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Curata da Andrea
Romoli Barberini, la mostra all’IPSAR, che presenta opere di vario
formato, per un totale di circa 40 elaborati, documenta alcuni tra i
temi più significativi della produzione ad olio dell’artista formatasi
nel clima della Scuola Romana ed è supportata da un catalogo (Gangemi
editore) con testi di Lydia Artias, Francisco de Almeida Dias, Lucio Del
Gobbo, Stefano Papetti, Camilla Salvago Raggi e del curatore.
[…] I temi che
predilige, e che affronta con morandiana fedeltà, sono, quindi, quelli
dei concerti, con le acrobatiche posture degli orchestrali, gli
atteggiamenti affettati, talvolta estatici, della platea; ma anche i
ricevimenti, con la parata di signore in ghingheri, impegnate a
contrastare il baratro della noia e colte nelle più diverse pose.
Creature, sovente tratteggiate con una severità che le fa apparire al
limite del grottesco. Figure all’occorrenza tanto abili ad enfatizzare
la propria eleganza, quanto a conquistare, con pantagruelica voracità,
una tartina nella mischia furiosa scatenata dall’apertura del buffet.
Qui torna, ad
evidenza, la lezione di Lautrec, di quel suo gusto, a volte beffardo,
per l’immagine rubata, per il racconto che si dipana con leggerezza […]. |