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MOSTRA D'ALESSANDRO - Roma

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Verena D’Alessandro

Percorsi

Opere scelte 2005 – 2012

                                          A cura di Andrea Romoli Barberini

 

·        tipo di esposizione: mostra personale di pittura

·        luogo: Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, via IV Novembre  119/A

·        inaugurazione: martedì 26 febbraio 2013 ore 18

·        durata della mostra: da sabato 23 febbraio a giovedì 7 marzo 2013

·        orario: lunedì-venerdì dalle 10.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00,  domenica chiuso

·        ingresso libero

·        cura e presentazione in catalogo di Andrea Romoli Barberini,

·        La mostra è patrocinata dalla Provincia di Roma e dalla Fondazione d’arte Franz Ludwig Catel.

 

 

Nella mostra personale di Verena D’Alessandro a Palazzo Valentini vengono presentati una ventina di dipinti ad olio - di cui diversi inediti - di grande e medio formato, che offrono una significativa antologia delle opere che l’artista ha realizzato sul tema del paesaggio suburbano ed extraurbano negli ultimi sette anni. Soggetti del primo nucleo di opere (2005-2008) sono i simboli del mutamento che, con intensità diverse, accomunano tutte le aree limitrofe alle metropoli: agglomerati di casermoni anonimi di periferia fittamente allineati, autostrade e grandi vie di scorrimento con i loro raccordi, snodi e diramazioni ferroviarie, depositi, capannoni e sili abbandonati: icone di moderna archeologia industriale . Sono luoghi comuni e ordinari dove l’uomo contemporaneo, seppur mai raffigurato nei quadri di Verena D’Alessandro, ha tuttavia vistosamente lasciato i segni del suo intervento.

A caratterizzare le opere di questo primo periodo è una scenografia di habitat deserti permeati da una suggestiva, irreale atmosfera dai connotati vagamente inquietanti. In contrapposizione a questo primo gruppo di opere, il secondo (2009-2012) ritrae spazi e silenzi immensi, distese d’alta montagna con le nevi che si sciolgono ai primi tepori primaverili, le terre marrone intrise d’acqua, ghiacciati fiumi che meandrificano tra le nebbie invernali, prati che spuntano timidamente verdi dopo il gelo, ma anche crepuscoli e tramonti che inondano di calda luce vasti panorami a volo d’uccello.

Eseguiti con veloci colpi, raschiature e striature di spatola, i quadri in mostra, seppur con diversi temi, presentano molti tratti comuni. I paesaggi sono tutti luoghi di invenzione creati dalla fantasia e dalle memorie visive dell’artista, volutamente lontani da qualsiasi riferimento geografico.

 

Un personale e riconoscibile stile di pittura caratterizza inoltre l’intero percorso artistico: una ricerca visiva in cui il naturalismo e la descrizione meticolosa viene superata da una riuscita combinazione tra l’essenzialità del segno al limite dell’informale e i codici referenziali della pittura figurativa. “Il tema paesaggistico di Verena D’Alessandro – come scrive Andrea Romoli Barberini nella presentazione in catalogo della mostra – affrancato com’è dalla rappresentazione fedele di luoghi realmente esistenti, può generarsi liberamente da una gestualità fluida, dissimulata dietro successivi interventi che, giocando con le analogie formali suggerite dalla pittura stessa, dirottano e riportano nei territori della referenzialità il segno e la macchia, la materia e il colore per tradurli e ricondurli in forme e strutture riconoscibili”. Ne risulta un realismo visionario che, rispetto alla pittura realista tout court, è più allusiva ed enigmatica sul piano comunicativo e più di atmosfera ed interpretata sul piano espressivo.

A completamento del percorso antologico e come omaggio alla città che ospita l’esposizione, la mostra include anche un quadro di grandi dimensioni che raffigura il profilo riconoscibile dell’orizzonte di Roma: una Roma ventura, immaginata come potrà essere in un futuro prossimo più che ritratta nel presente. L’esposizione ha luogo nella bella cornice di Palazzo Valentini, nel cuore della Capitale, a pochi passi da Piazza Venezia. Il Palazzo vanta un lungo e prestigioso passato. Edificato alla fine del Cinquecento, più volte ampliato nel corso dei secoli successivi, divenuto nel 1873 sede centrale della Provincia di Roma, è oggi anche un luogo di visita di un importante sito archeologico: le ‘Domus’ patrizie romane di età imperiale risalenti al tardo II-III secolo d. C.

 

BREVI NOTE BIOGRAFICHE DI VERENA D’ALESSANDRO

CON UNA SELEZIONE DELL’ATTIVITA’ ESPOSITIVA

 

Pittrice e fotografa, Verena D’Alessandro nella sua produzione visiva ha sempre voluto tener separate le due forme espressive, concentrando la sua ricerca sulla specificità di procedimento e di linguaggio di ognuna di esse.

