Ratti, attore di
teatro, fa parte dal 2002 del cast della fortunata trasmissione di RAI radio2
“Il ruggito del coniglio”. Negli ultimi anni l’abbiamo visto in televisione
nelle fiction “La ladra” su RAI 1 con Veronica Pivetti e ne “I Cesaroni” su
canale 5 dove interpreta il ruolo di Barilon. Presenza fissa nelle stagioni
2010-2011 della trasmissione di RAI 3 “Per un pugno di libri” condotta da Neri
Marcorè.
Dal 24 al 27
Giugno sarà di scena Effetto Larsen di Marco Muscarà per la regia di Lina
Bracaglia.
L’effetto Larsen
in fisica è il tipico fischio stridente che si sviluppa quando i suoni emessi da
un altoparlante ritornano ad essere captati da u microfono. Più semplicemente
rappresenta quel fastidioso rumore che avviene ad esempio quando uno speaker
parla al microfono con il volume in cuffia troppo alto. Oppure quando un
ascoltatore interviene al telefono mantenendo la radio accesa nelle vicinanze.
Qualsiasi siano i contenuti del messaggio che l’ascoltatore vuole proporre, il
suo pensiero risulta, in queste circostanze, assolutamente inascoltabile. Il
mondo della radiofonia privata, soprattutto romana, è ricco di effetti Larsen,
cioè di fattori esterni che impediscono la realizzazione di un prodotto con una
qualsiasi rilevanza artistica. Ci si trova immersi in un magma di ignavia, di
scarsa competenza, di marchette da quattro soldi e di interessi personali che
finiscono sempre per prevalere sul messaggio da comunicare. E’ una dura guerra
di compromessi tra la volontà di cambiare questo mondo e la tentazione di cedere
alla pigrizia che lo contraddistingue. L’incredibile è come a volte, in questo
oceano di mediocrità, si riesca a realizzare qualcosa di buono.
Dal 2 al 4
luglio, sarà di scena COME EVITA, PIU' DI EVITA MI AMERO'
di e con Arnolfo Petri. Scene: Armando Alovisi
Costumi: Roberta Mattera Musiche originali: Marco Mussomeli.
Chi avrebbe
potuto trasformare le ultime ore di vita di Eva Peron, la grande eroina
dell’Argentina moderna, nel delirio di una pazza ossessionata dalle trame di
palazzo e dai gioielli da indossare per il suo funerale? Ma naturalmente Arnolfo
Petri, che attraverso il suo universo surreale e chiassoso delinea una satira
crudele sul potere. Un affresco shocking ed irriverente in cui militari, preti,
affaristi, perfino dio si confondono e mescolano in uno spaccato beceramente
kitsch sui guasti del potere. In cui anche il cancro, esibito da Eva, nouvelle
Giovanna d’Arco, come un moderno martirio, diventa fonte di spettacolarità. Una
ironia spietata sulla decomposizione del nostro presente. In un camerino
kitsch da avanspettacolo, Eva ride, piange, grida al mondo la sua disperazione.
Rinchiusa dentro la sua stanza, nelle ultime ore della sua vita, vomita tutto il
suo disprezzo per quel potere che l’ha resa la regina dei descamisados ovvero
Nostra Signora dei Miserabili. Attraverso una costruzione a spirale, in
un vortice variopinto di insulti e di crudeli verità, Eva rivive il suo doppio.
Il suo passato di miserabile nel fango di Los toldos, la sua giovinezza di
prostituta a Porto Madero e il suo apice di splendore come Presidentessa
dell’Argentina. Uno spaccato irriverente, crudele, dissacrante sulla
putrefazione del potere.
Dall’8 all’11
luglio
è la volta dello spettacolo IL BUCO di Roberta
Calandra, con Nadia Perciabosco, regia Laura De Marchi, allestimento scenico
Maria Teresa Padula. C'è chi nasce bomba e chi nasce ciambella e, per
motivi assolutamente personali, passa la vita a nascondere, tentar
di riempire, mediare, ostentare il proprio "buco di formazione".
