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RESTAURI E NUOVE
COLLEZIONI A PALAZZO DUCALE
Sabato 23 Marzo, ore
10, prenderà il via la giornata di studi.
Tra i relatori di
spicco Luciano Arcangeli, Gian Carlo Bojani e Bruno Ceci.
Comune di Urbania - Assessorato alla
Cultura
Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro
Palazzo Ducale
Primaverarte
URBANIA –
La rinascita delle “Virtù”. A Urbania, all’interno dell’affascinante
cornice del Palazzo Ducale, sabato 23 marzo alle 10, prenderà il via la
giornata di studi all’interno della quale verranno riportati alla luce
gli stucchi di Tommaso Amantini. Nella giornata, assieme alle opere del
noto artista urbaniese del XVII secolo, ampio spazio anche per la
collezione, “Ceramiche del Mondo di Massimo Dolcini” e per la mostra
“piccolo tesoro d’arte: le incisioni di Istmi”. Organizzata dal Palazzo
Ducale, promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Urbania e
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, la presentazione delle
due opere avverrà all'interno di una giornata di studi. Si partirà alle
10, all’interno della sala consigliare del comune di Urbania, con le
relazioni di Gian Carlo Bojani e Chiara Cantucci che parleranno della
collezione “Ceramiche del mondo di Massimo Dolcini”. |
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Seguiranno le relazioni di Bruno Ceci e
Feliciano Paoli sulla mostra: “Piccoli tesori d’arte: le incisioni di
Istmi”. Nel pomeriggio alle 15, subito dopo il break per il pranzo,
terzo e ultimo argomento: “le virtù ritrovate: sculture di Tommaso
Amantini” che verrà analizzato da Luciano Arcangeli e Arialdo Patrignani.
Alle 16 momento clou della giornata con l’inaugurazione delle due virtù
dell’Amantini, nella Sala dei Disegni del Palazzo Ducale.
Nascoste dietro a due delle finestre della
Sala Consiliare e ritrovate seguendo una nota di Filippo Ugolini,
illustre personaggio durantino, le due statue raffiguranti la Giustizia
e la Prudenza, risplenderanno nella Sala del Trono. Le due figure,
recuperate in stato frammentario e lacunoso, tornano a prendere vita con
il recente restauro e potranno essere ammirate fino al 31 ottobre, data
di chiusura della mostra. Intrecciata con la città di Urbania, la storia
di Tommaso Amanti (Urbania 1625- Roma 1679) parte dalla bottega di
Francesco Bartoccini, detto “Gubbino”. Dotato di doti eccelse si
trasferisce a San Sepolcro alle dipendenze di Federico Gioia dove
rimarrà per poco visto il suo trasferimento a Roma, grazie alla grande
stima di un suo compaesano, Federico Ubaldini. |
Nella Capitale, Amantini, viene introdotto nello
studio dello scultore comasco Ercole Ferrata, dove affinerà le sue doti. Il
legame dell’Amantini con la sua terra natale gli valsero le prime committenze,
come i putti che alzano la tovaglia nella mensa dell’altare della Madonna del
Carmine, proprio ad Urbania. Opere dell’Amantini si trovano anche in Urbino come
il Re David, nella nicchia della Santa Spina dell’oratorio di Santa Croce o a
Fano, Pergola e Ascoli. Per commemorare al meglio la figura dell’Amantini, per
l’occasione è stato creato un percorso che dal Palazzo Ducale, sede dei due
stucchi che verranno presentati, si dirama verso il Museo Diocesano, sede del
rilievo in terra cotta della Madonna con il Bambino, proseguendo poi verso la
chiesa di Santa Caterina e il suo altare in stucco, terminando nell’oratorio del
Carmine.
Nella stessa giornata verrà presentata anche la
collezione “Ceramiche del Mondo di Massimo Dolcini” (Pesaro, 1945-2005), figura
di spicco della grafica contemporanea nazionale e autore di una serie di
importanti iniziative collegate al territorio. La collezione si collega ad una
serie di mostre realizzate a Fiorenzuola di Focara riguardanti la ceramica
popolare d’ambito mediterraneo. |
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“Piccoli tesori d’arte: le incisioni di Istmi” è
il titolo della terza tematica tratta nella giornata. “IstmiTracce di vita
letteraria” è la rivista di letteratura e arte, diretta da Eugenio De Signoribus
e pubblicata dalla Biblioteca Comunale di Urbania. L’arte incisoria è una
componente fondamentale della rivista. Ogni numero è infatti corredato da alcune
incisioni di piccolo formato, che vanno ad impreziosire la rivista. Questa
iniziativa ha permesso la formazione di una raccolta d’arte, tuttora in
espansione. La Collezione Istmi si aggiunge ad un folto gruppo di opere d’arte
contemporanea composto grazie alle donazioni di Enrico Galluppi, Nadia Maurri
Poggi, Raimondo Rossi, Carlo Ceci, Federico Melis, Philippe Artias, Marcello
Lani, alle quali sono dedicate tre sale permanenti del Museo.
La giornata di studi rientra all’interno
dell’iniziativa “Primaverarte” che ormai da anni fa coincidere con l’arrivo
della primavera l’allestimento di nuove e prestigiose mostre che, anno dopo
anno, arricchiscono le sale del museo civico durantino ridando vita e lustro ad
opere dimenticate dai più.
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