Una donna, un genio, colei che segna un cambiamento nel
modo di vedere e raccontare le cose.
Un'artista che voleva andare dove nessuno era mai stato,
oltre lo sconosciuto, oltre il proibito e in quello sconosciuto ci siamo
noi e c’era anche lei.
Nessuno era troppo squallido, sporco, osceno per essere
visto.
Freaks, vagabondi, prostitute, emarginati, pazzi, malati
e anche gente apparentemente comune.
Tutti hanno qualcosa di speciale se visto da vicino.
Diane era disposta a tutto per poter entrare nel loro privato e aprire
finalmente gli occhi. La sua fotografia è, anocra oggi, uno sguardo
aperto, intimo, sincero.
In questo spettacolo, a una sola voce, Diane è nel suo
ultimo appartamento di New York, tra fotografie e umori difficili.
Attraversiamo la sua storia, fatta di flash, brevi scatti fotografici
che ci portano in un mondo complesso e affascinante.
La donna, l’avventuriera, la spregiudicata, l’oscura e
ironica; tutte le sue sfaccettature si mostrano nel tentativo infine di
ricongiungersi.
PROIBITO –
DIANE ARBUS UN'ICONA DELLA FOTOGRAFIA
Scritto,
diretto e interpretato da Prisiclla Giuliiacci
assistente
alla regia Beatrice Cacace
scenografia
Francesco Campese
disegno e
tecnico luci Pietro Frascaro |