|
Il dottore ci espone i suoi ragionamenti
in merito attraverso la visione di un racconto, “Un'Altra Vita”, un
intreccio narrativo di sua invenzione che comprime una summa di psicosi
nelle vite di quattro personaggi tipo messi a confronto all'interno di
una qualsiasi esistenza ordinaria.
“Un'altra vita” è la storia di Rhonda,
Kevin, Leyla e Rolf: Rhonda vuole avere dei figli ad ogni costo, anche
se non può più averne, Kevin è impotente eppure si costringe ad amare le
donne senza affrontare il proprio dramma, Leyla è disposta ad essere
umiliata e ad umiliare pur di venire accettata da qualcuno e Rolf è un
cinico sociopatico ripiegato in una violenta forma di sex addiction.
Causa profonda che determina lo sviluppo della trama é la loro
solitudine interiore; solitudine interiore perché, i nostri “Eroi”, non
amandosi e non accettandosi, alimentano unicamente la loro bassa
autostima.
Quest’ultima in un circolo vizioso li
porta, inconsapevolmente o meno, a tenersi lontani dalle relazioni
autentiche, a temerle, a non cercarle veramente, catalizzando unicamente
rapporti forzati.
Se solo “ritrovassero” loro stessi,
“troverebbero” gli altri.
La vicenda narrata si svolge in un America
di fantasia, frutto di un immaginario europeo tradotto dai film e dalle
situazioni stereotipe che ne derivano, per creare nello spettatore quel
sentimento di distanza e ambiguità necessario ad affrontare i piccoli
momenti di ordinaria follia “all'occidentale”. Se di Rhonda, Kevin,
Leyla e Rolf non conoscessimo i pensieri che muovono il loro agire non
sembrerebbero tanto diversi da Noi. |