Il suo è un percorso artistico atipico. Ha studiato, ancora molto giovane, fotografia alla Scuola del Cinema di Milano. Laureatasi all’Università La Sapienza di Roma e successivamente specializzatasi in Sociologia dell’Arte e della Cultura all’Ecole des Hautes Etudes di Parigi, ha lavorato per diversi anni nell’ambito della ricerca universitaria e, come libera professionista, nel campo della fotografia. In quel periodo ha realizzato réportages per varie riviste e libri fotografici, ha collaborato con rubriche e con la Rai su temi attinenti la comunicazione visiva e il linguaggio fotografico. Dagli inizi degli anni ‘80 sono numerose le esposizioni in luoghi istituzionali in cui è stata invitata con i suoi lavori fotografici. Tra queste da ricordare la sua partecipazione a Roma nel 1993, nel 1994 e nel 1996 rispettivamente al II, al III e al IV Festival di Arte Fotografica e le esposizioni nel 1996 e 1997 all’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie.

         A metà degli anni ‘90 avverte l’esigenza di una maggiore libertà espressiva. Inizia allora ad affiancare la pittura alla produzione fotografica, senza tuttavia ibridare le due forme espressive. Dopo aver conseguito un diploma quadriennale in pittura presso l’Istituto Comunale delle Arti Ornamentali di Roma, espone i suoi primi cicli pittorici: Consonanze, black & white Music e Figure in azione nel 2001 e 2003 a Roma in due mostre personali alla Galleria Le Opere, e nel 2005 alla Galleria Studio S-Arte Contemporanea. Partecipa a Buenos Aires nel 2005 all’Esposizione Inchiostro Indelebile. Impronte a regola d’arte al Museo Nazionale d’Arte Contemporanea, e a Roma nel 2008 alla mostra Impronta Globale all’I.S.A. a cura di Daniele Arzenta.

Successivamente approfondisce e sperimenta sul piano tecnico la stesura a spatola dei colori ad olio e concentra sul piano tematico la sua ricerca sul paesaggio urbano e suburbano, a cui si accosta con una visione fortemente personale.

Dal 2006 al 2011 realizza su questo tema diversi quadri, molti del quali presentati, su invito, in esposizioni istituzionali oltre che in gallerie private. Da segnalare, tra le altre, nel 2007 a Roma la mostra personale Metamorfosi urbana alla Galleria André a cura di Benito Recchilongo, con catalogo; l’anno successivo, sempre a Roma, la mostra personale Mutamenti suburbani alla Galleria Lombardi con la presentazione in catalogo di Carlo Fabrizio Carli; nel 2010 Post-Avanguardia a Ferrara al Castello Estense e successivamente a Massa Carrara al Castello Malaspina e a Lecce al Castello di Carlo V, a cura e con la presentazione in catalogo di Paolo Levi; ancora nel 2010 ad Imperia Mimesis alla Pinacoteca Civica, a cura e con presentazione in catalogo di Valentina Calzia; nel 2011 a Milano la mostra personale Urban Landscapes alla Galleria Zamenhof a cura e con la presentazione in catalogo di Virgilio Patarini; infine nel 2011 a Spoleto la mostra personale Città & Dintorni alla Galleria Polid’Arte.

Nel 2010 inizia a lavorare ad un nuovo ciclo di pittura incentrato, come già in precedenza, su luoghi d’invenzione: in questi ultimi lavori gli scenari urbani cedono tuttavia il posto a vedute extraurbane pervase da una quiete e silenzio irreali. Una prima serie di questo ciclo è stata esposta nel 2011 nella mostra personale Su terre silenziose alla Galleria Incontro d’Arte a Roma con la presentazione in catalogo di Robertomaria Siena. Un secondo nucleo di lavori sarà esposto nella mostra personale Percorsi. Opere scelte 2005-2012 a Palazzo Valentini con la cura e la presentazione in catalogo di Andrea Romoli Barberini. Un’esposizione, quest’ultima, in cui verrà anche presentata una significativa antologia delle opere realizzate negli ultimi sette anni.

          Dal 2006 Verena D’Alessandro insegna Comunicazione Visiva al Master in Psicologia dell’Arte e dell’Organizzazione Museale presso l’Università La Sapienza di Roma, città dove vive e lavora.

 Nel 2010 inizia a lavorare ad un nuovo ciclo di pittura incentrato, come già in precedenza, su luoghi d’invenzione: in questi ultimi lavori gli scenari urbani cedono tuttavia il posto a vedute extraurbane pervase da una quiete e silenzio irreali. Una prima serie di questo ciclo è stata esposta nel 2011 nella mostra personale Su terre silenziose alla Galleria Incontro d’Arte a Roma con la presentazione in catalogo di Robertomaria Siena. Un secondo nucleo di lavori sarà esposto nella mostra personale Percorsi. Opere scelte 2005-2012 a Palazzo Valentini con la cura e la presentazione in catalogo di Andrea Romoli Barberini. Un’esposizione, quest’ultima, in cui verrà anche presentata una significativa antologia delle opere realizzate negli ultimi sette anni.

          Dal 2006 Verena D’Alessandro insegna Comunicazione Visiva al Master in Psicologia dell’Arte e dell’Organizzazione Museale presso l’Università La Sapienza di Roma, città dove vive e lavora.

 

 

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