Che cos’è la
fotografia se non un processo di produzione visiva? L’obbiettivo – lo
sguardo
d’artista - come mediatore, la luce energia generatrice, l’immagine è la
creazione
finale. Fotosintesi, letteralmente.
In senso lato –
e al Garage Bonci dal 12 ottobre al 10 novembre 2013 -, foto-sintesi
come
selezione:
selezione di artisti – otto, come sempre nell’ex officina di piazza
della Repubblica a
Pietrasanta -,
selettivo il loro percorso, focalizzato su un’essenzialità fatta ora di
concetto, ora di
soggetto.
di Aqua Aura,
Raffaella Badalotti, Lorenza Ceruti, Carola Gatta,
Stefano Germi, Jule Hering,
Stefano
Lanzardo e Maurizio Vezzoli, otto nomi
già affermati nella Fine Art Photography.
Ad accomunarli
il gusto per una linea pulita, che non pecca in abbondanza regalando
allo
spettatore una
storia priva di eccessi retorici.
Guarda al
ritratto, forma essenziale di rappresentazione umana, Aqua Aura, che
però maschera i
suoi
Portraits Survivants con inquietudini che raccontano di crisi ora
fisiche, ora emotive. Guarda al
murales, prima
e primitiva forma di espressione pittorica, Stefano Germi, che raccoglie
7 anni di
lavoro di Blu,
anonimo street artist italiano tra i più importanti al mondo, in
immagini che sono al
tempo stesso
arte e documento.
Primitiva anche
l’ispirazione di Stefano Lanzardo: i corpi della serie Rock Carving
sono insieme
radiografie e
graffiti incisi sulla pellicola, memoria archeologica delle rocce di
Begby, in Norvegia.
Di contro,
moderni gli scenari aperti da Carola Gatta. Mare o metropoli che sia, la
fotografa
romana cerca e
cattura la luce per fare del bianco – White il titolo del lavoro
presentato a
fotosintesi
-, l’essenza stessa dell’immagine, annullando il superfluo, lasciando
impresso nell’opera
solo quel che
l’artista ha davvero visto.
Il bianco e
nero è fondamentale nella descrizione della natura fatta da Raffaella
Badalotti:
semplice e
complicato, elemento duale per eccellenza, il bianco e nero filtrato
dall’obbiettivo
dell’artista ne
La poesia dei contrasti è pennello e compasso che trasforma
ciliegi e tulipani in segni
grafici ora
dolci, ora affilati. Senza il colore, invece, si annullerebbe la
vivacità delle opere di
Maurizio
Vezzoli: rosso e viola, giallo e verde squillano in A filo d’acqua,
serie frutto di una ricerca
curiosa e
raffinata sui voli acquatici di mele, limoni e cavolfiori.
Ancora bianco e
nero per le scie di Lorenza Ceruti – quasi fossero disegni a pastello,
nei suoi scatti
figure e
pensieri sfumano veloci. Di nuovo il colore per descrivere le
Geometrie urbane di Jule Hering
– spazi
metropolitani come forme solide, scattati in virtù del loro equilibrio
razionale.