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Prosegue il progetto
dedicato alla fotografia storica legata all'area gardesana e del Tirolo
portato avanti negli anni dal Mag Museo Alto Garda.
Dopo con le precedenti mostre dedicate ad Alessandro Oppi e ai Lotze.
Il 13 aprile 2013 inaugurerà negli spazi del Museo di Riva del Garda la
mostra Alois Beer. 1900-1910. Panorami fotografici del Garda dalle
collezioni del Kriegsarchiv di Vienna, che segue le precedenti
esposizione dedicate ad Alessandro Oppi e ai Lotze.
Oltre all'organizzazione della mostra, il Mag ha voluto arricchire il
proprio archivio fotografico con un fondo dedicato ad Alois Beer, che
consterà di 350 digitalizzazioni delle immagini acquisite dal
Kriegsarchiv di Vienna, alle quali si andranno ad aggiungere circa 80
stampe vintage. Il fondo Beer del Mag sarà oggetto di un catalogo che
repertoria e storicizza le opere, la cui pubblicazione è prevista per il
mese di giugno 2013.
La formazione della collezione Alois Beer presso il Museo di Riva del
Garda rappresenta una valorizzazione importante, sia per il consistente
numero di immagini acquisite che per la loro qualità, dell'archivio
fotografico del Mag Museo Alto Garda. |
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Questa mostra svela,
per la prima volta dopo un secolo, un autentico tesoro: il sorprendente
rilevamento fotografico del lago di Garda effettuato da Alois Beer
(1840-1916) che torna alla luce a poco più d'un secolo dalla sua
realizzazione. Praticamente inedita, la serie di negativi fotografici è
rimasta per tutti questi anni custodita e protetta nelle collezioni del
Kriegsarchiv di Vienna.
Le immagini sono state riprese nei primissimi anni del Novecento, e
tutt'oggi questa serie rappresenta il più consistente corpus fotografico
noto di documentazione sistematica del Garda realizzato da un solo
autore.
Alois Beer. 1900-1910. Panorami fotografici del Garda nelle
collezioni del Kriegsarchiv di Vienna è una mostra curata da Alberto
Prandi. Resterà allestita al Museo di Riva del Garda dal 14 aprile al 3
novembre. L’esposizione, promossa dal Mag Museo Alto Garda, prosegue il
progetto dedicato alla fotografia storica legata all'area gardesana e
del Tirolo portato avanti negli anni dal Mag.
Le 350 immagini furono riprese da Alois Beer nel corso dei suoi viaggi
fotografici destinati a incrementare il ricco catalogo di fotografie
indirizzato al pubblico austro-ungarico. |
Quando il fotografo carinziano giunse al lago di Garda godeva da
tempo di gran fama, il suo studio di Klangenfurt era ritenuto uno dei più
prestigiosi del tempo e le collezioni di vedute panoramiche e urbane contavano
una varietà di soggetti che contemplava oltre i più significativi siti
dell’Impero austro-ungarico anche immagini di località e territori Italiani,
Francesi, Belgi, Spagnoli, Greci, Egiziani, Palestinesi, Turchi, Siriani e del
Nord Africa.
Alois Beer, con le sue vedute panoramiche del Garda pare volerci riproporre lo
stupore di Goethe alla vista del lago, e sembra manifestare la medesima
necessità di partecipazione empatica allo spettacolo imponente della natura che
appartenne alla cultura romantica.
Al tempo della campagna fotografica del Garda, Beer aveva maturato una lunga
consuetudine di viaggio, ma l’esperienza, la confidenza e la frequentazione di
paesi e genti tanto differenti tra loro, non aveva spento in Beer né l’originale
curiosità che ha governato il suo sguardo, né la capacità di rappresentare
fotograficamente con una cifra individuale assolutamente originale gli aspetti
naturalistici e ambientali del Garda, enfatizzandone gli effetti atmosferici, le
digradazioni prospettiche, i contrasti tra gli elementi senza mai concedersi
inflessioni pittorialiste allora tanto in voga. |
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Alois Beer, nato a Budapest da famiglia carinziana, appena
ventitreenne aprì il proprio studio fotografico a Vienna e poco dopo una filiale
a Klagenfurt dove si trasferì lasciando lo studio viennese al socio Ferdinad
Mayer con cui aprì una ulteriore filale a Graz. I suoi atelier erano frequentati
da chi ambiva a un suo ritratto mentre crescevano i suoi impegni in ambiti
esterni. A lui vennero commissionate campagne fotografiche di documentazione, ad
esempio, delle nuove linee ferroviarie dell’Impero e nel 1882 gli venne
conferito il titolo di Fotografo della Imperial Regia Corte, riconoscimento cui
si aggiunse quello di Fotografo dell’Imperial Regia Marina.
Il 1879, in particolare, fu un anno decisivo: Beer pubblicò un reportage sui
danni provocati da una slavina alle cittadine carinziane di Bleiberg e
Hüttendorf e, a distanza di pochi mesi, fu premiato con la medaglia d’oro per
l’arte e la scienza conquistando quindi l’attenzione della scena nazionale.
Egli iniziò in questo periodo ad estendere il suo repertorio fotografico oltre
la regione carinziana. Nel 1885 fece il suo primo importante viaggio, in Grecia,
al quale sarebbero seguiti quelli in Palestina ed Egitto, Nord Africa, Turchia,
Siria, Francia, Belgio, Spagna e Italia, oltre che a più brevi viaggi in varie
zone dell’Impero austro-ungarico. Il catalogo di immagini del suo Studio giunse
a proporre ventimila immagini di paesaggio, una mole impressionante per quegli
anni. Immagini che egli vendeva ovunque, anche grazie a un rete di
corrispondenti in tutta Europa.
Il fondo fotografico di Alois Beer, conservato al Kriegsarchiv di Vienna,
comprende le oltre 30.000 lastre appartenenti al fotografo e presenti nel suo
catalogo vendite, edito nel 1910 e integrato nel 1914.
A cura di Alberto Prandi
Museo Alto Garda - Riva del Garda
Piazza C. Battisti, 3/A - 38066 Riva del Garda - tel. 0464 573869 - fax. 0464
573868
Dal 14 aprile al 3 novembre 2013
Orari: dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì.
www.museoaltogarda.it
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