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L’appuntamento è di
quelli da non perdere.
Per la città che lo ospita, Perugia, per l’elegante magnificenza del
contenitore che lo accoglie, il Nobile Collegio del Cambio, capolavoro
del Perugino, e soprattutto per i grandi maestri che questa mostra mette
per la prima volta a diretto confronto: Perugino, Raffaello e
Sassoferrato.
Il tutto dal 22 giugno al 21 ottobre, per iniziativa del Nobile
Collegio presieduto da Vincenzo Ansidei, e per la cura scientifica di
Francesco Federico Mancini e di Antonio Natali, curatore delle grandi
mostre umbre sul Perugino, sul Pinturicchio, e sul Signorelli tra le
altre, il primo, direttore della Galleria degli Uffizi, il secondo. La
mostra rappresenta la prima importante estensione fuori Toscana del
progetto “La città degli Uffizi”.
Per Raffaello si tratta di un ritorno a Perugia; ritorno che
avverrà attraverso il suo celeberrimo Autoritratto (dipinto tra
il 1504 e il 1506), capolavoro ammirato in tutto il mondo, che sarà
collocato nella Sala dell’ Udienza del Nobile Collegio, la stessa sala
che con il suo maestro Perugino lo vide all’opera, probabilmente come
semplice collaboratore, agli esordi della sua sfolgorante carriera.
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Insieme al suo
Autoritratto giungeranno dagli Uffizi quello del suo maestro, il
Perugino appunto, e quello non meno straordinario di un artista
posteriore che ai due ispirò il proprio lavoro, ovvero Giovan Battista
Salvi detto il Sasoferrato.
Tre capolavori posti vis a vis, a colloquiare tra loro e con un quarto
autoritratto, anch’esso del Perugino, ma stavolta dipinto a fresco sulle
pareti del Nobile Collegio, quasi come a firmare con nome e volto
un’opera che il maestro riteneva tra le sue migliori.
Ed è in questi gioco di autoritratti che si esemplifica la nuova
consapevolezza degli artisti del Rinascimento. Prima d’allora, il
pittore si ritraeva tutt’al più “come di contrabbando, in un racconto
sacro”: L’Autoritratto del Perugino al Cambio, inserito tra gli
uomini famosi, accompagnato da una epigrafe celebrativa, fa irrompere la
nuova certezza di ruolo che gli artisti si sono conquistati rispetto ai
loro colleghi di altre arti manuali. |
Il confronto proposto dalla mostra tra il volto del maturo mastro
umbro e l’Autoritratto del giovane Raffaello consente di allargare la
riflessione sul tema della bottega del Perugino nella quale transitò, appena
sedicenne, anche Raffaello.
Completa la triade il famoso Autoritratto del Sassoferrato che porta ad
affrontare l’importante tema della rivisitazione secentesca dei modi espressivi
di Perugino e di Raffaello.
Come afferma il professor Mancini, “Proprio per indagare questo, nella contigua
Cappella di San Giovanni, sempre parte del Nobile Collegio, vengono riunite
sette opere del pittore marchigiano ispirate ai prototipi dei due maestri
rinascimentali. Conservate nella basilica di San Pietro a Perugia le sette opere
del Sassoferrato danno la misura dell’impegno messo dall’artista nel riproporre
i celebri modelli della tradizione figurativa a cavallo tra Quattrocento e
Cinquecento. Ne è limpido esempio il confronto, proposto in mostra, tra due
immagini di San Mauro, l’una del Perugino la seconda del marchigiano.
Sassoferrato qui mostra di saper dar vita ad uno stile autonomo nel quale
confluiscono gli echi delle levigate eleganze peruginesche e raffaellesche e le
innovazioni iconografiche e stilistiche derivate dai dettami del Concilio di
Trento”. |
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La mostra, oltre che riunire opere di straordinaria bellezza e
suggestione, è occasione di approfondimento scientifico. Come ben testimonia il
catalogo, inserito nella collana “La Città degli Uffizi” che accoglie contributi
di Francesco Federico Mancini e di Antonio Natali, curatori dell’esposizione,
accanto a saggi e schede di Silvia Blasio, Fabio De Chirico, Cristina Galassi,
Roberto Guerrini, Fabio Marcelli, Marta Onali e Francesco Piagnani.
Informazioni e prenotazioni: Nobile Collegio del Cambio, Corso Vannunnci
25, Perugia. tel.075 5728599. Orari di apertura: giorni feriali: 9.00 -
12.30 / 14.30 - 17.30; giorni festivi: 9.00 - 13.00
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