|
All’interno della
terza edizione del Festival F4 / un’idea di fotografia va di
scena a Casa dei Carraresi a Treviso la mostra personale di Francesco
Jodice. L’esposizione, a cura di Carlo Sala, è intitolata “Venezia /
L’eredità dei precursori” e presenta un corpus di lavori
inediti legati al quarto film del ciclo Citytellers che l’autore
sta realizzando proprio sulla città lagunare.
Attorno a Venezia esiste un immaginario collettivo costruito da secoli
di rappresentazioni che vanno dalla grande pittura del Rinascimento fino
ai milioni di scatti fotografici digitali che ogni anno vi realizzano i
turisti di tutto il mondo. Francesco Jodice, ricognitore dei fenomeni
sociali e urbanistici, non si è confrontato con l’aspetto esteriore
della città, ma ha mosso la sua indagine da un peculiare interrogativo:
perché oltre mille anni fa è stata edificata una città proprio in un
luogo così ostile? Come sottolinea lo stesso autore: “Questi abitanti, i
Primi Veneziani, sono i precursori di una eredità unica e irripetibile:
nell’arco di pochi secoli sarebbero diventati una gilda di mercanti a
capo di una città-impero in grado di ridefinire i rapporti tra politica
ed economia, stato e religione, diritti privati e doveri collettivi”.
Da anni, con le sue indagini, Jodice è un vero e proprio ricognitore
dell’urbanistica e non ha potuto non lasciarsi attrarre da questa
impresa costruttiva e politica che sembra infrangere le normali logiche
e cautele. |
|
|
Le immagini che ne
emergono parlano dell’essenza attuale della città attraverso i suoi
caratteri archetipali negandone una iconicità strettamente contemporanea
del presente. Con un giro di parole potrebbero essere definite un “film
in costume”, per porre una analisi profonda senza alcun intento
celebrativo o nostalgico.
Ogni immagine esposta costituisce una narrazione corale, quasi
costituisse singolarmente uno storytelling complesso. Stupisce
una fotografia sospesa tra realtà e finzione che mostra la facciata di
un palazzo veneziano. E’ il ritratto di un modellino trovato al Museo
Fortuny che diviene imponente e nella sua “pesante” monumentalità esalta
la perizia di averlo costruito sopra una serie di palafitte in legno. Un
atto di ingegno, ma anche una dimostrazione di potere e forza per
un’impresa che appare quasi impossibile: riuscire dal nulla ad edificare
una città che in alcuni secoli diverrà una delle più popolose d’Europa e
uno dei centri culturali ed economici più floridi del continente.
Nello scorrere degli scatti ci troviamo di fronte all’iconicità di un
abito dalle fattezze del cinquecento o all’immagine rarefatta e
complessa di una palude del Lido di Venezia. Ognuno di questi scatti, se
dal punto di vista compositivo ha una apparente semplicità semiotica,
dischiude in realtà una complessità narrativa che volutamente viene
appena accennata. |
Infatti, Francesco Jodice non vuole porre mai delle risposte
totalizzanti e conclusive del problema. L’intento è di stimolare lo spettatore a
rapportarsi con le opere quasi per completarne l’indagine. Il fruitore posto di
fronte all’immagine e agli spunti che la accompagnano è quasi costretto ad
assumere una presa di posizione e completarla così con le proprie risposte.
A concludere la rassegna i tre film precedenti del progetto Citytellers:
Sao Paulo_Citytellers (2006), Aral_Citytellers,
Dubai_Citytellers (2010). I tre lavori costituiscono un vero e proprio ciclo
di indagine sulle città del presente sotto una lente geopolitica: i fenomeni di
autorganizzazione in una città-regione da 18 milioni di abitanti quale quella
paulista; la sopravvivenza della specie in condizioni da post-umanesimo nelle
regioni kazake ed utzbeke della steppa mongola che una volta ospitavano il
quarto mare interno del pianeta, il Lago di Aral; la strategia per la
costruzione di nuove forme di schiavismo nella città di Dubai.
Note biografiche
Francesco Jodice è nato a Napoli nel 1967. Vive a Milano. La sua ricerca
artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo con particolare
attenzione ai nuovi fenomeni di antropologia urbana. I suoi progetti mirano alla
costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitiche proponendo la pratica
dell’arte come poetica civile. |
|
È docente di Fotografia presso il master in Photography and
Visual design di Forma, tiene un corso di antropologia urbana visuale presso il
Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali della NABA. E’ stato tra i fondatori
dei collettivi Multiplicity e Zapruder.
Ha partecipato a Documenta, La Biennale di Venezia, la Biennale di Sao Paulo,
alla Triennale dell’ICP di New York e ha esposto alla Tate Modern, al Castello
di Rivoli e al Prado.
Tra i progetti principali l’atlante fotografico What We Want, l’archivio
di pedinamenti urbani Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove
forme di urbanesimo Citytellers.
F4 / un’idea di Fotografia
“Francesco Jodice. Venezia / L’eredità dei precursori”
A cura di Carlo Sala
Casa dei Carraresi, Treviso - Via Palestro, 33
15 giugno – 11 agosto
Inaugurazione: venerdì 14 giugno, ore 18.30
Evento promosso da Fondazione Francesco Fabbri e Fondazione Cassamarca.
Con il patrocinio di FIAF, Landscape Stories, TRA e Enzimi, con il supporto di
Associazione Amici Fondazione Fabbri, FAST e Galleria Michela Rizzo, Venezia.
Rassegna inserita in RetEventi Cultura Veneto realizzata da Provincia di Treviso
e Regione del Veneto.
Orari di apertura: da lunedì a domenica, 10.00 – 21.00.
Ingresso: Intero euro 7,00. Ridotto euro 5,00 dai 12 ai 25 anni; over 65;
studenti universitari; aderenti FIAF; gruppi di almeno 15 persone. Gratuito
minori di 12; portatori di handicap con accompagnatore; giornalisti con
tesserino.
Info mostra e prenotazioni:
segreteria@fondazionefrancescofabbri.it
-
www.fondazionefrancescofabbri.it
tel. 0422513150 -
casadeicarraresi@fondazionecassamarca.it |
|