“Renzo Lupo
Pittore (1913-2002) personale nel centenario”
La retrospettiva
dedicata all'artista Renzo Lupo, è una ricca esposizione delle sue opere.
Insegnante di storia dell'arte e importante pittore, Renzo Lupo partecipa a
molte mostre e vince alcuni prestigiosi premi, tra i quali il primo premio ex
aequo per il ritratto contemporaneo al Circolo degli Artisti di Firenze (1954).
Uomo di grande cultura, la sua pittura di impianto naturalistico, venata di
sottile malinconia, trova ispirazione nel post-impressionismo francese. Lasciata
la toscana ancora giovane, si trasferisce a Sarzana. Viene nominato ispettore
onorario ai monumenti di Sarzana dalla Soprintendenza per i beni Architettonici
della Regione Liguria
e
con questo titolo ha contribuito alla trasformazione del carcere mandamentale a
bene architettonico tutelato dalla Soprintendenza. Vive a Sarzana per il resto
dei suoi giorni.
"L'Italia
attraverso la cartografia antica e
satirica"
Estratto
dell'intera collezione, già esposta al Vittoriano a Roma, la mostra propone un
excursus del territorio italiano nei secoli attraverso una selezione di circa 30
prestigiose e raffinate carte geografiche originali dal XV al XIX secolo,
provenienti dalla collezione Gianni Brandozzi. Le carte geografiche saranno
suddivise in 3 sezioni tematiche: la prima racconterà il territorio italiano
nella sua interezza, la seconda sarà dedicata al territorio ligure e toscano, la
terza invece sarà un racconto umoristico e satirico non solo sull’Italia, ma
sull’Europa: un viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca delle radici del
nostro territorio, analizzando i mutamenti dei confini, dei toponimi, della
geografia politica. Organizzata da Renata Knes, Martina Gatto Ronchero e Sabrina
Ragaglini di Negro, con il patrocinio del Comune di Sarzana- Assessorato alla
Cultura e in collaborazione con Giovane Europa Associazione Culturale, Ascoli
Piceno.
“zeroeuro a cura di Factory”
esposizione dedicata
all’arte contemporanea a cura di Factory
In Factory , gruppo di
artisti eterogenei, coesistono tanto l’idea artistica e la progettazione, quanto
il pragmatismo del “saper fare” e l’ausilio dei laboratori artigianali. La
Factory è eterogenea, ciascuno ha personalità e linguaggio diversi, che vanno
dalla pittura/scultura, alla grafica, alla fotografia, al video, alla
progettazione, alla lavorazione del vetro; e’ fondamentale la collocazione delle
opere: una volta entrati nello spirito del luogo dove le opere dovranno essere
collocate, gli artisti discutono, scelgono, aggiustano per fasi successive.
Factory è quindi un
organismo che cambia forma a seconda delle necessità, si adatta alle situazioni…
Ha una testa guida (quella
di Giuliano Tomaino, coperta di riccioli bianchi) affiancata dalle teste
pensanti di Cristina Balsotti, Sandro Del Pistoia, Paolo Fiorellini, Claudia
Guastini, Stefano Lanzardo, Elisa Modugno, Francesco Ricci. Ha anche molte mani,
e che mani. La struttura della Factory assomiglia per certi versi a una scultura
di Del Pistoia: è polimorfa, aggregabile all’infinito, dilatabile, riducibile,
non è modulare.
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