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TEATRO LO SPAZIO
Stagione teatrale 2013/2014
Direzione Artistica: Alberto Bassetti e
Francesco Verdinelli
Dal 7 al 13 Ottobre
2013
STORIE DI DONNE MORTE AMMAZZATE
(barbarie italiana)
12 storie di femminicidio
Testi di Betta Cianchini
A cura di Alessandro Machìa
Con (in ordine di dipartita):
Sonia Barbadoro, Laura Mazzi, Federica Quaglieri, Gabriele Guerra
(con la partecipazione di Pino Le Pera), Giada Prandi, Arianna Ninchi,
Stefania Papirio, Giada Fradeani, Claudia Mei Pastorelli, Francesca
Romana Miceli Picardi, Andrea Lolli e Sylvia De Fanti.
Blitz Artistico Adele Ceraudo |
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Dodici storie differenti,
ambientate in contesti sociali, culturali ed economici diversi. Dodici storie di
donne, riviste e rappresentate con 12 tagli e prospettive differenti.
7 Ottobre 2013
Odiavo i crisantemi
di Betta Cianchini
con Sonia Barbadoro
Non sapevo fare la valigia
di Betta Cianchini
con Laura Mazzi
8 Ottobre 2013
La prostituta che si metteva i cerotti ai piedi e lo scagnozzo del Drago
di Betta Cianchini
Con Federica Quaglieri, Gabriele Guerra e la partecipazione di Pino Le Pera
9 Ottobre 2013
Angela e il cassettone della suocera
di Betta Cianchini
con Giada Prandi |
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La sgambatura
Di Betta Cianchini
Con Arianna Ninchi
10 Ottobre 2013
Mancato Soccorso al Pronto Soccorso
di Betta Cianchini
con Stefania Papirio
L’ultima camicia da stirare
di Betta Cianchini
con Giada Fradeani
11 Ottobre 2013
(Dalla Trilogia: Ex moglie si innamora di ex moglie: Erika – l’altra)
di Betta Cianchini
con Claudia Mei Pastorelli
12 Ottobre 2013
(Dalla Trilogia: Ex moglie si innamora di ex moglie: Maria – Lei )
di Betta Cianchini
con Francesca Romana Miceli Picardi
13 Ottobre 2013
(Dalla Trilogia: Ex moglie si innamora di ex moglie: Salvatore – Lui)
di Betta Cianchini
con Andrea Lolli
Per il bene del figlio, dello stalker e dello Spirito Santo
di Betta Cianchini
con Sylvia De Fanti
Domenica 13 ottobre 2013, dalle h 20.00 la prima Notte Rossa sul femminicidio,
in ricordo di tutte le donne “morte ammazzate”.
NOTE DI REGIA
12 Storie italiane.
12 ambientazioni diverse.
12 diversi casi con un’unica certezza: la fine è tristemente nota.
Le storie raccontate - ci tiene a spiegare l’autrice Betta Cianchini -
sono storie italiane. Ogni storia messa in scena è un puzzle di tante storie.
Questo perché mai avrei messo in scena una storia unica, così com’è. Questo
modo di raccontare la crudeltà del fenomeno mi ha sempre dato il rimando di
“profanare” una vita che già di suo, di soprusi e dolorosa profanazione ne è
piena.
Dopo aver studiato più di 200 casi degli ultimi due anni, (ha iniziato a
studiarli per organizzare gli interventi per la Marcia di Ostia contro il
Femminicidio del 1 giugno 2013 “Mai più” organizzato dall’Associazione PuntoD di
cui fa parte) ho iniziato a scrivere monologhi di donne cercando di creare
degli arabeschi emotivi e di cronaca tra tutte le vite. E mi sono accorta che il
paradigma è molto spesso lo testo. Il sentirsi improvvisamente in un film
horror, in una gabbia mentale e la paura di uscire dalla stessa. Quindi
l’impotenza e soprattutto l’incapacità di riuscire a raccontare agli altri la
verità. Più l’estrazione sociale, culturale ed economica della donna è alta, più
il disagio nel raccontarsi è prepotente, potente ed invalidante. E più alta è la
percentuale delle donne che mettono piede in caserma o in centro antiviolenza e
scappano.
Ma non è il mio lavoro fare un saggio su questo orribile fenomeno, non voglio
intellettualizzare un Progetto che ha per obiettivo quello di trattare il tema e
soprattutto di parlare agli uomini attraverso le donne.
Le storie – prendendo vita dalla quotidianità nuda e cruda – hanno spesso un
taglio ironico e grottesco, che poi è la cifra della stessa autrice. Per questo
il primo monologo presentato ad Aprile - Ex moglie si innamora da morire di
ex moglie - … sta avendo un forte riscontro. Normalmente dietro queste
“operazioni” c’è il crogiolamento nel dolore “tout court”. Questo sarebbe troppo
facile e non servirebbe a nessuno, anzi servirebbe ad allontanare l’attenzione
della società civile dal problema. Bisogna parlare con “semplicità emotiva nella
narrazione” che è cosa ancor più difficile ma tanto più urgente. E bisogna
raccontare queste storie perché “spesso anche quando si denuncia… c’è qualcosa
che si inceppa… che non va avanti”. Perché tanti casi di donne uccise nonostante
la denuncia?
Ecco perché i racconti in scena, ecco perché la Notte
Rossa. Capire il problema con chi il problema lo vive, lo tratta e ci lavora.
Nella Notte Rossa una penalista ci farà capire le novità in materia giuridica e
parleranno finalmente le Task Force di Polizia e Carabinieri. Proprio per capire
"dove si inceppa l'ingranaggio".
Altrimenti sono solo spettacoli e plastici da guardare la sera comodamente
seduti su un divano”. Dimenticando che questa è roba vera e tutta italiana.
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