Dal 3 maggio al 17
maggio: CITTADINI DI
NESSUN DOVE
Venerdì 3
maggio
(foyer Auditorium di Villa Guidini, ore 21)
Dopo aver incrociato
la Mostra del Libro con gli incontri sulla poesia, Terramadrelingua si
inserisce in MAPPAMONDO 2013 con un percorso sulla fotografia sociale.
Con il coordinamento di Dario Antonini (si, proprio lui!)
si inaugura venerdì “Cittadini di nessun dove”, un
percorso di immagini sul tema delle migrazioni che ha partecipato
all’ultima edizione di “Ritmi e danze dal mondo” a Giavera del Montello.
Dalla notte dei tempi,
l’uomo ha scelto di vivere in uno spazio personale, delimitato da
confini reali e/o limiti interposti tra il “mio” e il “tuo”. Con piccoli
oggetti personali, così nei giardini, nelle piccole proprietà, nei
grandi territori. In questo modo si sono sviluppati anche i confini che
oggi dividono gli stati. Divisioni, per altro, ottenute a suon di morti.
La costruzione dei confini nasce contemporaneamente al fenomeno
migratorio, ovvero il passaggio da un territorio ad un altro,
attraversando quel confine, quel limite, quella frontiera.
Il migrante, nel suo
andare, non appartiene più al primo territorio in quanto lo ha lasciato,
abbandonato, e non appartiene al secondo in quanto culturalmente diverso
e non accettato. E allora, in che condizione si trova? Noi veneti
diremo, “de chi xeo suo?”. A chi appartiene? Molti migranti, cosi come i
rifugiati, non saranno più cittadini di, ma immigrati o migranti.
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