|
Nascono così “corpi interi, corpi nudi,
dettagli di corpi o corpi abbozzati, figure ritte in piedi, figure in
contorsione che giocano su diverse scale di rappresentazione, occupando
tutto il campo della composizione, mai solitarie, talvolta moltiplicate
o quasi barocche”. Vi sono poi lavori speciali che nascono dall'uso
della tecnologia e da “una strategia archeologica e globale”. “Sulle
immagini digitali di Google Earth – spiega la March – da una
lontanissima Buenos Aires, Perrin scopre e percorre Siracusa, si ferma
invece di addentrarsi nella storia di quei luoghi, si ferma in posti
precisi, agli angoli, davanti alle pareti. Con l'intervento della
fotografia sfrutta al massimo le possibilità offerte da quello
strumento, seleziona squarci e dettagli, deformati o evanescenti con cui
mette in risalto vestigia che funzionano come orme, impronte
mnemotecniche di condensati passati remoti. Su queste vestigia
costruisce nuovi significati del presente; così uno sguardo altro si
somma al presente, dando visibilità, realizzando costruzioni,
architetture, trame e presenze fantasmatiche”.
Gonzàles Perrin (Punta Alta - Buenos
Aires, 1954) si è formato negli anni '70 a Buenos Aires ed è entrato
nel mondo dell'arte nel decennio successivo. Ha studiato pittura,
litografia e disegno e ha vinto numerosi premi nazionali e
internazionali, tra cui il Gran Premio d’Onore del Salone Nazionale dei
Disegni (Argentina, 2006). Le sue opere sono presenti in musei,
collezioni pubbliche e private d'America e d'Europa. |