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Subiaco: è qui che le radici si ritrovano in tavola

 

Rajche”, nel dialetto di Subiaco, significa “radici”. Radici che accomunano questo generoso popolo dell’alta valle dell’Aniene, e che traggono la loro linfa da tradizioni, musiche, artigianato e gastronomia del territorio; un retroterra comune che è facile cogliere e respirare nei vicoli e nelle piazze di questo paese in provincia di Roma, con il suo splendido centro storico dominato dalla Rocca Abbaziale che fu dimora dei Barberini, dei Colonna e di Lucrezia Borgia. Qui, il 31 agosto e il 1 settembre, torna per la quinta volta “Rajche, radici in comune”, un evento che permette a tutti i visitatori di sentirsi sublacensi per un giorno, ascoltando e respirando suoni, colori e sapori di un tempo.

 

Muniti di sacca e calice, si potrà passeggiare per gli splendidi vicoli e le piazzette del centro storico di Subiaco, assaggiando una selezione di ben 18 portate della cucina tipica del territorio, realizzate al momento esclusivamente con materie prime del posto; in abbinamento ai piatti, le aziende vinicole locali proporranno i loro migliori prodotti, mentre la musica e i canti popolari faranno da allegra cornice alla festa. Per l’occasione, l’associazione culturale “Rajche” – che organizza l’evento con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Sport e Turismo del comune di Subiaco – farà anche riaprire le vecchie cantine del paese, nelle quali è davvero possibile respirare l’allegria e la serenità tipiche delle feste di una volta.

 

 

La cucina tradizionale, i piatti come li preparavano le nonne, il buon vino e l’allegria popolare sono quindi i protagonisti principali della manifestazione, che il 1 settembre ha in programma anche la terza edizione di “Rajche: di legno, di canna, di pelle”, il festival e mostra-mercato della musica popolare e della liuteria tradizionale. Quindici fra artigiani e costruttori di strumenti come le zampogne, gli organetti, le chitarre e i tamburi, metteranno in mostra i loro lavori, che tutti potranno suonare e provare nei giardini della rocca abbaziale; nel pomeriggio, gli strumenti della tradizione agropastorale saranno imbracciati da musicisti professionisti e così dialetto, poesia e stornelli diventeranno un ulteriore “condimento” alle gustose ricette proposte.

A chiudere l’evento, verrà allestita la tradizionale “panarda”, in piazza Santa Maria della Valle ovvero una cena in piazza caratterizzata da un menù semplice ed efficace per ricordare il modo in cui usavano pasteggiare i nostri nonni.

Pittoresco borgo medievale dell’alta valle dell’Aniene, costruito su una rupe di roccia che domina la campagna circostante, Subiaco è un centro di grande interesse religioso e artistico noto in tutto il Lazio, e non solo. Nel centro storico, all’interno del quale spicca la Rocca Abbaziale medievale, meritano una visita la trecentesca chiesa di San Francesco e quelle neoclassiche di Sant'Andrea e di Santa Maria della Valle. Non lontano dal paese, sorge il monastero di Santa Scolastica, l’unico – fra i dodici voluti da San Benedetto nella valle sublacense - sopravvissuto ai terremoti e alle distruzioni saracene. Si articola intorno a tre chiostri ed è disposto longitudinalmente e parallelamente alla valle dove, per secoli, vissero nella contemplazione e nella preghiera eremiti e monaci. Di grande impatto è anche il monastero del Sacro Speco, eretto nella curvatura di una alta parete di roccia e sorretto da nove alte arcate, con il suggestivo labirinto interno fatto di ambienti di vita quotidiana, piccole chiese e cappelle scavate nella roccia.

 

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