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Persino Napoleone
volle personalmente recarsi a Parma per rendere omaggio a colui che non
riteneva solo il più sublime dei tipografi ma un artista assoluto.
“Bodoni, Principe dei tipografi”, viene celebrato a Parma nel
bicentenario della morte.
A lui sarà dedicata una grande mostra – resa possibile con il
determinante contributo di Fondazione Cariparma - e allestita, dal 5
ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 in alcuni degli spazi monumentali più
affascinanti della città: la Biblioteca Palatina, il Teatro Farnese e la
Galleria Nazionale, ambienti che da soli valgono una visita.
Vi potremo ammirare le raffinate ed eleganti edizioni bodoniane e, con
esse, le testimonianze dell’intero processo di realizzazione e poi di
commercializzazione di capolavori che, per contenuto come per qualità di
stampa, erano contesi dalle corti, accademie, biblioteche e
intellettuali dell’Europa a cavallo tra Sette e Ottocento.
Non solo le meraviglie bodoniane. La mostra vuole ricreare, far rivivere
proprio il mondo culturale, economico e istituzionale, le corti italiane
ed europee appunto, che in Bodoni trovarono l’artigiano-artista in grado
di dar forma di libro alle loro istanze, idee ed ideali. |
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Ed è proprio a
“Bodoni, gli ambienti culturali e le corti” che è riservata una delle
due sezioni della esposizione. Nella scenografia suggestiva di ambienti
meno noti del Teatro Farnese rivivranno i suoi primi passi nella
tipografia paterna della natia Saluzzo, quindi il trasferimento a Roma e
il lavoro alla stamperia di Propaganda Fide.
Successivamente l’approdo alla corte di Parma, tra le più “illuminate”
ed internazionali nell’Italia frammentata dell’epoca.
E da questo momento tutto muta: non è più lui ad andare a proporsi alle
diverse corti europee ma sono re, papi e principi a recarsi a Parma,
nella sua “Stamperia” per commissionargli o assicurarsi le sue ambite
edizioni.
Da Napoli vengono o gli inviano propri emissari prima i Borbone e poi
Murat, altrettanto fanno i Borbone di Spagna e l’Imperatore, ovvero
Napoleone in persona. Così come, da Milano, Eugenio Beauharnais ViceRe
d’Italia e , con lui, l’ambiente culturale che aveva in Brera il suo
epicentro.
In tutto il suo percorso, oltre che dei potenti Bodoni era il
riferimento per il mondo culturale ed intellettuale, di scrittori,
pensatori, storici del calibro di Parini, Monti, De Azara, Alfieri e
tanti altri: alla loro idee seppe dare non solo forma fisica,
trasponendole in libri di grande eleganza e rigore, ma anche ampia
diffusione. |
Questo magnifico “affresco di un’epoca” della storia italiana,
con le sue luci e le sue inevitabili ombre, vive in mostra, all’interno del
monumentale salone neoclassico della Galleria Nazionale, grazie alle vedute e ai
ritratti dei personaggi che animarono la vita politica ed economica dell’epoca
realizzati da grandi artisti, Goya innanzitutto, ma anche, Anton Raphael Mengs,
Angelica Kauffmann, Pompeo Batoni, Francois Gerard e i molti altri artisti già
presenti nelle collezioni ducali tra cui Andrea Appiani, Antonio Canova,
Bernardo Bellotto, Robert Hubert.
Dall’ambiente, alla fucina del maestro, anzi alla “Fabbrica del libro perfetto”
è riservata l’altra grande sezione della mostra; nel suggestivo ambiente della
Galleria Petitot della Biblioteca Palatina sono esposti dapprima i capolavori
che raccontano la storia del libro a stampa: dalla Bibbia di Gutenberg della
metà del XV secolo, alle più importanti edizioni della tipografia europea. Poi
Bodoni e la sua rivoluzione del gusto e della tecnica. Qui, gli strumenti per la
fusione dei caratteri in piombo e la composizione dei testi, le prime edizioni
ma soprattutto gli esemplari più belli usciti dai torchi bodoniani, evidenziano,
ricorrendo anche all’utilizzo intelligente di strumenti multimediali, quanto
radicale sia stata la sua “rivoluzione” nella storia dell’arte tipografica. Una
rivoluzione frutto, come la mostra ben documenta, di una maniacale attenzione
per ogni fase del lavoro, sempre con obiettivi di qualità e eleganza
elevatissimi. |
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Dalla scelta, e ideazione, del carattere tipografico (ancora oggi
il “Bodoni” ispirato ai caratteri da lui creati è tra i più utilizzati), alla
composizione grafica, al perfezionamento delle tecniche di stampa su carte
naturalmente selezionatissime, ma anche supporti speciali come seta e pergamena.
E ancora l’attenzione alle incisioni; veri capolavori d’arte. Infine la stampa a
colori e le legature di sobria, perfetta eleganza.
Ma il genio bodoniano si rivela anche in quello che oggi definiremo come
marketing delle sue preziose edizioni. E’ celebre la sua orgogliosa affermazione
“Io non voglio che cose magnifiche e non lavoro per la volgarità dei lettori”.
Tuttavia egli era perfettamente consapevole che il libro, per quanto perfetto
come oggetto, trovava – allora come oggi – la sua vera vita solo tra le mani dei
lettori. E la sua fortuna conferma come egli sapesse bene convincerli
all’acquisto.
Bodoni (1740-1813) Principe dei tipografi nell’Europa dei Lumi e di
Napoleone
Parma, Biblioteca Palatina e Galleria Nazionale
Palazzo della Pilotta, Str.da alla Pilotta, 3
5 ottobre 2013 - 12 gennaio 2014
Inaugurazione 4 ottobre 2013
Curatore: Andrea De Pasquale
Organizzatori
Fondazione Museo Bodoniano, Biblioteca Palatina di Parma, Soprintendenza per i
Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza, Fondazione
Cariparma.
Main sponsor: Fondazione Cariparma
Con il sostegno di Agfa, Fedrigoni, Photocity.it
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