Questo monologo tragicomico, che utilizza diversi registri di umorismo,
da quello psicoanalitico di matrice anglosassone al ritmo
concitato del cabaret, mostra in scena una donna sola,
autoironicamente introspettiva, irrimediabilmente (o quasi) avvoltolata
su se stessa e sui propri fantasmi, ma non del tutto chiusa al
cortocircuito che spezza il cerchio della solitudine, in un inarrestabile
flusso di parole, impressionantemente simile a quello di tutte noi, almeno in
alcuni snodi cruciali dell'esistenza...
Note di regia:
“Il Buco … la prima cosa che si mangia sono gli altri … poi
quando stai da sola …tutto quello che trova … il Buco è fatto così”! Il Buco,
monologo tragicomico di Roberta Calandra, tratta questo, la “mancanza” il
“disagio” “il buco” appunto …per qualcosa che non c’è … e si trasforma in
sintomo “qualcosa da riempire” ma con cosa? Cibo? Sonno? Sigarette? Sesso?
Droga? Amore? “Finché uno non ha riempito il suo buco da solo nessun altro può
farlo” quindi anche l’amore no .. forse …allora la protagonista intraprende un
cammino di continue “cadute” e “risalite” perché il buco “ ti sbatte a terra”
dopo che hai creduto di sconfiggerlo …. Quando meno te l’aspetti … si
ripresenta! Nella messinscena l’attrice fa una sorta di “outing” un
monologo/confessione nel racconta il suo rapporto con il “buco”: un rapporto
ambiguo perché il “buco” è un nemico da sconfiggere ma nello stesso tempo è “il
motivo per il quale sono viva….” Nadia Perciabosco, l’interprete, viaggia così,
tra un rapporto diretto con il pubblico nel quale “racconta” senza mezzi termini
il suo rapporto con il buco ad una narrazione nella quale l’attrice rivive in
una sorta di “flashback cinematografico” comico ed a tratti esilerante, le fasi
nelle quali ha tentato di combattere il buco!
Dal 15 al 18
luglio
è di scena HAMLETELIA di e con Caroline
Pagani.
HAmletelia è una
riscrittura dall’Amleto di William Shakespeare dal punto di vista di Ofelia. Del
fantasma di Ofelia. Amore, -nei suoi vari aspetti-, morte, al di là, e
metateatro. Una storia di fantasmi, amori, morti violente, ambientata in un
cimitero avvolto da terra scura, abitato da un corvo nero appollaiato su una
vanga e da una pantegana dietro a una tenda. Su un palco ricoperto di terra, lo
spazio vuoto di una fossa, con costumi teatrali, lettere, ricordi. Lo spirito di
Ofelia riporta in vita i vari personaggi attraverso gli espedienti teatrali
dell’amnesia, della schizofrenia, e di una poliglossia ragionata, ricreando in
sintesi la storia di Amleto, attraverso le riviviscenze del padre, del fratello,
dell'amato, di Gertrude, ‘diventando’ di volta in volta l’uno o l’altro, dal suo
punto di vista. Hamletelia vuol essere anche un percorso e ri!essione sul senso,
dalla sensualità libidinosa di Gertrude a quella pura di Ofelia, al disgusto per
il sesso e alla misoginia di Amleto, soprattutto attraverso l’olfatto, da sempre
considerato il più erotico di tutti i sensi. Il concime come elemento scenico
rimanda al letto reale, diventato una porcilaia di lenzuola incestuose, ai corpi
in disfacimento nel cimitero, al marcio della Danimarca. Ofelia voleva veramente
suicidarsi? Morì casta? Ha vissuto le gioie dell’amore? Sicuramente Ofelia -
come Amleto - in questo uniti dal tema della follia e della lacerazione -
rappresentava uno scandalo alla corte di Danimarca. E’ stata abusata, "no alla
"ne, da tutti gli uomini della sua vita, e ancor più per"damente, dall’unica
donna, che si è alleata a quel mondo patriarcale.
