piazza del Duomo
a Milano – allora definito da Pierre Restany: “Pont Art”.
Gli spazi delle Fabbriche
Chiaramontane di Agrigento sono aperti da martedì a domenica, dalle 10.30 alle
12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Chiusi i lunedì e i rossi di calendario.
L’immagine-guida è: IGNAZIO
MONCADA, Senza Titolo, 1992, acrilico su tela, 100x150.
Ignazio Moncada
[24 maggio – 20 luglio 2014]
A cura di Francesco Tedeschi
FAM,
Fabbriche Chiaramontane, Agrigento
Piazza San Francesco 1
INAUGURAZIONE
Sabato 24 maggio | Agrigento,
Fabbriche Chiaramontane | ore 18.30
Catalogo: Silvana Editoriale
Organizzazione:
Associazione Amici della
Pittura Siciliana dell’Ottocento
www.ottocentosiciliano.it
Ufficio stampa:
Zephir di Carmela Grasso |
melagrasso@tiscali.it
| mobile 349.26.84.564
Coordinamento organizzativo: Laura Vento
Informazioni: FAM 0922.277,29
Orari: da martedì a domenica 10-13 e 16-20.
Chiusure: tutti i lunedì;
Ingresso gratuito
Le FAM sono su
https://www.facebook.com/groups/FAM.Ag/?fref=ts
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