|
Le Rotte della
Pittura
sessant’anni di
astrazione dalla collezione Garau
Museo
Piaggio, PONTEDERA
sino
al 23 agosto 2013
Si terrà
sino al 23 agosto 2013 al Museo Piaggio di Pontedera la mostra Le
Rotte della Pittura - sessant’anni di astrazione dalla collezione Garau,
organizzata dalla Collezione Garau e dalla Fondazione Piaggio, su
progetto di Alberto Rigoni. La mostra è patrocinata dalla Marina
Militare della Repubblica Italiana e dalla Fondazione Zappettini, oltre
che dalla Regione Toscana e dal Comune di Pontedera.
Le Rotte
della Pittura
offre
un’occasione
per affrontare di nuovo il tema della ricerca
delle arti visive della seconda metà del
secolo scorso, campo di studi che oggi è tornato di grande attualità
in tutta Italia.
La Fondazione Piaggio si fa testimone e al contempo motore di questa
riscoperta scientifica, ospitando nei propri spazi un’esposizione
suggestiva e filologicamente completa, che rappresenta uno specchio del
movimento delle idee artistiche più avanzate del proprio tempo.
|
|
|
La
mostra propone circa 50 opere rappresentative della pittura non
figurativa italiana nell’arco di tempo che va dal secondo dopoguerra
a oggi:
oltre
sessant’anni di pittura aniconica, ma anche iconica e con qualche
incursione in ambiti vicini (scultura, arte cinetica, fotografia,
installazioni luminose, etc.). Si tratta di una selezione di
opere
appartenenti alla Collezione Garau -
composta da 150 opere e iniziata poco meno di 30 anni fa dalla passione
e dalla pazienza dell’Ammiraglio Sergio Garau. Le Rotte della Pittura
offre un’amplissima raccolta di Maestri che hanno segnato la
storia del secondo Novecento italiano nel campo della pittura astratta.
Per citarne alcuni: Carla Accardi, Antonio Calderara, Enrico Castellani,
Piero Dorazio, Giulio Turcato.
La Collezione Garau
La Collezione Garau
offre uno sguardo amplissimo su gran parte del Novecento in Italia. Sono
considerati 148 artisti italiani, quasi un censimento, un numero di un
certo rilievo, se teniamo conto che non stiamo parlando di un museo o di
una fondazione bancaria, bensì di un appassionato puro, che ha comprato
ogni opera solo per amore dell’opera stessa, o del suo autore, o della
situazione in cui essa poteva essere inserita, o per innescare o
completare linee di collegamento teoriche con altre opere presenti in
collezione. |
Se la Collezione Garau ci
aiuta a ricostruire una buona fetta della pittura italiana nel secondo
dopoguerra, ci aiuta anche a ripassare alcune linee di lettura che attraversano
gli incasellamenti temporali, e se possibile a tracciarne di nuovi. Consultando
il volume dedicato alla Collezione, anche semplicemente osservando le
riproduzioni, ci si potrà ritrovare a navigare su rotte già percorse dalla
storia dell’arte, ma anche su rotte che potrebbero aprirsi per la prima volta.
Per rappresentare i possibili collegamenti tra opere, autori ed epoche, forse
tra le figure geometriche la rotta è quella più congeniale: usata da chi naviga
per fissare il percorso, è una linea spezzata – “rotta”, appunto – composta da
tanti segmenti che all’apparenza perseguono direzioni sempre diverse, ma che
appartengono a una destinazione comune. Di tali percorsi, non sempre e non
necessariamente classificabili in senso cronologico, la pittura italiana di
questi ultimi sessant’anni è ricchissima e uno dei pregi della Collezione Garau
è la possibilità che essa dà allo storico e al critico di percorrere alcuni di
essi, oggi e in futuro.
Per tutta la durata della
mostra sarà in vendita al Museo Piaggio il catalogo che raccoglie le immagini di
tutta la collezione Garau.
|
|
|