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VICARIATO DI ROMA
Ufficio
Comunicazioni Sociali
Una porta verso l’Infinito
L’uomo e l’Assoluto nell’arte
2013
IL TUTTO NEL FRAMMENTO
Di luce propria
Installazione di Emanuela
Fiorelli e Paolo Radi
Dal 15 al 28 aprile 2013
Inaugurazione: Domenica 14
aprile h 18.30,
Chiesa degli artisti, Piazza
del Popolo
Emanuela Fiorelli e Paolo Radi
realizzano per lo spazio della basilica di Santa Maria in Montesanto, la
Chiesa degli Artisti, una doppia installazione, strettamente legata
all'architettura del luogo ed al tema di questo secondo appuntamento del
progetto "Una porta verso l’Infinito", nella sezione dedicata alle
installazioni artistiche: il Tempo di Pasqua .
Una
riflessione sul senso etimologico di questo periodo dell’Anno Liturgico,
nel suo valore di
passaggio, dalla morte
alla vita, dal vizio alla virtù, alla libertà della salvezza, attraverso
la purificazione. Con la sua passione e morte, Cristo riscatta, col
mistero della Risurrezione, l'umana natura, corrotta, passando dal mondo
terreno alla gloria del cielo. |
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Entrambi
gli artisti dialogano col senso del luogo, con la sua sacralità e con la
sua magnificenza, ritagliando all'interno della Basilica spazi interiori
propri, atemporali, sospesi. Percorsi percettivi che, seppure in maniera
differente, avvicinano l'osservatore all'intuizione di un valore
simbolico profondo che sottende la semplice osservazione, secondo un
processo infinito di visioni, decifrazioni, indizi, silenzi e luci.
Emanuela
Fiorelli posiziona delle teche in plexiglas retro-illuminate nelle sei
cappelle laterali della Basilica. Al loro interno, attraverso un gioco
di immagini architettoniche, luci e tessiture, l'artista astrae lo
spazio che le accoglie, inserendo le immagini delle cappelle che le
conterranno, quasi a moltiplicare l'idea già grandiosa e abbondante del
barocco. Tracciando differenti coordinate, intessendo nuove profondità,
annullando gli spazi reali, la distanza tra l'opera e chi la osserva si
annulla, in un gioco intimo tra dentro e fuori, tra geometrie reali ed
emozionali.
L'opera
di Paolo Radi, collocata sul pavimento, affiora da terra, al centro
della Basilica. Un mausoleo del silenzio, fatto di luce e trasparenza,
da dove, tra le pieghe del visibile, si intravedono geometrie sottili,
forme pure. Affioramenti ed immersioni, ombre e trasparenze ricreano uno
spazio metaforico, "oltre" la materia, all'interno di se stessi o verso
una dimensione soprasensibile, come se qualcosa di sovraumano fosse
celato dietro le apparenze mondane, dietro l'effimera opacità della vita
terrena. |
Sia
Emanuela Fiorelli che Paolo Radi, partendo dalla visione spaziale, conducono,
attraverso una tensione immaginativa, propria di qualsiasi forma del conoscere,
ad una dimensione di eternità. Entrambi rappresentano l'umana ricerca dello
spirituale, dell' Assoluto, che per Emanuela Fiorelli si scopre attraverso una
traccia, una trama essenziale, per Paolo Radi si percepisce solamente, ma non si
vede mai. |
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