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Glasstress. White
Light / White Heat,
a cura di Adriano Berengo e James Putnam, propone agli artisti di
confrontarsi con luce e calore, aspetti intrinseci del vetro e della sua
lavorazione. Il vetro nasce dalla forza distruttrice e creativa del
fuoco, che trasforma gli elementi chimici di base in un fluido
modellabile. Il risultato è una materia solida, ma dotata di struttura
molecolare caotica, che offre alla luce una varietà illimitata di
superfici, colori, trasparenze e riflessi.
Glasstress
nasce da un’idea di Adriano Berengo. Ha preso avvio con l’edizione 2009
della Biennale di Venezia per far evadere il vetro dal suo carcere
ornamentale, restituendolo al processo espressivo degli artisti. Tra gli
artisti invitati a partecipare a Glasstress, provenienti da tutto il
mondo, molti si sono confrontati per la prima volta con questo
materiale.
65 gli artisti
presenti:
AES+F, Alice Anderson,
Polly Apfelbaum, Ron Arad, Ayman Baalbaki, Miroslaw Balka, Rina Banerjee,
Fiona Banner, Pieke Bergmans, Budicca, Pedro Cabrita Reis, Loris
Cecchini, Hussein Chalayan, Mat Chivers, Oliver Clegg, Mat Collishaw,
Tony Cragg, Tracey Emin, Paul Fryer, Francesco Gennari, Recycle Group,
Cai Guo-Qiang, Dmitri Gutov, Stuart Haygarth, Mona Hatoum, Charlotte
Hodes, Shirazeh Houshiary, Shih Chieh Huang, John Isaacs, Michael Joo,
Ilya&Emilia Kabakov, Kiki&Joost, Joseph Kosuth, Hew Locke, Delphine
Lucielle, Alastair Mackie, Jason Martin, Kris Martin,
Oksana Mas,
Whitney McVeigh, Aldo Mondino, Mariko Mori, Tim Noble &Sue Webster, Tony
Oursler, Lucy Orta, Mimmo Paladino, Cornelia Parker, Javier Pérez, Jaume
Plensa, Karim Rashid, Ursula von Rydingsvard, Thomas Schutte, Joyce
Scott, Conrad Shawcross, Sudarshan Shetty, Meekyoung Shin, Helen Storey,
Zak Timan, Gavin Turk, Koen Vanmechelen, Joana Vasconcelos, Martin Walde,
Zhan Wang, Zak Ové, Marta Klonowska. |