Molti sono gli
ammiccamenti al teatro e ai suoi vari generi, dagli stili recitativi ‘classici’
alla parodia. Ofelia, imbozzolata in un sudario bianco, è ora un fantasma, una
sciamana, una bambina che balla, canta, una becchina che pulisce il cimitero e
riordina la propria fossa, una donna che vive amplessi immaginari con l’uniforme
di Amleto, al ritmo delle canzoni shakespeareane, sbozzolata, sulla nuda terra.
Diventa la lussuriosa Gertrude, il multi sfaccettato Amleto, il semi-incestuoso
Laerte, un soldato violatore, e se stessa, un personaggio amletico, comico,
buffo, a tratti drammatico, moderno e contemporaneo, dall’infinita varietà.
Dal 22 AL 25
LUGLIO va in scena “Pazza d’amore”,
spettacolo tratto dal testo di Dacia Maraini, per la regia
di Emanuele Vezzoli , con Sara Pallini come attrice protagonista e
Matteo Castellino. Cameraman Gaetano Romano, Scene di Tiziana Liberotti,
Disegno luci Marco Zara, Datore luci e fonica Emanuele Genna, Video a cura di
Gaetano Romano, Organizzazione Carlo Dilonardo, regia Emanuele Vezzoli.
In uno studio
televisivo una prostituta racconta senza pudore la sua storia. Sotto i
riflettori, eccitata dalla luce e dal microfono, “come i cantanti !?” chiede al
regista, interrompendo ripetutamente il suo racconto con domande spesso
inadeguate. Come un flusso di coscienza la protagonista ci trasporta in un mondo
di caleidoscopica umanità dai risvolti perfino grotteschi, accentuati nel
rapporto col regista-intervistatore che, sempre più spazientito dalla goffaggine
di lei, finisce per imbarbarire senza scrupoli quanto di più sincero e amorevole
ci sia nella storia di Renza. Se lo scopo dell'intervista è lo scoop, piuttosto
che conoscere e approfondire una vicenda umana, si focalizza l'attenzione su
quanto, anche attraverso i media, emerga ancora una concezione del tutto
maschilista della nostra società e, con eleganza ed ironia, si pone un quesito
molto attuale: si può chiamare questa TV in-formazione?
Si chiude la stagione estiva con lo spettacolo che sarà in scena
dal 29 luglio al 1 agosto: CLOSER di Patrick Marver, per la regia di Adriana
Milani, con:
Alessandra Basile,
Simone Spinazzé,
Valentina Pescetto,
Gianluca
Sollazzo.
Dan, innamorato
di Alice, splendida ed insicura ex spogliarellista incontrata appena giunta a
Londra, conosce la sofisticata Anna per un caso e inizia a esserne tormentato.
Lei non sembra ricambiare, ma la passione di lui la stuzzica e la tenta fino al
punto di farla cedere alle sue lusinghe e di lasciare Larry, il marito
conosciuto – per altro – proprio grazie a un sadico scherzo di Dan. Con Dan e
Anna legati, per gli altri due si apre un periodo di angoscia e disperazione,
che ognuno risolve a suo modo, anche attraverso un imprevisto incontro, ma i
travagli per le due coppie non sono finiti. Anna concede a Larry, disposto a
firmare i documenti per il divorzio, un’ ‘ultima volta’ facendo impazzire di
gelosia Dan e finendo col rovinare tutto. Dopo aver riconquistato Anna, Larry si
prende un’altra rivincita sul rivale deridendolo e ventilando l’eventualità di
un incontro sessuale con la sua ex. Tornato felicemente con Alice, Dan, non
riesce a cancellare questo dubbio, il tarlo lo rode fino ad ossessionare la
ragazza, che delusa finisce con il lasciarlo definitivamente. Purtroppo la
tragedia è dietro l’angolo. Tutte le coppie si sfasceranno e Alice perderà la
vita.
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